(foto Ansa)

di cosa parlare stasera a cena

Perché il silenzio di Meloni sul raduno dell'ultradestra dovrebbe preoccupare Salvini

Giuseppe De Filippi

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Matteo Salvini spara bordate polemiche contro l’Ue e contro la presidente della commissione Ursula von der Leyen ma ottiene solo la risposta del partito più proporzionalmente vicino al suo peso politico e cioè Forza Italia. Succede, insomma, che un grande progetto di rovesciamento degli equilibri politici europei non sia preso sul serio da nessuno o che venga ignorato, come fa la premier. È chiaro che Salvini e i suoi accoliti della riunione fiorentina hanno intenzioni pericolose per la stessa tenuta dell’Ue e che alcuni dei partiti europei collegati all’iniziativa sono in crescita elettorale, ma le loro scelte li pongono in un’area rumorosa ma poco operosa. Portarsi sul palco qualche estremista tedesco o ungherese fa molto colore, e spaventa, ammettiamolo. Ma la risposta della politica europea responsabile è, appunto, proporzionata e quindi lasciata all’altro junior partner della compagine di governo in Italia. E da Forza Italia, va riconosciuto, sono arrivate anche parole nette sulla deriva salviniana. “Gli alleati della Lega sono incompatibili con noi”, ha detto Giorgio Mulè, di solito specialista in distinguo verso FdI. Il silenzio di Giorgia Meloni è quasi più pesante dell’incompatibilità dichiarata dal partito erede del berlusconismo.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Un po’ di sondaggi per far finta di essere informati a cena.

Fatto #2

L’espansionismo economico saudita, che dura da un bel po’, si associa anche alla possibilità di una svolta nella predicazione religiosa per prendere il controllo di un nuovo fronte sunnita. Il lavoro da equilibrista di Mohammed bin Salman e cosa ha imparato dal suo mentore emiratino. Tutto in una bella grande inchiesta del Foglio di oggi, di cui parlare per qualche cena consecutiva. Intanto contano anche le partecipazioni nel lusso in Italia, come avviene rilevando la quota di Cdp nella proprietà degli alberghi di Rocco Forte

Fatto #3

La strategia iraniana per destabilizzare le rotte del commercio mondiale.

Oggi in pillole

  • Liliana Segre con poche parole e chiare.

  • E lo straniante capo della Cop che adora il petrolio e critica, in modo raffazzonato, gli studiosi dei cambiamenti climatici.

  • I piccoli progressi nell’accertamento della verità giudiziaria sulla morte di Giulio Regeni.

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