Il significato politico delle intese europee su migranti e Patto di stabilità

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C’è il nuovo patto di stabilità e c’è l’accordo europeo sui migranti. Sono intese di grande importanza, ovviamente, ma a cena potrete esaltarne anche il significato politico, perché per una maggioranza arrivata al potere tra urla antieuro e propositi di separazione da Bruxelles questo nuovo quadro di regole europee corrisponde alla felice condizione di poter rinunciare ai propri slogan e perfino a quella specie di identità politica che si era costruita negli anni del populismo e di restare nel luogo delle decisioni e della responsabilità in Ue. Sulla consistenza del debito e sulla sua riduzione, in rapporto al Pil, è chiaro che non si potrà tergiversare. Ma questa sarebbe stata una condizione obbligata anche senza il nuovo patto, non è da lì che viene la necessità di tenere i conti in ordine.

Mini editoriale di Claudio Cerasa disponibile sul tema per cena.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

L’accordo sui migranti (e la solita Ungheria contraria).

Fatto #2

Per il governo ci sono gli impegni, ormai non differibili, sulla giustizia e qualcosa di già realizzato, tra proteste insensate di una parte del mondo giornalistico. A cena tenete il punto con convinzione.

Fatto #3

Il nodo dell’ex Ilva va sciolto entro pochi giorni, la sopravvivenza dell’azienda è necessaria per il sistema industriale italiano. Serve l’impegno di un altro socio.

Oggi in pillole

• La corte del Colorado si prenota un posto nei libri di storia dichiarando Donald Trump ineleggibile, seguiranno le sentenze di altri stati e quella della corte suprema degli Usa in seguito ai certi ricorsi dell’ex presidente
• La violenza politica e giudiziaria russa contro Alexei Navalny
• La corte suprema inglese dice che l’intelligenza artificiale non può registrare prodotti intellettuali
• Il petrolio un po’ c’entra con i prezzi dei voli