L'accusa del Sudafrica a Israele non merita nemmeno di essere confutata

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Precoce, sì, il salto verso la sentenza, e soprattutto grottesco, assurdo il processo a Israele per genocidio. Con quel “precoce”, qui forse pronunciato anche in buona fede, che mostra tutto l’intorpidimento mentale e morale che può essere provocato dalla burocratizzazione giudiziaria dell’odio politico e del desiderio storico di cancellazione degli ebrei, dell’ebraismo, della cultura ebraica. L’accusa di genocidio a Israele, inoltrata da uno stato fallito come il Sudafrica, non merita una confutazione pratica e neppure teorica. Merita solo di essere usata per dividere il mondo, per capire quali sono i nuovi poli, con democrazia, libertà e stato di diritto da una parte e dispotismo, prevaricazione, regime e disprezzo dall’altra.

La Germania, con qualche nozione storica in più e qualche competenza, intende sostenere, in questo grottesco processo, la difesa di Israele.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

A Londra non sono stanchi di aiutare l’Ucraina. Oggi il premier Rishi Sunak ha incontrato Volodymyr Zelensky e gli ha garantito nuovi interventi per circa 3 miliardi di euro negli anni 2024 e 2025, da aggiungere ai 9 miliardi già inviati. Il molto probabile cambio di governo in Uk non cambierà nulla in questi progetti di aiuto bellico, perché Keir Starmer ha più volte ripetuto la strategicità di queste scelte, condivise anche dal suo partito.

Fatto #2

Per farvi un’idea di quanti paesi mediorientali appoggino gli attacchi mirati di Usa e Uk contro i guerriglieri Houthi telecomandati dall’Iran. Ne va della sicurezza del trasporto commerciale e gli interessi sono molto concreti, certo, ma anche il contenimento dell’influenza iraniana è obiettivo di prima importanza per paesi ricchi e rilevanti, come gli Emirati Arabi Uniti. Le conseguenze economiche degli attacchi Houthi alle navi commerciali.

Fatto #3

Nelle relazioni internazionali (scuola di realismo) non si butta niente, neanche le amicizie imbarazzanti, perché anche quelle possono tornare utili.

Oggi in pillole

• Per non dimenticare il gran giurì.

• La fase megafono è un passaggio obbligato per i politici francesi.

• L’influenza si dà una calmata.