Di cosa parlare stasera a cena

Se il nuovo dg del Teatro di Roma è così terribile sarà il pubblico a dirlo

Giuseppe De Filippi

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Si va già verso qualche forma di distensione dopo le violentissime polemiche sulla nomina del nuovo direttore generale del Teatro di Roma. Dopo lo sbarramento di critiche comincia a emergere un curriculum decente, non inferiore ad altri, e un trattamento economico identico a quello del predecessore, quindi difficilmente attaccabili con gli argomenti da grillini della prima ora che si leggevano sui giornali stamattina. Insomma, si profila un normale avvicendamento da spoil system politico, nulla di cui indignarsi. Quello che vorremmo proporre agli spodestati è però un tentativo di giocare a zona e non a uomo. Lasciate stare il nuovo direttore e pure i teatri ora sotto al suo controllo. Se è così terribile si fara male da solo, se proporrà tutto Tolkien recitato da Pino Insegno o una specie di Bagaglino gramsciano o la drammatizzazione delle biografie di Putin e di Trump scritte dal ministro Sangiuliano, sarà il pubblico libero a scegliere. E se, invece, il pubblico romano non può fare a meno dei portatori della cultura teatrale uscente, beh, ecco un’occasione per mostrarsi favorevoli alla concorrenza, al mercato e alla libertà intellettuale. Attori, registi e direttori spodestati si spostino in gruppo verso altri teatri, a Roma non mancano, e gli spettatori seguiranno. Al (probabile) vuoto delle sale occupate dalla destra farà da contrasto la fila al botteghino del teatro colto di sinistra. Oppure no, ma la concorrenza è stata l’anima del teatro da quando esistono le sale. Provateci, fateci divertire.

    

Le tre "cose" principali

Fatto #1

La pressione sul governo israeliano dalle famiglie degli ostaggi

    

Fatto #2

La missione navale europea nel Mar Rosso, con la partecipazione di Italia, Francia e Germania

    

Fatto #3

Il realismo e le parole chiare del ministro degli esteri della Lituania, perché dobbiamo sostenere l’Ucraina ed essere grati ai suoi soldati

     

Oggi in pillole

  • La soluzione fiscale per finanziare i partiti (il 2x1000) comincia a piacere ai contribuenti e fa arrivare un po’ di soldi nelle casse delle organizzazioni politiche. Da segnalare una ripresina del gettito per Forza Italia
  • Gli agricoltori che contestano sia le confederazioni agricole, sia il governo, sia l’Ue. Un po’ troppo come programma politico e sindacale, ma la mobilitazione c’è e muove dalla somma tra ragioni fondate di malcontento e un po’ di attività di propaganda
  • Ron DeSantis si ritira ma ha fatto già molti danni con le sue campagne novax
  • E inventa citazioni di Winston Churchill
  • Francis Fukuyama e i problemi di successo politico del liberalismo