di cosa parlare stasera a cena

Il voto in Sardegna logora i rapporti nella maggioranza

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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Comunque vada in Sardegna è già evidente un certo tentativo di logoramento dei rapporti nella maggioranza, evidenziato da certe dichiarazioni mattutine, sull’onda di dati poco attendibili ma dirompenti, e reso visibile dall’effetto politico dell’esercizio sul voto disgiunto, con più voti alle liste di centrodestra rispetto a quelli andati direttamente al candidato Truzzu. Significa che i voti più controllati, dei più fedeli, sono stati usati per mandare un segnale di disaffezione rispetto alla scelta della candidatura. Un facilissimo esperimento di deduzione politica ci porta dalle parti della Lega o, in generale, del gruppo che più si era identificato nell’esperimento dell’uscente Solinas. Il significato di questo giochetto sardo è doppio. Mostra che il centrodestra resta maggioritario nei numeri ma anche che è lacerato sul crinale FdI/Lega. E, a occhio, non basterà un pranzo a Palazzo Chigi tra i leader di questa alleanza di tri-partito per riportare serenità e unità d’azione.

Se lo scrutinio finale, poi, dovesse confermare la tendenza verificabile a metà pomeriggio con il vantaggio di Truzzu, la vittoria del centrodestra porterebbe un lenimento immediato ai contrasti di cui parlavamo sopra, ma rafforzando in modo sostanziale la parte meloniana e mettendo ancora più in disparte gli strateghi e i guastatori salviniani. Si creerà così lo schema ideale per uno scontro interno ancora più acceso e duro in vista della europee e delle regionali sparse nel corso dei prossimi mesi.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Gran protesta dei trattori a Bruxelles, con i mezzi dalle grandi ruote e con qualche ruspa minacciosamente in azione (con la polizia un po’ perplessa di fronte a mezzi difficili da fermare con i metodi tradizionali da ordine pubblico). Le richieste sono abbastanza confuse e mixano diverse piattaforme. La revisione della Pac deve restare nell’ambito politicamente accettabile, con gli altri settori dell’economia pronti a lamentarsi a loro volta. La transizione verde farà le spese dell’accordo da trovare con gli agricoltori, ufficialmente gli unici autorizzati dal senso comune politico a protestare rumorosamente contro gli obiettivi ecologisti dell’Ue e dei singoli paesi.

Protesta bruxellese anche per Coldiretti, ma con l’aria un tantino troppo organizzata, troppe divise si direbbe.

Le proposte del ministro Lollobrigida per cambiare la Pac.

Tra i motivi della protesta c’è la richiesta di fermare gli accordi commerciali con paesi terzi, ma la realtà dei fatti sembra indicare che invece sono particolarmente convenienti proprio per gli agricoltori.

Fatto #2

Gli ungheresi ci pensano, ci ripensano, putineggiano un po’, e poi per fortuna si allineano alle scelte europee e a quello del fronte occidentale. Il voto del parlamento di Budapest oggi sulla Svezia nella Nato ha un suo peso.

Fatto #3

Per buttarsi un po’ giù a cena (tre guerre perdibili).

 

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