Di cosa parlare a cena stasera
Le migliaia di coraggiosi al funerale di Navalny sono un brutto segno per Putin
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Si è potuto tenere il funerale di Alexei Navalny e ne è arrivata testimonianza dell’esigua ma esistente contestazione al regime putiniano. Migliaia di persone coraggiose, tra cui molti giovani, hanno mostrato le loro facce e hanno testimoniato il loro disprezzo per le regole autoritarie e la loro solidarietà agli ucraini aggrediti. Hanno cantato e gridato slogan, mentre la polizia osservava e registrava. È la prova del radicamento che la protesta guidata da Navalny aveva e ha nella società russa. Non un ribellismo senza radici, ma qualcosa di reale e di sentito, e per questo non rassicurante per Putin.
E c’erano anche i fiori deposti da un rappresentante diplomatico italiano su richiesta della Farnesina
Le tre "cose" principali
Fatto #1
L’offensiva militare russa sul fronte ucraino si sta rafforzando. Certamente per la minore capacità di contrasto da parte delle forze di Kyiv indebolite dalla scarsità di monizioni, ma qualche ragione può anche essere politica, per la necessità di avere qualche risultato da mostrare da parte di Putin. Dalle nostre parti tutto questo fa risaltare la coraggiosa e fondata linea macroniana. Celebrata dal Foglio.
Mentre dagli Usa continuano ad arrivare notizie dell’insopportabile stallo parlamentare per gli aiuti all’Ucraina. E qui abbiamo la nostra un’Applebaum al giorno.
Fatto #2
L’economia italiana poco mossa ma in discrete condizioni generali. Vale per il lavoro, con la tenuta anche in gennaio (mentre restano tanti posti che non si riesce a coprire) e con la progressiva crescita delle assunzioni a tempo indeterminato. E vale per i prezzi, ormai orientati alla stabilizzazione, da cui, in qualche mese, potrebbe derivare la chiamata ufficiale della fine per il pericolo dell’inflazione. Mentre le stime sui prezzi energetici sono ancora più dirette verso il basso. La Bce prende nota e prepara l’attesa riduzione dei tassi a partire da giugno. Per le Borse è un’altra occasione per salire. Ma soprattutto è importante apprendere che nell’aggiornamento Istat è risultata sottostimata dal governo la crescita 2023, ora fissata al +0,9%, revisione che comporta un maggiore effetto di trascinamento sul 2024 e maggiore spazio fiscale per il governo.
E la stagione dei rinnovi contrattuali va avanti, con qualche successo.
Fatto #3
è la campagna elettorale di Ursula von der Leyen ma è anche un programma politico/militare che può avere effetti molto duraturi sulla storia europea e dare forza al continente dove democrazia e stato di diritto sono maggioritari.
Oggi in pillole
- La chiamata di Dan Rather agli elettori democratici americani
- Le critiche agli investimenti in aziende che si occupano di armamenti
- Papa Francesco contro l’ideologia gender