(foto EPA)

di cosa parlare stasera a cena

Sul Patto di stabilità la politica italiana dimostra di non avere nulla da dire

Giuseppe De FiIippi

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Paolo Gentiloni, con la faccia involontariamente da uomo di mondo, qui presenta il nuovo Patto di stabilità, il nuovo quadro di regole fiscali, adottato dall’Ue sotto il suo indirizzo politico. La faccia è quella di chi ne ha viste tante perché gli eurodeputati italiani hanno votato compattamente, dalla destra passando per il centro e arrivando alla sinistra, per l’astensione. Gentiloni ha anche una buona battuta. Così la politica italiana mostra di non avere niente da dire, contro o a favore, rispetto alle norme fondamentali della finanza pubblica. Proiettando questa nullità espressiva sul dibattito politico nazionali si ricava un senso di folle euforia e anche un po’ di paura, per un paese che resta titolare di uno spaventoso debito pubblico e, nel 2023, campione europeo di deficit corrente. La memoria degli choc finanziari degli anni Novanta e poi del 2008 e 2011 sembra collettivamente rimossa e questo non ci fa stare tranquilli.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

In Uk deciso un fortissimo incremento della spesa militare, sopra al 2% del Pil. Un cambiamento di scenario, che necessariamente trascina anche gli altri paesi della Nato. È anche la sconfitta del tentativo di dividere i paesi europei e i paesi della Nato da parte della Russia putiniana.

Fatto #2

A Torino manifestazioni violente, con la pretesa di togliere il diritto di parola, un po’ contro Israele e un po’ contro il governo italiano.

Fatto #3

Le Monde nel santuario editoriale-finanziario. C’è da augurarsi solo che intendano comunque mantenere una linea editoriale, una visione del mondo, “come se” ci fosse un editore, con cui confrontarsi, da convincere o da contrastare, e non una strana libertà irresponsabile (perché anche i fondi miracolosamente donati possono finire).

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