Carlo Nordio - foto Ansa

Di cosa parlare stasera a cena

Il governo approva la riforma della Giustizia e l'Anm si riunisce per l'emergenza

Giuseppe De Filippi

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Prende il via davvero la riforma della giustizia, con il passaggio in Consiglio dei ministri, la sfida che si prepara in parlamento, l’Anm che un po’ teatralmente si riunisce per l’emergenza. Giorgia Meloni non si nasconde dietro al ministro, ma rivendica in pieno la scelta di riformare carriere, selezione, valutazione dei magistrati. Non è una cosa banale, perché nei tentativi precedenti, tutti falliti o mezzi falliti, i ministri erano stati usati come fusibile, cioè come parte dell’ingranaggio politico da far saltare se la tensione è troppo alta salvando il resto del governo. Questa volta non è così e va ricordato che la riforma della giustizia comporta modifiche costituzionali, quindi è soggetta a eventuale referendum, elemento in più per dare peso alla scelta di Meloni sulla rivendicazione diretta del provvedimento, anche se va detto che c’era anche da fare i conti con le altre rivendicazioni, quelle dei due vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani, quest’ultimo forse il più convintamente schierato per la riforma della giustizia, punto programmatico di FI.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Arrestato con il sospetto di agire a favore della propaganda russa l’assistente parlamentare di un deputato europeo olandese di destra.

Fatto #2

Malgrado lo sbarramento di minacce russe il principale gruppo di paesi sostenitori dell’Ucraina intende rafforzare il suo impegno e togliere molte limitazioni all’uso delle armi.

Fatto #3

L’industria sembra in forma nel secondo trimestre e apre buone prospettive sul Pil 2024 (con quello che ne deriva anche per la manovra economica), ma ci sono anche segnali in contrasto con le attese positive.

Oggi in pillole