Di cosa parlare a cena stasera
Cosa serve all'economia italiana. La ricetta di Fabio Panetta
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Fabio Panetta, senza farla troppo lunga nel ruolo dell’emanatore di moniti, dice cosa serve per l’economia italiana. Tra zavorre da prendere come tali (almeno nel medio termine) e dinamismo sorprendente, da cui osserva che non siamo condannati alla stagnazione. Parla di lavoro e di giovani che sono andati via (più di 525 mila dal 2008 al 2022) portando con loro competenze, capitale umano, capacità preziose, e in Italia è successo che in due decenni la produttività del lavoro è rimasta ferma, e parla di immigrati da far arrivare in numero maggiore, gestendo attivamente la politica europea sull’immigrazione. Parla soprattutto di crescita, da ottenere nel modo più sano, con investimenti e con il rafforzamento sui mercati internazionali dei prodotti a maggiore valore aggiunto.
È misurato, Panetta, ma non nasconde i fattori di rischio e di instabilità, anche se ora sui mercati finanziari c’è bonaccia. In aprile, ha detto, abbiamo chiesto alle banche di costituire una riserva di liquidità macroprudenziale perché “non possiamo farci cogliere impreparati da tensioni che potrebbero emergere in futuro”. Mentre suona la sveglia alla Bce sul taglio dei tassi. Insomma, non è uno che regala titoli a effetto ma è particolarmente efficace nel dare indicazioni praticabili e non utopistiche di politica economica
Le tre "cose" principali
Fatto #1
L’attentato, d’ispirazione islamista, sventato a Parigi era diretto all’organizzazione delle Olimpiadi. Quello in Germania, a Mannheim, ha colpito il leader di un’organizzazione politica che contrasta l’Islam organizzato. La condanna del cancelliere Olaf Scholz.
Fatto #2
Circolano immagini, condite da riferimenti a una fase di debolezza, su una dacia ritenuta di proprietà di Vladimir Putin e andata completamente in fiamme. Probabile che la notizia sia gonfiata o anche proprio falsa, ma è la prova dello scontro propagandistico in seno al potere in Russia.
Fatto #3
I popolari spagnoli con Ursula von der Leyen, in una partita sempre più fatta di schieramenti e di tattica per la conquista della guida della Commissione.
Oggi in pillole
- I trumpiani che vogliono scatenare una rivolta contro la condanna del loro candidato alla Casa Bianca. Ma gli studiosi dell’elettorato americano non sono tutti convinti dell’effetto galvanizzante della condanna tra gli aspiranti elettori di Trump
- Ripescaggio utile: per cosa è stato condannato Donald Trump
- Investimenti a Catania per i microchip
- I nuovi cavalieri del lavoro, con Marina Berlusconi
- Ma anche gli Abba diventano cavalieri e di un ordine antichissimo (ovviamente svedese)
- A Parigi avanzano Jannik Sinner e Matteo Arnaldi