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di cosa parlare stasera a cena

Quello che ha detto davvero Meloni al Parlamento italiano

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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Finalmente si fa un po’ di politica in Ue, altro che blocco monolitico e formule ripetute per inerzia. Giorgia Meloni ha portato il suo discorso rivendicativo al Parlamento italiano, contro i caminetti (gli accordi riservati) e contro la trazione tradizionale degli accordi comunitari, ma poi dovrà anche cominciare a impegnarsi su qualcosa di un po’ più divertente e interessante. E cioè dovrà cominciare davvero a far pesare il contributo dei suoi voti di partito e del paese che guida, non con le parole rabbiose dell’esclusa ma con partecipazione generosa e intelligente. E per farlo servono politica e pazienza. Serve il rispetto dei tempi necessari a integrare davvero la novità portata dal gruppo dei conservatori nella squadra di comando delle cose europee. Non basta qualche dichiarazione e non basta il buon rapporto personale con Ursula von der Leyen. Da lì si parte, ma ora bisogna trasformare quel buon punto di partenza in azione politica e anche in tecnica parlamentare, ad esempio con il voto favorevole, che si affiancherebbe a quello dei popolari europei e perciò di Fi, a von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas, accompagnato dalla sottolineatura dei punti su cui il programma non è ritenuto del tutto condivisibile. Tutto in un mattino non si poteva fare, anche per dare sostanza al trasformismo buono che porterà i meloniani a confrontarsi con il potere vero in Ue, con i luoghi dove si decide e dove si potrà impostare l’evoluzione delle istituzioni europee verso una maggiore rappresentatività e maggiore operatività, attraverso bilancio e debito comuni e con l’integrazione della politica estera e di quella della difesa.

La linea rappresentata da Meloni al Parlamento italiano sembra ringhiante, ma bisogna leggere bene. Dice di non voler fare inciuci, ma nessuno glieli ha proposti né qualcuno intende accettarne. Ricorda che i suoi conservatori sono il terzo gruppo parlamentare per peso numerico (è l’importanza di questo risultato è stata riconosciuta anche da molti esponenti del Ppe) e quindi non può essere messo da parte. Parla di un messaggio di insoddisfazione, non in grado di rovesciare i grandi equilibri europei, ma da non trascurare, che è arrivato dalle urne. Di questo approccio sarebbe un peccato buttar via lo slancio europeista, perché dare ascolto al voto dei cittadini europei è una scelta che comporta il rovesciamento della visione di chi voleva più Italia e meno Europa. Appunto, ma sta a lei adesso, come leader di maggiore rilievo di un gruppo che vuole contare a Bruxelles, fare in modo che una strada politica renda significativo il puro dato numerico, altrimenti la terza posizione in classifica servirebbe a ben poco

Sergio Mattarella, con un messaggio che può avere vari destinatari, dice che l’Ue non può prescindere dall’Italia.

  

Le tre "cose" principali

Fatto #1

E anche Elly Schlein fa politica in Ue con obiettivi ambiziosi e con una buona posizione negoziale sia tra i suoi sia nel gruppo parlamentare.

 

Fatto #2

Comincia il processo, senza il minimo di decenza legale, al giornalista americano Evan Gershkovich, mentre il governo degli Usa tenta tutte le strade possibili per ottenerne il rilascio.

  

Fatto #3

Bulgaria e Romania non ancora ammesse tra i paesi che usano l’euro a causa dell’inflazione ancora troppo alta.

  

Oggi in pillole