di cosa parlare stasera a cena
Appunti dal voto nel Regno Unito
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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A cena parlate ovviamente delle elezioni in Uk, perché purtroppo in Italia (e chissà forse anche altrove) si leggono dei commenti troppo stupidotti. Qui si chiacchiera e non si pretende di fare politologia estrema però qualche chiarimento e qualche osservazione possiamo permetterceli. Prima cosa: non ha alcuna importanza il numero assoluto di voti presi, contano solo i seggi, perché l’offerta politica si adegua al sistema elettorale. In Italia circolano molte analisi che puntano a ridimensionare l’affermazione di Keir Starmer e del suo Labour confrontando, appunto, il numero totale di voti (presi in collegi ciascuno con una sua storia e suoi candidati, quindi confronto non solo tra mele e pere, ma pure di frutteti diversi) o andando a pescare insensate percentuali nazionali. Ripetete a cena che le candidature vengono organizzate dai partiti collegio per collegio e che in ciascuno di essi si svolge la corsa che porta a Westminster e che l’impronta del leader nazionale è certamente importante, ma ancora di più lo è la chiarezza del programma. E qui veniamo al punto. Perché la scelta di Starmer è stata quella non solo di provare a vincere ma di provare a vincere per governare con una maggioranza fondata su posizioni condivise, con sensati progetti economici, con la conferma del riconoscimento dei diritti di libertà, senza annunciare persecuzioni contro i migranti, senza ambiguità sul confronto duro con Vladimir Putin e sul diritto a difendersi da parte di Israele. Ma, ed è altrettanto importante, il programma di Starmer non prevedeva il sì o il forse a tutte le richieste possibili da parte di tutti i possibili elettori della sinistra. Per essere più chiari non c’era da parte sua alcuna volontà di inseguire ogni frangia dell’elettorato potenzialmente laburista, ma c’era, invece, il desiderio di avere un mandato chiaro, dalla parte, come si è visto preponderante, della sinistra che condivide la sua visione. In questa logica i numeri assoluti e le percentuali nazionali diventano ancora di più qualcosa di ridicolo
Il nuovo primo ministro non pensava né alle percentuali né ad altri calcoli astrusi e ha dedicato la prima mezza giornata a fare il governo
Spettacolari foto giovanili di Starmer, guardatele
Le tre "cose" pèrincipali
Fatto #1
A proposito di chiarezza. C’è una buona occasione per Giorgia Meloni e i suoi conservatori europei, perché gli spagnoli di Vox sono usciti dal gruppo per andare con quelli di ID (dove pare vorrebbe entrare anche la Lega, per capirci). E ora Meloni e i suoi devono mostrare come diminuendo di numero si guadagna in chiarezza politica e alla fine il saldo è positivo. Anche se Vox è proprio il partito che ospitò e applaudì, in una sua manifestazione, la nota versione spagnola di “Io sono Giorgia”.
E ancora a proposito di chiarezza appartenere al gruppo dei conservatori dà spazi di influenza politica. Ursula von der Leyen è pronta a vedere tutti, meno ID e Left. Una piccola curiosità italiana è che in ID, come si diceva, militano i leghisti, mentre il gruppo Left ha appena ammesso come osservatori i 5 stelle, perciò von der Leyen vedrà tutti meno i gruppi nei quali ritroviamo, come sottoinsieme, la mitica maggioranza gialloverde italiana
Fatto #2
Poca chiarezza, invece, e in questo caso è un peccato capitale, nella estemporanea visita di Viktor Orbàn a Putin. Il presidente di turno del consiglio europeo, andato a Mosca solo nella veste di leader ungherese, è andato a fare una figuraccia, a prendersi un rifiuto e a subire inevitabili forzature propagandistiche da parte russa e strali diplomatici da parte europea
Fatto #3
Joe Biden atteso a due appuntamenti da cui si capirà se lascia o prosegue, tra gli elettori del Wisconsin e in un’intervista televisiva alla Abc
the dynamic duo, dicono i democratici
Oggi in pillole
- Le firme per il referendum contro l’autonomia differenziata sono state consegnate. A presentarle c’era il duo di testa in questa partita, Elly Schlein e Maurizio Landini
- Alla direzione Schlein è tornata sull’idea dell’estate militante, pur in mancanza di appuntamenti elettorali ravvicinati
- Giorni di partenze e rassicurate tutti a cena sull’aeroporto di Catania (di gran lunga il maggiore della Sicilia per traffico) che riapre dopo qualche ora di interruzione per la cenere portata dall’attività dell’Etna
- Ma per il resto nei trasporti c’è un po’ di confusione
- Parlate degli Europei di calcio ma parlate ancora di più di Jannik Sinner e Fabio Fognini, per i risultati di oggi