Meloni e il voto su von der Leyen, l'incognita FdI

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Restiamo sull’attesa per il voto di FdI sulla presidenza della commissione europea a Ursula von der Leyen. Sembra che ci siano molti altri temi, ma da qui al 18 luglio non si parlerà d’altro. La posizione italiana all’interno del gruppo Ecr, i conservatori europei, comincia a risaltare per contrasto più che per proprie affermazioni. Perché le delegazioni di Polonia, Romania e Francia nel gruppo hanno detto espressamente che voteranno contro. Fatto l’elenco dei rimanenti l’Italia viene quindi a spiccare per sottrazione, perché è saldamente aggrappata alla libertà di coscienza e alla ritrosia di Giorgia Meloni nel prendere posizione pubblicamente ed energicamente sul tema. Ma, appunto, in mancanza del “no” comincia a farsi strada il “sì”, anche perché von der Leyen ne ha un gran bisogno di quei voti e, ovviamente, passa anche per l’importanza politica di un eventuale sostegno dei conservatori italiani la possibilità di ottenere un incarico importante per Raffaele Fitto o chi per lui (e non c’è solo l’incarico, ma c’è tutta la gestione della commissione per la quale sarà rilevante per l’Italia avere un rapporto con la presidente basato sul reciproco sostegno e sulla condivisione di un progetto politico per l’Ue). Ah, non poteva mancare una spruzzata di giustizialismo all’italiana e proprio il giorno prima del voto parlamentare arriveranno gli esiti del processo della Corte europea sulle scelte della commissione retta da von der Leyen sull’acquisto massiccio di vaccini durante la crisi Covid (ovviamente fece benissimo a comprarli, anche se i tempi meno che stretti potrebbero aver costretto a qualche forzatura)

Le tre "cose" principali

Fatto #1

L’economia italiana va benino, la Banca d’Italia lo spiega in modo dettagliato, con la curiosità, ottima per le chiacchiere a cena, della domanda di beni e servizi da parte di turisti stranieri sempre più forte (e questo è un bene) ma addirittura in grado di avere effetti sui prezzi e sull’inflazione

Fatto #2

Qui forse siamo un po’ fissati, ma questa storia del bagno nella Senna ci affascina. Con la speranza che la balneabilità resti anche dopo le olimpiadi, per andare un giorno a fare un tuffo

Fatto #3

Una discreta conferenza stampa non mette Joe Biden al riparo dalla spinta per sostituirlo

Oggi in pillole

• Il drone costa poco, l’anti-drone costa pochissimo
• In California fa un caldo assurdo (qui in confronto stiamo bene)
• Cosa canterà Taylor Swift
• E il libro speciale del Foglio per lei