La marcia improvvisata ma potente di Kamala Harris

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La marcia accelerata di Kamala Harris verso le elezioni, la campagna più potente di sempre.

Tutto, tra l’altro, improvvisato o quasi. Mentre le grandi campagne presidenziali precedenti furono preparate con anni di lavoro e con la costruzione lenta del personaggio pubblico. Il caso Harris potrebbe restare nei libri di storia della tecnica politica.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Stasera a cena ne sapremo certamente di più e ne parleremo, comunque vada a finire il colloquio a Palazzo Chigi. Certamente non sarà una chiacchierata rilassante davanti a un caffè

Fatto #2

La Russia continua a colpire civili in Ucraina con missili

Tra gli eserciti le cose procedono lentamente, senza sfondamenti

Fatto #3

Volkswagen chiude impianti in Germania e licenzia, la transizione energetica comincia a mordere e cambia modi di agire e garanzie che sembravano consolidati. La questione sociale

Oggi in pillole

• Fermento antiamericano in Turchia, al quale certamente non è estraneo il governo. Dal quale arrivano anche veline alla stampa per indicare l’imminente scelta di aderire ai Brics, il raggruppamento solitamente avverso alle democrazie
• Tassisti superati dal clan di spacciatori
• Ripescaggio per la nostra passione gualtieriana, ecco un altro caso di interventi necessari ma che non vengono notati o apprezzati. Perché sistemare e bonificare danni accumulati negli anni, purtroppo, non fa acquisire meriti
• Olivier Blanchard sulla tendenza a estremizzare l’offerta politica
• Meglio todos caballeros che la lagna sulle buone azioni