Di cosa parlare stasera a cena
Il governo non si è tenuto buoni i balneari
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Il governo voleva tenersi buoni i balneari e l’Ue. Non c’è riuscito. E, stando alle regole, tutto il tentativo è campato in aria.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
La sfida propagandistica sulla situazione della guerra in Ucraina. C’è una forte spinta che parte da Vladimir Putin e arriva all’ultimo agente propagandista nel mondo occidentale per dire che l’avanzata russa è ormai inarrestabile. Sembra un tentativo rivolto non solo all’esterno ma anche all’interno per fermare i nuovi aiuti internazionali all’Ucraina e per tenere un minimo livello di credibilità per il Cremlino. Dalla Romania arrivano, intanto, utili batterie antimissile. E nel governo ci sono molti cambi.
Fatto #2
Quando non sai come fare in una crisi politica punta sull’europeo esperto e qualche risultato lo otterrai. È successo anche in Francia dove finalmente è stato dato l’incarico di formare il governo, scegliendo Michel Barnier, già commissario europeo e ministro più volte negli anni Novanta. Esponente neogollista ora è un centrista affiliato ai Républicains. Non usiamo mai qui i tratti somatici come indicazione di alcunché ma una volta tanto bisogna dire che uno con una faccia da ministro più di Barnier è difficile trovarlo.
Francois Hollande che per ragioni anagrafiche e per parallele vite politiche lo conosce benissimo riferisce di aver saputo di una specie di liberatoria sul suo nome da parte del Rassemblement National e lo dice ovviamente da una posizione fortemente critica.
E così certifica la nascita di una maggioranza che comprende sì elementi socialisti e dei vari gruppi centristi e liberali ma nella quale possiamo contare anche i lepenisti. È furioso (ma lo sarebbe stato per qualunque nomina) Jean-Luc Mélénchon, che se la prende coi fossili della politica. Lasciamolo nella sua marginalità e godiamoci, invece, l’esperimento trasformista francese. A Barnier non mancano le capacità negoziali, come ha mostrato nella lunghissima, sfiancante, trattativa sulla Brexit, da lui gestita ovviamente sul lato europeo con un interessante fusione di cavillosità e di sapienza politica. Uno così, con quella faccia da ministro, sempre in nome della stabilità europea e dello sviluppo della Francia, i baldanzosi lepenisti come Jordan Bardella se li mette in tasca.
Fatto #3
Il punto è che Beppe Grillo preferisce scassare tutto invece di lasciare i suoi ragazzi giocare a fare i politici.
Oggi in pillole
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Magistrati (e astanti) che si disinteressano delle regole e delle garanzie;
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alla Fontana di Trevi un po’ per volta;
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Luciano Spalletti prova col sorriso.