Ursula von der Leyen (foto Ap, via LaPresse)

di cosa parlare stasera a cena

Il rinvio di Ursula, la bellezza della politica

Giuseppe De Filippi

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Che meravigliosa politicizzazione (e quindi italianizzazione) per la Commissione europea. Lo diciamo del tutto senza ironia, affascinati dal rinvio deciso oggi per la comunicazione ufficiale dei nomi dei commissari. Ursula von der Leyen ha dovuto chiedere una di quelle splendide proroghe di cui è disseminata la politica vera. Serve qualche giorno in più per mettere tutti d’accordo o per scontentare tutti in modo equo e sopportabile. Non è da escludere che proprio l’italiano Raffaele Fitto sia uno dei nodi della discordia. Mentre è evidente che la politica, cioè la tecnica del compromesso e delle decisioni pubbliche, ha preso il sopravvento rispetto alle stagioni passate in cui la commissione affogava nel tecnicismo, e la riprova era nel fatto che spesso, come fece anche Silvio Berlusconi, si indicavano come commissari esponenti dell’opposizione, proprio perché la commissione non era percepita come organo politicizzato. Adesso è cambiato tutto e la maggioranza uscita dalle elezioni europee, cioè quella storica basata sull’accordo tra socialdemocratici, democristiani, verdi e liberali, è assai risicata, mentre dalla politica nazionale di stati chiave come Francia e Germania arrivano segnali confusi. Emmanuel Macron ha scelto di dare una specie di tacito assenso al quasi allargamento della maggioranza in Francia ai parlamentari lepenisti, la cui astensione potrebbe consentire a Michel Barnier di governare. Olaf Scholz sta virando verso politiche di destra su temi come l’immigrazione. E von der Leyen, in questa temperie, perché dovrebbe essere l’unica a restare fedele a una linea non più solida e abbandonata dai suoi campioni?

Forse è questo il travaglio che ha portato al rinvio. Si chiama politica e va accolta con favore, per il bene e la crescita dell’Europa, anche se nell’immediato certi compagni di strada possono far paura.

E poi c’è il Draghi à la carte di von der Leyen.

    

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Che bugie dirà Donald Trump stanotte? Qual è il valore del dibattito? L’incubo un po’ complottista e un po’ anticomplottista del progetto 2025.

    

Fatto #2

La batosta europea ad Apple e Google.

   

Fatto #3

Lo scambio tecnologico e militare tra Cina e Russia.

    

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