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di cosa parlare stasera a cena

Il bersaglio grosso degli attacchi israeliani è la stabilità politica dell'Iran

Giuseppe De FiIippi

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Il passo successivo agli attacchi contro Hezbollah e prima contro Hamas, che dà un senso strategico all’offensiva israeliana successiva al 7 ottobre, è la ridefinizione dei poteri e delle sfere d’influenza in medio oriente. Non si tratta di esportare la democrazia, come qualcuno dirà con vuota e banale ironia, ma si tratta di dar spazio di manovra alle forze contrario al regime islamico a Teheran e, in caduta, nelle sue propaggini citate (cui si possono aggiungere, su scala minore, gli Houthi). Il bersaglio grosso, insomma, è la stabilità politica in Iran. È noto che il regime si regge sulla forza e non sul consenso ormai da molti anni. E che tra la popolazione e soprattutto nei grandi gruppi etnici sottomessi dalla politica iraniana serpeggiano desideri di riscatto. Mentre la partita economica va tutta a vantaggio del rovesciamento di regime, con la possibilità immediata di dare migliori condizioni di vita a gran parte degli iraniani se liberati dal giogo delle folli spese militari imposte dal sostegno a gruppi armati extra confine.

Benjamin Netanyahu ne parla nel modo più esplicito possibile e lo fa dopo aver dimostrato quanto sia accurata la disponibilità di informazioni riservate sulla struttura del potere iraniano. Nulla poteva essere più chiaro del blitz micidiale contro Hezbollah agli occhi di chi osteggia il regime iraniano. L’azione israeliana ha mostrato che la protezione iraniana non vale più nulla e che, anzi, è un danno per chi la ha e la ha avuta. Mentre un’altra massa di informazioni è a disposizione di chi ne vorrà e saprà fare buon uso per rovesciare il regime islamico e dare all’Iran un governo meno autocratico e meno guerrafondaio. 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Donald Trump vuole mettere super dazi contro i cinesi, e uno pensa che sono fatti loro, ma ne vuole mettere anche contro tutti gli altri, europei compresi, e parliamo sempre di dazi pesanti, intorno al 20%. Una ragione in più per augurarsi che venga sconfitta la sua visione cupa della politica e che resti inespressa la sua latente ostilità verso chi non è americano e verso chi non lo vota.

Fatto #2

I prezzi in Italia se ne stanno buoni, come è successo in settembre anche in altre grandi economie europee. Mentre l’industria tiene un buon passo, anche se l’export comincia a rallentare. Christine Lagarde, che si fa guidare dai dati, ora sa dove andare e cioè verso il taglio dei tassi prima possibile. Come ha fatto capire davanti alla commissione del parlamento europeo.

Fatto #3

Per Antonio Tajani gli estremisti di destra austriaci di Fpo vanno isolati, per Matteo Salvini bisogna dialogarci.

Oggi in pillole

  • E' noto che la prima ragione degli incidenti stradali (e la ragione prevalente in modo trasversale per pressoché tutti gli incidenti) è la velocità. Ma in Italia si fanno norme contro i limiti di velocità e contro gli autovelox, di cui si boicotta anche l’uso assieme a quello di qualunque altro strumento di controllo della velocità e della distanza di sicurezza. Il nuovo codice in cui è forte la mano del ministro Matteo Salvini si concentra contro la distrazione, difficile da accertare (anche la molto pericolosa guida con distrazione da cellulare purtroppo non è semplice da individuare, mentre la velocità risulta con estrema facilità) o contro la guida sotto effetto di droghe o di alcol (anche in questo caso la verifica avviene con buone probabilità solo ex post, a incidente avvenuto, oppure sono ancora una volta la velocità o la guida molto disordinata a indicare alla polizia dove intervenire). Così si arriva al dato impressionante che mostra incidentalità in aumento anche se il parco macchine si sta, pur se lentamente, modernizzando e molte vetture hanno di serie strumenti di sicurezza da cui potrebbe derivare l’abbattimento quasi totale dei gravi danni a persone.

  • Produttori di auto in difficoltà in Ue.

  • India scacchistica sugli scudi.

  • La cometa sopra San Francisco.

  • Che fa Luna Rossa.

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