Di cosa parlare stasera a cena
L'Iran, Israele e l'accelerazione nello scontro in medio oriente
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Gli Stati Uniti avvisano Israele sulla possibilità di un attacco con missili balistici dall’Iran. Siamo all’accelerazione nello scontro mediorientale, con il regime di Teheran costretto a far salire l’intensità del conflitto per tentare di arginare i possibili problemi interni. Poche ore prima gli Usa avevano ricordato ai paesi dell’area che l’Iraq è un loro solido partner strategico.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Il nuovo segretario generale della Nato (che già richiama l’Italia perché spenda quanto previsto nella difesa) è l’olandese Mark Rutte, l’organizzazione, dopo nefaste previsioni, esce invece rafforzata dagli ultimi sviluppi e si sta trasformando in una specie di punta avanzata e modello esemplare del progetto di integrazione europea.
Fatto #2
Il governo francese è pronto ad alzare le tasse su redditi e patrimoni più alti. È divertente/istruttivo seguire come il governo Barnier, frutto di una specie di confusissima accozzaglia parlamentare, sia costretto ad abbandonare ogni visione programmatica o ideologica per avviarsi sull’unica via possibile nelle sue condizioni e cioè su una specie di minimo buon senso praticone, succede anche nel dialogo con le parti sociali per le misure economiche sul lavoro.
Fatto #3
Le liste d’attesa nella sanità italiana non si accorciano. I decreti estivi con cui se ne doveva favorire l’accorciamento sembra che non siano stati applicati nella pratica e che manchino tutte le necessarie parti amministrative.
Oggi in pillole
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La (lotta alla) mafia come argomento dirimente per le elezioni liguri non sembra una gran trovata;
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Enrico Letta ancora una volta intellettuale politico da esportazione;
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Carlo Calenda avrà tutte le ragioni politiche del caso nel sentirsi un po’ perseguitato, ma è anche vero che spesso non sa regolare il linguaggio mentre si adagia comodamente su luoghi comuni e banalità anti-politiche, come quella un po’ persecutoria del disprezzo per i Mastella;
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i danni delle idee strampalate di Donald Trump;
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è dal 1960 che tutti i partiti vogliono spendere più di prima;
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da seguire, anche per contrastare la fuga di chi, nell’ondata di nuovo antisemitismo, non vuole sapere i nomi e vedere le facce delle vittime di Auschwitz.