Di cosa parlare stasera a cena
I migranti portati in Albania verranno in Italia
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Tra un po’ di fretta realizzativa e un po’ di faciloneria nei rapporti internazionali e nella definizione delle regole da applicare e il progetto italo-albanese per il trasferimento dall’Italia all’Albania di una quota (peraltro minima) di persone che migrano lungo le rotte mediterranee trova una veloce bocciatura da parte della magistratura. La motivazione è fondata, secondo le leggi e gli accordi internazionali, ma letta con attenzione comporta anche l’inapplicabilità nella vita reale, nelle ordinarie relazioni tra stati, di quelle leggi e quei regolamenti internazionali. Con la totale frustrazione di ogni tentativo di gestire gli arrivi non autorizzati e, di fatto, con l’impossibilità di affrontare politicamente e realisticamente il fenomeno delle migrazioni. Il ministro Matteo Piantedosi già parla di ricorso e fa sapere che il governo intende arrivare, se necessario, fino alla Cassazione.
Elly Schlein sulla scia della sentenza romana, con coda finanziaria al veleno. Giorgia Meloni contro le mosse dell’opposizione. Una specie di controcanto abbastanza stonato a tutti questi sviluppi arriva nelle stesse ore dal processo Open Arms a Palermo con Matteo Salvini imputato e la delegazione leghista al governo a dare sostegno.
Le tre cose principali
Fatto#1
In Israele riflessione sulle scelte successive alla morte di Yahya Sinwar e sui giudizi che arrivano dal mondo Giorgia Meloni in Libano, con il premier Najib Mikati, per dire che Unifil va rafforzata.
Fatto#2
I nuovi aiuti americani all’Ucraina, mentre l’amministrazione Biden /Harris ribadisce il sostegno fino alla realizzazione del piano per la vittoria e il solido impegno della Nato.
Fatto#3
Stellantis deve avere qualche problema di rapporti sindacali, se negli Usa è dovuta intervenire la Casa Bianca per chiedere al gruppo di rispettare gli impegni presi con i lavoratori americani e in Italia da tempo c’è una convergenza tra maggioranza e opposizione per fare pressione sulla multinazionale italofrancese (ma molto francese) perché faccia più investimenti e dia più garanzie. Il tema è complicato dalla confusa strategia europea per la transizione energetica nella mobilità e da qualche eccesso di tatticismo dell’amministratore delegato Carlos Tavares. A Roma e in altre città italiane c’è stata una forte protesta e la partita sembra appena cominciata. I delegati dalle fabbriche. La manifestazione
Oggi in pillole
- La confusione mentale.
- Il DDT fa male, la Dengue fa peggio. Lo stesso criterio venne usato anche in Italia nei primi anni Cinquanta per eliminare le ultime resistenze di malaria e fu un successo. Forse serve di nuovo e ovviamente non solo in Italia.
- Re Carlo in Australia tra luci e maxischermi.
- Il fiume schiumato di Nuova Delhi.