Di cosa parlare stasera a cena
Il futuro del trumpismo (senza freni)
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Per leggere la versione senza paywall, iscriviti alla newsletter "Di cosa parlare stasera a cena" a questo link: è gratis!
Non si tratta di fare gné gné e gufare Donald Trump perché ha vinto lui invece della candidata che qui ci sembrava più opportuna. C’è però da interessarsi e divertirsi, anche se necessariamente serve un po’ di tempo, a vedere come il trumpismo saprà svilupparsi e tradursi in attuazioni politiche, ora che non è più frenato dai repubblicani di lungo corso come avvenne nel primo mandato. Nuovamente, non è un tentativo goffo di gufata o una nascosta frustrazione, si tratta proprio di vedere come questo fenomeno storico si traduce in qualcosa di duraturo e se ci riesce. Ora il trumpismo ha poco da indicare, pochissimo ne resta al netto delle sparate elettorali e delle intemerate contro i democratici. Il Foglio da giorni sta cercando di individuare i luoghi della riflessione e della strategia dei trumpiani. Ma molto va ancora capito. Intanto si nota che c’è qualche piccola tensione di fronte alle nomine per ora solo abbozzate in vista dell’approvazione in Senato. Sembrerebbe la cosa più facile del mondo vista la consistente maggioranza repubblicana/trumpiana, invece già c’è qualche segnale di fastidio tra i senatori e sono possibili ritardi nel processo di conferma parlamentare delle scelte del presidente.
Però, almeno nel costume, il trumpismo ha già un’anima e un modo di presentarsi, con cui sta avendo successo.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Emendamenti controllati e sindacati come da copione. Il governo entra nella sessione di bilancio con una posizione di forza verso il parlamento e con l’abituale contrarietà di Cgil e Uil alla manovra economica. Il punto politico ed economico più rilevante è nell’avvio di riduzioni fiscali per i redditi nella fascia dei 40 mila euro e superiori. Partita decisiva per il futuro consenso. Intanto, hanno sistemato la web tax per non farci ricadere le piattaforme italiane derivate da società editoriali.
Fatto #2
Mentre il Bitcoin fa nuovi record più volte al giorno la tassa che l’Italia vorrebbe alzare in modo consistente per le transazioni in crypto diventa una specie di caso mondiale, con Roma a fare da baluardo contro la speculazione nelle valute elettroniche prive di una banca centrale e di uno stato emittente. Nella maggioranza la Lega prova a distinguersi, giocando la carta muskiana. La sfida per ora è solo colorita, ma può diventare spinosa.
Fatto #3
Non si può venir fuori dalle polemiche sugli scontri di Bologna. È la storia perfetta per cristallizzare dibattito e accuse e portare ancora più contrapposizione senza dialogo.
Oggi in pillole
- A cosa serve la Nato e perché l’Italia deve giocarsi le sue carte in difesa dell’alleanza, anche di fronte al cambiamento trumpiano
- l’interessante scelta del treno che parte in anticipo (50 minuti) da Roma per Genova e molla i passeggeri come dei salami per arrivare puntuale. È la risposta marinettiana e futurista, chissà, o dadaista, alle polemiche (un po’ querule) sui ritardi
- i comitati che stanno fermando l’abbattimento e l’invio dell’abete destinato a Piazza San Pietro, si attende, in clima Cop29, un gesto di pacificazione del Papa con la rinuncia all’albero e la sua sostituzione con un manufatto riciclabile
- e niente abbattimento anche per i cervi abruzzesi
- che bello, c’è folla tra gli aspiranti scudettati