Di cosa parlare stasera a cena

Le resistenze europee su Fitto sono il prezzo del piano B di Ursula

Giuseppe De Filippi

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Raffaele Fitto prova, con molta bravura, a stordire di saggezza democristiana e salentina gli eurodeputati, ma non supera le resistenze preorganizzate e schierate per fermarlo. La sua nomina passerà, questo resta molto probabile, ma con qualche fatica e lasciando qualche ferita. È il prezzo dell’operazione politica tenuta finora sottotraccia dalla presidente della commissione Ursula von der Leyen, alla quale si deve la nascita di una specie di maggioranza B, leggermente diversa da quella che la ha eletta, e che prevede la possibilità di usare voti della destra, ma non di quella estrema, per mandare avanti l’attività della commissione e per caratterizzare in modo diverso questa sua presidenza rispetto alla precedente.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Elon Musk non cerca di farsi amici in giro, ma forse dovrebbe scegliere meglio il modo in cui farsi nemici. In Italia abbiamo una storia molto lunga di liti e competizione tra politica e magistratura, non servono interventi dall’estero per cambiare il corso delle cose.

 

Fatto #2

Ma Musk deve vedersela anche con gli editori francesi e per questioni molto concrete a partire dai soldi e dai diritti di proprietà. Stavolta on può cavarsela parlando di complotti woke o di sinistra liberal. Tra una cosa e l’altra qui potremmo osservare che anche queste pagine per le chiacchiere a cena attingono a X e ne fanno uso, in seconda battuta, certo, e per necessità con la citazione delle fonti. Ma la condizione di proprietario della piattaforma, con forte capacità di influenza su quella che potremmo chiamarne la linea editoriale, dà a Musk una posizione diversa e speciale, che assomiglia molto a quella degli editori e perciò dà maggiori oneri e responsabilità

  

Fatto #3

Si riapre la possibilità di aderire al concordato preventivo biennale per i titolari di partita Iva e il toto-adesioni diventa fondamentale per capire quali e quante modifiche si possono fare alla manovra. Il piatto sarebbe ricco se il maggiore gettito consentisse la riduzione dell’aliquota dei ceti medi, quella sul secondo scaglio, abbassabile di 2 punti in caso di successo del concordato. I commercialisti la vedono difficile

   

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