Di cosa parlare a cena stasera

L'aggressivo ritorno di Unicredit sulla scena italiana

Giuseppe De Filippi

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Unicredit lascia un po’ perdere la Germania, dove la difesa nazionalista aveva sostanzialmente respinto la banca italiana, in barba alle regole comunitarie sulla libertà delle imprese all’interno dello spazio europeo, e torna sulla scena italiana con un colpo aggressivo verso Banco Bpm. La rapidità dell’operazione, sempre necessaria in questi casi, è stata aumentata per fare in modo che il gruppo erede della solida tradizione lombarda non diventasse troppo grande, perché, come è noto, Banco Bpm era ed è all’opera per aggiungere Mps al suo perimetro. Per ora ne ha il 5 per cento, ma altri investitori, Caltagirone e Delfin (famiglia Del Vecchio) hanno quote rilevanti, mentre, ed è un fatto importante, il Mef, che deve collocare ancora una grossa fetta di Mps, sembrava favorevole all’aggregazione avviata. Operazione che ora o viene accelerata in modo vertiginoso oppure va abbandonata. Il ministro Giancarlo Giorgetti non l’ha presa bene. Ha ricordato che la mossa di Unicredit non era concordata con il suo ministero, ha fatto un riferimento all’uso del potere speciale pubblico sulle aziende strategiche (il golden power), ha ricordato a Unicredit, con un richiamo alla campagna su Commerzbank, che combattendo su due fronti poi si perde su entrambi. Va osservato che i poteri speciali evocati da Giorgetti sono stati usati in un numero minimo di occasioni e sempre per impedire il passaggio di aziende italiane in mani straniere. Mentre in questo caso saremmo di fronte a un uso del golden power in una partita tutta tra italiani. E, in più, l’aggregazione tra Unicredit e BancoBpm fermerebbe le mire di Credit Agricole, quella sì non italiana, verso BancoBpm. Matteo Salvini si è espresso perfino con più durezza.

  

Viene la curiosità di sapere se Andea Orcel con la sua Unicredit dispongano di amici nella maggioranza di governo o se intendano proprio agire senza sponde. Mentre il mercato fa la classica scelta divaricata e quindi prende sul serio l’operazione, con BancoBpm in rialzo intorno al 5 per  e una percentuale simile, ma con il meno davanti, rappresenta l’andamento borsistico del titolo Unicredit.

 

Domani BancoBpm riunisce la sua assemblea per valutare l’offerta di scambio con cui viene valutato intorno ai 10 miliardi. Poi toccherà alla Consob per le autorizzazioni di legge e al mercato per la risposta finale degli investitori.

  

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Domani si riunisce il governo israeliano per decidere se approvare il cessate il fuoco in Libano e quindi la sospensione inizialmente per 60 giorni dell’offensiva militare contro Hezbollah. La scelta non è scontata. All’accordo hanno lavorato Usa e Francia

  

Fatto #2

Tra mille iniziative per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne ci sono anche le statistiche che fanno discutere e da qualcuno vengono anche contestate

 

Una sentenza e una richiesta di condanna, per due ergastoli, su vicende che hanno colpito l’opinione pubblica e segnato questa giornata

  

Fatto #3

Sospetti sull’incidente per un volo cargo partito dalla Germania

 

Oggi in pillole

  • Ieri non ha prodotto molto un incontro tra i leader della maggioranza per definire il cammino finale della manovra e i cambiamenti da apportare. Resta da definire una scelta di grande rilievo come il taglio dell’aliquota per il secondo scaglione Irpef. Oggi Consiglio dei ministri ma su altre faccende e rinvio del pacchetto giustizia (richiesta presentata da Forza Italia e accolta)
  • Il G7 dei ministri degli esteri serve anche a ribadire il sostegno generale del blocco all’Ucraina, con qualche specificazione, a cominciare da Antonio Tajani che esclude l’invio di truppe italiane in Ucraina
  • Il metodo COP un po’ in panne