Di cosa parlare stasera a cena
In Siria i ribelli prendono Hama. Il fronte pro Assad è sempre più precario
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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I ribelli siriani (chiamiamoli così) sono entrati a Hama. Come documentato dall’informatissimo Qalaat Al Mudiq. Una nota dell’esercito ufficiale siriano aveva ammesso con un insolito anticipo la perdita della città. Fatto abbastanza sorprendente di fronte all’abitudine di negare sempre anche l’evidenza nei teatri di guerra e l’impressione è che la tenuta del fronte a sostegno di Assad sia sempre più precaria.
La liberazione di prigionieri politici, tra la propaganda e la reale buona volontà.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
La situazione in Georgia sempre più simile a quella in Bielorussia, con il sostegno esterno difficile ma necessario.
Fatto #2
Benché indebolita dalla crisi politica, la Francia prova a fare la voce grossa con la commissione Ue per fermare l’accordo Mercosur. Ursula von der Leyen sembra intenzionata a non farsi influenzare. Giorgia Meloni ne aveva parlato in termini positivi con Javier Milei. Von der Leyen è a Montevideo per chiudere l’accordo con cui intensificare gli scambi, compresi quelli agroalimentari. Gli agricoltori europei restano contrari. Un bellissimo garbuglio da cui si esce solo con sapienza politica.
Fatto #3
Ancora un po’ di Francia perché ora Emmanuel Macron prova la carta del vecchio centrista, difficile però che funzioni.
Oggi in pillole
- La Lega critica la maggioranza cui appartiene per il modo in cui si sta gestendo la partita del concordato, con l’invio di moltissime lettere per chiedere di aderire, cioè le comunicazioni in cui l’Agenzia delle entrate indica il reddito ritenuto corretto per non avere accertamenti. Era un punto qualificante del progetto di concordato biennale e non è possibile che i dirigenti leghisti scoprano ora come funzioni. La polemica politica è palesemente studiata da arte per creare tensioni. Mentre ancora dalla Lega viene un’altra proposta non gradita al ministro (per altro leghista) e soprattutto al viceministro (di FdI): quella di una nuova rottamazione
- Sull’Ue c’è anche la pressione salviniana
- Azzardate un’analisi politico-casearia e dite che la Francia, nella confusione istituzionale, guarda al suo passato e anche alla tradizione dei suoi ottimi formaggi. Potete anche citare Charles de Gaulle che chiedeva come si potesse governare un paese che ha 246 diverse varietà di formaggi
- Attenti all’astrologo