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Di cosa parlare stasera a cena

La manovra va avanti, ma la crisi dell'auto resta profonda

Giuseppe De Filippi

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La manovra va avanti (come al solito con gli emendamenti finali che non danno tempo al parlamento) e finanzia un po’ il cosiddetto settore bianco degli elettrodomestici, ma la crisi della produzione nazionale forse è troppo profonda. Insomma, un provvedimento tra i tanti che rappresenta la distanza tra intenzioni e possibilità concrete. È chiaro che servono anche politiche dell’offerta, cioè cambiamenti che permettano alle aziende di lavorare meglio e di produrre in modo competitivo, e non solo sostegni effimeri alla domanda.


A proposito: applaudire Milei, imitare Peron, la doppia via italiana, ma qui poi con la motosega ci si fa male.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

A proposito, il bravissimo e molto intraprendente Daniel Kretinsky compra la Royal Mail e chissà cosa ha in mente per rilanciarne efficienza e redditività. Il governo laburista pragmatico di Keir Starmer fa il privatizzatore (anche se ovviamente conserva una quota che permette di bloccare le operazioni straordinarie) e si appunta una medaglia thatcheriana che darà anche fastidio a qualcuno.

 

Fatto #2

L’Ue avvia contatti con i nuovi governanti siriani. Non ci sarà la pazzia, ma ci sarà la sharia (che poi dipende da come la applichi). A occhio qualche sacca di resistenza armata di qualche tipo si stabilirà comunque nella nuova Siria.

 

Fatto #3

Sergio Mattarella contro le sirene del settarismo nazionalistico.

 

Oggi in pillole