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Di cosa parlare stasera a cena

Meloni promossa: com'è andata la conferenza di fine anno

Giuseppe De Filippi

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Giorgia Meloni risponde con buona disposizione, anche quando nega il fondamento fattuale delle domande che riceve. Risponde polemicamente alle domande polemiche, e questo non dovrebbe stupire, e si tiene su una linea sobria quando potrebbe scivolare nell’autocelebrazione. Insomma, se la cava con voto superiore alla sufficienza nella conferenza stampa più ampia dell’anno. Forse la cosa più difficile era la difesa piena di Elon Musk. Meloni ne esce con un contrattacco un po’ loffio (“e allora Soros?”) e con quella che sembra più una scommessa sull’affidabilità dell’editore di X che una certezza.

Anche di fronte alle domande foglianti Meloni risponde senza rifugiarsi in formule di comodo (anzi, con un certo spirito, osserva che in pochi minuti le vengono segnalate due possibili discese in campo).

Sì, l’altro scendente in campo è Ernesto Maria Ruffini, e la risposta di Meloni è divertente quando lo indica come rivale “non di questa leader”.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Per la Bce lo spread italiano si riduce grazie alla fiducia dei mercati nella gestione del bilancio. Il bollettino sembra anche indicare con una certa convinzione una nuova stagione di riduzioni dei tassi.

A preoccupare è che In Italia aumenta l’occupazione ma scende la produttività del lavoro e così si spiegano le basse retribuzioni. È una condizione non sostenibile e che richiede impegno da parte delle imprese e sostegno pubblico agli investimenti.

Fatto #2

Volodymyr Zelensky (atteso a Roma) tiene ferma la linea della difesa contro l’invasione russa al vertice di Ramstein. E la Nato ribadisce il sostegno (con i paesi europei pronti a fare anche da soli).

Fatto #3

Cecilia Sala racconta i giorni terribili nel carcere.

 

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