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Di cosa parlare stasera a cena
Gli accordi militari tra i paesi europei dopo il ritiro politico degli Usa
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Qui ne parlavamo a cena mentre i grandi si muovevano ancora sotto traccia, ma ora sembra che la possibilità di combinare la potenza militare di Francia e Uk (Combined Joint Expeditionary Force) a quella dei paesi Nordici (c’è già la Joint Expeditionary Force che li unisce a Uk) sia concreta. Nell’immediato si tratta di dare sostegno all’Ucraina e subito dopo l’obiettivo potrebbe essere il riequilibrio tra la forza europea, aggettivo usato per capirci, ma non è proprio così, e la minaccia russa. Evidente la necessità di questa scelta dopo il ritiro politico più che militare degli Usa dalla linea di frontiera tra Europa e Russia. I due accordi militari cui abbiamo accennato esistevano già e la loro esistenza testimonia del lavoro preventivo fatto da alcuni governi europei per non farsi trovare del tutto impreparati di fronte al rischio di scelte drastiche dell’amministrazione Usa. Si comincia anche dalla protezione dei cavi per telecomunicazioni.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Anche se dovesse arrivare un accordo sulla gestione delle miniere di minerali di grande valore strategico presenti in Ucraina è ormai evidente che Donald Trump tratta, si fa per dire, solo e direttamente con l’invasore Vladimir Putin e che intende chiudere la faccenda ucraina non solo senza onore ma anche senza alcun vantaggio per il campo occidentale. Trump ha completamente mollato Volodymyr Zelensky, senza alcun ravvedimento dopo le parole offensive di questi giorni. L’Ue ha poche ore per riuscire a pesare in qualche modo e si tratta comunque di scelte drammatiche.
Fatto #2
La notizia che smuove un po’ le cose (e che ha qualche legame anche con quello che si legge qui sopra) è la scelta veloce e strategica di Jordan Bardella, leader della destra francese seppure all’ombra delle eredi Le Pen, sull’annullamento del suo viaggio negli Usa dove avrebbe dovuto partecipare alla convention repubblicana. La decisione segue al discorso come al solito da invasato con cui Steve Bannon ha aperto gli incontri repubblican-trumpiani e soprattutto dal saluto nazista sfoggiato nel momento del massimo infervoramento oratorio. Bardella sa che così, oltre a fare la cosa giusta, prende anche due piccioni con una fava perché pesca sia nell’antiamericanismo storico dei francesi di destra sia nell’altrettanto storica ostilità al nazismo (anche con qualche senso di colpa mal coperto per il collaborazionismo) di tutti i francesi. Giorgia Meloni, invitata come Bardella, deve scegliere e anche rapidamente se andare o non andare.
Fatto #3
Elon Musk copia la motosega di Javier Milei, ma senza la spinta liberista dell’argentino. Punta a tagli di spesa solo e sempre ai danni di dipendenti preparati e necessari per mandare avanti il paese. Mentre l’effetto sul bilancio è molto ridotto. E al Pentagono ci vanno piano con i licenziamenti muskiani visto che ne va della sicurezza nazionale.
Oggi in pillole
- Siamo i più vecchi d’Europa
- Papa Francesco migliora ma resta in condizioni che richiedono osservazione e terapie specifiche, non fuori pericolo, con almeno un mese necessario per le cure
- Stiamo lontani dai pipistrelli
- Burger King contro King Donald
- Finalmente una serie da raccomandare prima che venga distribuita. Owen Wilson e Golf, che volete di più?
- La vita liberalizzante di Frits Bolkenstein