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Di cosa parlare a cena stasera

I metodi terroristici di Putin in Ucraina

Giuseppe De Filippi

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I russi, titolari del maggiore esercito e della maggiore capacità offensiva, usano contro l’Ucraina metodi terroristici. Non è immediatamente chiara la ragione di queste scelte, con i civili come principale obiettivo e con il metodo della sorpresa e della totale incongruenza rispetto agli obiettivi strategici sul terreno. Il mondo ha reagito con maggiore forza contro gli ultimi odiosi attacchi sulla città di Sumy. Non è facile capire quali carte stia giocando Vladimir Putin. Il morale degli ucraini e la tenuta del sostegno a Volodymyr Zelensky non sembrano scalfiti da questi orrendi atti di violenza gratuita, che, anzi, rafforzano la determinazione del popolo e dell’esercito ucraini e tolgono ogni spazio a chi vorrebbe tentare (improbabili) mediazioni. In questo schema diventa comprensibile e sostenibile la scelta del governo tedesco, da cui arriveranno all’Ucraina anche missili a lungo raggio, nell’ambito di un rafforzamento generale dell’impegno dei singoli paesi europeo. Incidentalmente possiamo notare come continui a funzionare il metodo delle azioni attuate e delle decisioni prese da ciascun paese europeo, con il semplice coordinamento all’interno di politiche comuni (ma comuni solo perché realizzate cercando la massima coerenza di azione). È un modello cooperativo e volontario che taglia la testa al toro della discussione sull’imposizione dall’alto della difesa europea.

In tutto ciò c’è una certa debolezza nella voce di Donald Trump quando si tratta di denunciare gli orrori putiniani e di prendere posizione per contrastarli.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Aperta una crepa, quella grande europea, e poi un’altra, quella tecno-cinese, i dazi sono diventati una buffonata. Lo erano anche prima ma nella versione tragica, ora siamo alla versione tragicomica. Da cui comunque gli Usa escono con qualche ammaccatura nella credibilità e con un calo del dollaro su cui farsi qualche domanda. Mentre la Federal Reserve fatica a comunicare al mercato la sua politica monetaria ora che il caos trumpiano si ripercuote anche su tassi d’interesse, crescita e prezzi. I mercato gioiscono anche per solo qualche crepa.

Fatto #2

Per Giorgia Meloni e per il suo imminente viaggio a Washington le cose si mettono decisamente meglio. E oggi c’è stato anche il riconoscimento pubblico del lavoro coordinato con l’Ue e del mantenimento di un continuo rapporto di consultazione. Attenzione alle app e ai giri internettiani quando si è in missione in Usa. L’Ue dà ai suoi diplomatici e funzionari solo apparecchi che non vanno in rete e che poi si buttano.

Fatto #3

Gianluigi Aponte con la sua Msc punta ai principali porti del mondo, per investire e gestirne le attività. Se completato sarebbe il maggiore investimento italiano all’estero nella storia (almeno in quella successiva alle imprese di Genova e Venezia).

 

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