Il ritorno dei talebani, privatizzazioni in salsa greca e i furbetti del Corrierino. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno


     

    “Quello che i giornali non dicono: pensionati e insegnanti non sono solo una base elettorale ma anche un bacino di lettori…” 

    Ferdinando Giugliano


     

     

    Battaglia navale

     

    Commerci, difesa, Oil & Gas, interessi geopolitici. Gli Usa stanno considerando l’ipotesi di usare le navi della Marina militare per salvaguardare il “diritto alla navigazione” nel Mar cinese meridionale, da qualche anno messo in discussione da un atteggiamento di Pechino definito da alcuni analisti quantomeno “provocatorio”. Cinque cose da sapere sull’escalation in corso nel quadrante asiatico e perché è diventato così strategico (non solo) per le potenze regionali.

     

     

    Se ne parla oggi

     

    Mar morto. Prima le navi e i droni, poi i sub in mare e gli incursori contro i vascelli fantasma, infine i “nostri ragazzi” metteranno gli anfibi sulla sabbia. Tra certezze e smentite, cosa succederà (tra poco) in Libia e un’interessante infografica interattiva sugli sbarchi e i costi umani delle morti nel Mediterraneo. Dall’altra parte del globo, migliaia di migranti appartenenti alla minoranza musulmana rohingya sono alla deriva nel mare delle Andamane, dopo che Indonesia, Malesia e Thailandia hanno deciso di respingerli. I rohingya fuggono dalla Birmania, dove non gli viene concessa la cittadinanza e non gli vengono riconosciuti i diritti fondamentali (via Internazionale).

    Sabbie arabe. In Afghanistan un commando di taliban ha attaccato un hotel frequentato da stranieri e lo ha assediato per molte ore: le vittime sarebbero quattordici, tra loro almeno un italiano. Chi fermerà questa recrudescenza talebana e il ritiro affrettato dell’Occidente. Mentre Daniele Raineri racconta le prove di decapitazione dello Stato islamico.

    L’amico americano. Il Financial Times spiega magistralmente la strategia saudita per tenere al guinzaglio Washington, in chiave anti iraniana e di conservazione dello status quo petrolifero: aumentare la produzione di barili nell'ultimo periodo nel tentativo (riuscito) di far crollare temporaneamente i prezzi, frenare la crescita dei produttori Usa e tornare così a controllare una buona quota di mercato. Con l’accordo sul nucleare iraniano, infatti, Washington deve mettere nel conto una crescente competizione di Teheran per la supremazia regionale e, parallelamente, delle ambizioni nucleari delle monarchie del Golfo.

    Il mondo (non) è piatto. Il Senato americano ha raggiunto un accordo per permettere al presidente Obama di procedere lo stesso sugli accordi commerciali internazionali TPP e TTIP, dopo che i democratici avevano bloccato il voto. Cosa muove l’attivismo americano sugli accordi commerciali (specie verso Oriente).

    Disgelo asiatico. È cominciato il viaggio di tre giorni del premier indiano Narendra Modi in Cina. I leader delle due nazioni più popolose del mondo, Narendra Modi e Xi Jinping, sigleranno degli accordi economici per un giro d’affari di miliardi di dollari. Modi e Xi cercheranno di normalizzare le storiche divisioni in vista di una nuova stagione di investimenti e relazioni commerciali.

    C’è posta per te. Il colosso della grande distribuzione Walmart questa estate sperimenterà un servizio di consegna illimitata per i proprio clienti on line (prezzo annuo 50 dollari) che farà concorrenza ad Amazon Prime (99 dollari). 

     

     

    Italy in a day

     

    I sette nani. Già due abbracci mortali in una settimana: Ingroia che appoggia Civati e Barbara Spinelli che appoggia Landini. Il Pd renziano e l’inconsistenza strategica dei suoi oppositori.

    Dalla culla alla bara. Tra le variabili che pesano sul destino di una nazione primeggiano le dinamiche demografiche. E il nostro Paese non se la cava bene. Ecco perché, in tre numeri.

    Inversione di tendenza? Il Financial Times s’interroga sulla mini ripresa italiana e si domanda se il paese sia in grado di alimentarla, Un ruolo non secondario nel rimbalzo, secondo il quotidiano della City, potrebbe averlo (avuto) la stabilità politica. Chissà.

    I furbetti del Corrierino. E’ passata una settimana e nessuno dei Catoni, che nell’estate del 2005 l’avevano crocifisso sui giornali, ha avuto il coraggio di rendere giustizia ad Antonio Fazio assolto in via definitiva dalla Cassazione, dopo due altre sentenze favorevoli in Appello, dalle accuse di aggiotaggio sulla vicenda Unipol-BNL.

     

     

    Mappa del giorno


     

    I paesi del mondo con il maggior numero di profughi. Il 77% del totale vive in “sole” dieci nazioni 



     

     

    Argomenti di dibattito

     

    Sinistra senza centro. In America l’offensiva dell’ala radicale dei democratici è forte, ora ha anche un manuale economico di riferimento firmato da Stiglitz. E la lezione britannica?

    Contro Piketty. Un bel paper del Peterson Institute spiega che la diseguaglianza globale si è ridotta nel decennio 2003-2013 e il reddito medio è cresciuto da mille a duemila dollari.

    Gigante malato. L’Ft si chiede se Dilma Rousseff riuscirà a rimettere in carreggiata il Brasile in preda a scandali e riflusso economico. Intanto gli stadi dei mondiali sono diventati in breve tempo rifugio per homeless e depositi di bus.

    Piccoli maestri. Perché valutare gli studenti è necessario, dice Thomas Manfredi, e il boicottaggio dei test Invalsi è una stupidata pazzesca.

    Vecchia Signora. Per Giuseppe de Bellis l’approdo insperato della Juventus alla finale di Champion’s League di Berlino, è soprattutto la vittoria di Andrea Agnelli. 

     

     

    Cose da sapere

     

    Tragedia greca. Il ministro dell’economia di Atene, Stathakis, ha confermato che la Grecia non interromperà il piano di privatizzazioni di porti e aeroporti, in un’ottica di attrazione di investimenti stranieri. 

    La terra trema. Fotografi nepalesi e indiani stanno usando (molto bene) Facebook e Instagram per raccontare cosa succede in Nepal dopo il tremendo doppio terremoto. 

    Discarica a cielo aperto. L’Economist spiega perché i rifiuti e gli scarti spaziali possono diventare un grande problema per noi abitanti della terra…

    Facebookcrazia. Il trionfo del grande mediatore Facebook contro la leggenda del mondo disintermediato mentre Guardian, BBC News, Bild and Spiegel Online si aggiungeranno alla lista dei giornali americani (dal Nyt a BuzzFeed) che hanno cominciato a produrre articoli direttamente per la bacheca del social network. 

     

     

    Ossessioni

     

    Vade retro burocrazia. Un video ironico su file, pratiche e timbri. Davvero facile immedesimarcisi (purtroppo).

    Miti moderni. Harry Shearer potrebbe lasciare i Simpsons dopo 26 anni, 582 episodi e un film. Era la voce di Mr Burns, Ned Flanders, Seymour Skipper (e tanti altri).

    La politica sui muri. Pur essendo nel pieno dell'epoca dello storytelling e dei social media, i manifesti e i santini elettorali continuano a proliferare. Vice News ha chiesto alla grafica Anna Magni di analizzare i migliori. Con alcune sorprese.

     

     

    Mettetevi comodi

     

    Grande Madre Russia. Il fotografo francese Didier Bizet ha intrapreso un bellissimo viaggio in Russia a partire dalle pagine del Dottor Živago, il romanzo di Boris Pasternak pubblicato nel 1957. Bizet ha seguito tra il 2011 e il 2014 la geografia della vita del protagonista Jùrij Živago, da Mosca fino agli Urali. 

    Sesta marcia. Fortune racconta in che modo Bmw è riuscita a diventare la casa automobilistica di lusso numero uno sul ricco mercato americano.

    L’amicizia non ha bandiere. Due soldati nemici, un iraniano e un iracheno, si sono salvati la vita a vicenda, a trent’anni di distanza. Una storia incredibile raccontata dal New York Times (e in Italia da il Post).

    Notti di fuoco. Grantland racconta in un bellissimo long read multimediale l’epopea di Boogie Nights, il film cult sull'ascesa e il declino di un giovane attore porno nella California degli anni ’70-’80, e tutto quel che gli girava attorno.

     

     

    C’era una volta


    Sessant’anni fa oggi nasceva il Patto di Varsavia, il contraltare comunista alla Nato durante la Guerra Fredda