Buona scuola a tutti, l'allarme Grexit di Draghi e i droni svizzeri. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno


     

    “John Henry Woodcock ha vinto una causa…”

    Antonio Polito


     

     

    Buona scuola a tutti

     

    Dopo dieci mesi di dibattiti, polemiche e modifiche, due esami alla Camera ed uno al Senato, Montecitorio ha dato il via libera alla Buona Scuola del governo Renzi con 277 si, 173 no e 4 astenuti.

     

    Non sarà un miracolo, niente soluzione lampo sui precari, ma la strada è giusta, scrive Maurizio Crippa. Autonomia, valutazione e risorse ci sono. Bene l'alternanza scuola-lavoro. E se le critiche sono quelle che si sentono, allora viva la riforma.

     

    Perché se c’è una certezza è che questa scuola va ripensata da cima a fondo. Ad esempio il nuovo rapporto Isfol mostra che l’apprendistato nelle nostre scuole e università resta un miraggio. Dov’è finito il valore formativo del lavoro? Lo stesso vale per le mappe sui test Ivalsi 2015: emerge un’Italia spaccata decisamente in due. E poi dovremo sforzarci di attrarre più studenti dall’estero. Nelle classifiche internazionali siamo messi maluccio.

     

    Ovviamente, per non flagellarci oltremisura, si sappia che quello educativo è un problema di tutta l’Europa. Non solo italiano.

     

     

    Melodrachma

     

    Alexis Tsipras sta preparando un pacchetto di misure da 12 miliardi per convincere i creditori a concedere un terzo piano di salvataggio indispensabile per evitare il default e l’uscita dall’euro. Domenica i capi di stato e di governo dell’Unione europea decideranno se continuare il negoziato. Secondo la stampa greca nelle riforme è compreso l’aumento dell’Iva e delle imposte sulle società. La proposta dovrebbe arrivare sul tavolo di Bruxelles entro sera.

     

    In Grecia banche e Borsa resteranno chiuse fino a lunedì. Ad Atene sono ore decisive, cresce la paura di non farcela. Per il Fmi per ora non c’è rischio contagio ma serve azione tempestiva. E Matteo Renzi? Il premier italiano ha un grande problema con Angela Merkel (tu chiamalo matrimonio di convenienza).

     

    Allarme rosso. Mario Draghi, quello del “whatever it takes”, vede nero e comincia a preoccuparsi di una Grexit sempre più concreta. Luigi Zingales sul Sole 24Ore si dice invece convinto che l’Italia avrebbe più da perdere che da guadagnare da un’uscita di Atene dalla moneta unica. 

     

    In questa chart sulla disoccupazione odierna comparata con quella precedente alla crisi, c’è tutto lo spread tra Germania e Grecia, ossia la testa e la coda dell’Europa. Impressionante! 

     

    L’Ft ha provato a comparare la crisi greca con il crollo dei listini cinesi. Ne è uscita un’analisi interessante. Mentre Politico Europe ragiona sul “contagio” politico di Alexis Tsipras, nuova icona della sinistra internazionale.  

     

     

    Se ne parla oggi

     

    La Cina è vicina. La cosa stramba è che le indebitate democrazie occidentali stanno facendo il tifo perché i comunisti cinesi non facciano funzionare la Borsa. Lo sboom del mercato azionario cinese spiegato da Vox in otto utilissime chart mentre Pechino cerca di stabilizzare la situazione spingendo aziende e dipendenti a comprare azioni.

    Saremo alleati? Teheran e il gruppo 5+1 sono ormai ad un passo da uno storico accordo sul nucleare iraniano, anche se è possibile si continui a negoziare oltre la deadline fissata per domani. Quartz però si mostra pessimista sul cambio in corso a Teheran. Accordo o meno sul nucleare, difficilmente l’Iran smetterà di flirtare con il terrorismo.

    Sabbie arabe. Foreign Policy ha mappato le province perse ultimamente dallo Stato islamico tra Siria e Iraq e si è accorto di una cosa: sta nascendo trasversalmente il Kurdistan United. Foreign Affairs invece racconta in che modo Assad, il Califfato e le altre fazioni che si scontrano in Siria stanno “usando” il mese sacro del Ramadan. 

    Parola di Ocse. Cosa dice il nuovo rapporto OCSE sul lavoro in Italia? Le cose vanno meglio ma non vanno ancora bene. Ad esempio il tasso di disoccupazione giovanile in Italia si è stabilizzato (verso l’alto) mentre nel resto d’Europa è in calo. E poi il nostro è uno dei paesi in cui ci vuole più tempo a passare da un contratto a tempo determinato a uno fisso.

     

     

    Mappa del giorno


     

    Il grande balzo. Guardate quanto è cresciuta la middle class cinese nel giro di dieci anni (e quanto si è ridotta la povertà)…

     


     

     

    Argomenti di dibattito

     

    Nuova guerra fredda. Mentre è cominciato il vertice dei paesi Brics a Ufa (Russia), Vox scrive che Vladimir Putin è un leader in declino, terrorizzato dal perdere il proprio grande potere. Nel frattempo un sondaggio rivela che quasi la metà dei russi preferisce stipendi e pensioni decenti alle libertà di parola e di viaggiare all’estero. Meglio il pane che le rose (non solo in Russia probabilmente). 

    Rottamazione immaginaria. Lo stato sociale in Italia dà ai ricchi più che ai poveri. Forse è il caso di riformarlo, no?

    Buono, economico e industriale. La moda del cibo naturale non ha basi storiche. Perché se oggi possiamo mangiare di più con meno lavoro è merito dei metodi di produzione moderni. L’opinione di una storica britannica fa discutere (articolo tradotto in italiano da Internazionale).

    Mare Nostrum. Perché il raddoppio del canale di Suez e il mega porto di Tangheri potrebbero cambiare il Mediterraneo, nonostante tutto quel che è successo in questi ultimi mesi.

    Addio popolo. Essere intellettuali in Italia: la questione greca, il marxismo, la tradizione e perché se uno di loro rispondesse “non lo so” sarebbe una rivoluzione. 

     

     

     

    Cose da sapere

     

    iMoney. Per la cronaca, più di un terzo delle transazioni globali fatte su supporti “mobile” passano da un iPhone (sic!). 

    Cyberguerra. Hacking Team, la società italiana che vende software-spia a governi di tutto il mondo, vittima di un pesante hackeraggio il 6 luglio, ammette l’attacco: “c’è il rischio che i dati dell’intelligence siamo stati hackerati”. Leggete poi questa testimonianza: certi risvolti sono un filo inquietanti. 

    Dieta pubblica. In cinque anni la Grecia ha ridotto del 28% i propri dipendenti pubblici, passati da 907 a 651mila.

    C’è posta per te. Il servizio postale svizzero ha annunciato di aver cominciato a sperimentare l’uso di piccoli droni appositamente concepiti per consegnare pacchi di piccole dimensioni.

     

     

    Ossessioni 

     

    Futuro a ricarica. Lo sapete che in Norvegia un' auto nuova su tre è elettrica (negli Usa solo una su cento)? 

    Volare, oh oh. Non si tratta di un caso, ma di un preciso modello economico di successo. Ecco perchè le compagnie aeree sono diventate così sadiche nei nostri confronti.

    Ammaina bandiera. Dopo gli ultimi episodi di violenza razziale e un dibattito vibrante, la Carolina del Sud ha preso una decisione storica: ammainerà la bandiera confederata dagli edifici governativi.

     

     

    Mettetevi comodi

     

    I ciarlatani contro l’Europa. Dietro l'internazionale di Syriza e dei caudilli c'è il grande equivoco della demagogia spacciata per democrazia. Un’inchiesta tosta del settimanale francese Le Point.

    Misticismo musulmano. Nell’Upper West Side una congregazione di newyorkesi (perlopiù bianchi) ha trovato rifugio in una versione dell’Islam che non potrebbe essere più lontana dalla sua versione violenta e radicale in voga oggi. Lo racconta Narratively in un ottimo reportage.

    L’onda della vita. A Rio de Janeiro, la città con alcune delle spiagge più famose del mondo, Márcio Pereira da Silva ha avuto un’idea per aiutare i giovani che rischiano di finire nelle mani della criminalità organizzata. Da vent’anni insegna a fare surf ai ragazzi che abitano nella più grande favela di Rio.

    Gira la ruota. Una bellissima carrellata tra scandali, droga, manfrine e trionfi epocali in oltre cento anni di Tour de France.

     

     

    C’era una volta


     

    Era l’anno dei mondiali. A nove anni dal campionato del mondo vinto in Germania, i ricordi personali, sentimentali, di sette scrittori