Le dodici fatiche di Tsipras, l'ira saudita e il cibo di Amazon. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno


     

    “#Putin mi ha sorpreso. Per l’intesa sul nucleare la Russia è stata d’aiuto…”

    Barack Obama


     

     

    Le dodici fatiche di Tsipras

     

    Più della metà dei 201 esponenti del comitato direttivo del partito del premier greco si sono schierati contro il piano di salvataggio concordato a Bruxelles da Alexis Tsipras e dai creditori. La viceministra delle finanze e il direttore generale del ministero si sono dimessi, prima del voto parlamentare che stasera dovrà varare alcune riforme contenute nel piano. Tsipras potrà contare sui voti dell’opposizione, ma deve arginare le defezioni di Syriza e minaccia: “Se non votate il piano me ne vado…” (via Internazionale).

     

    Che cos'è la Kerneuropa? Saper tenere la contabilità economica e sociale a posto. Il voto del Parlamento ellenico di oggi serve a capire se la Grecia è ancora credibile, scrive Mario Sechi. Eppure non mancano i greci realisti, pronti ad accettare i sacrifici contenuti nell’accordo con i creditori.

     

    I dubbi del Fondo Monetario sulla sostenibilità del debito greco rilanciati stamattina dal Financial Times rischiano di essere una tempesta in un bicchier d’acqua nel senso che i paesi Ue e Bruxelles erano già a conoscenza della posizione del Fmi durante il negoziato di sabato e domenica.  

     

    Ce ne dimentichiamo spesso, ma c’è una buona fetta di paesi europei che sta con la Germania, anzi, con la “famigerata” Troika. Però non piacciono a intellettuali e economisti alla moda…

     

     

    Amico Ayatollah

     

    Il Washington Post ha messo in grafica quel che hanno detto nei lunghi mesi del negoziato i grandi protagonisti dello storico deal sul nucleare iraniano e quel che è finito effettivamente dentro l’accordo.

     

    Come cambiano i rapporti di forza in Medio Oriente dopo l’accordo. Molto probabilmente partirà la controffensiva saudita. In che modo? Attacco agli sciiti in Yemen e mano tesa ad Ankara per far fuori Assad. Di fronte a un Iran più forte, Riad blinda gli alleati e pensa all’atomica.

     

    Il diavolo e i dettagli. Un interessante report di Foreign Policy si domanda, concretamente, in che modo potranno svolgersi le ispezioni internazionali ai siti nucleari iraniani. Saranno veri controlli?

     

    Poi c’è il fronte interno Usa. Washington si spacca sulla dottrina Obama e Hillary Clinton salta sul carro giusto. I dem hanno i voti per passare il deal al Congresso, ma la Casa Bianca vuole ridurre al minimo i danni.

     

    Muslim Science raccontando l’ecosistema iraniano delle startup rivela l’ambizione di Teheran, dopo il disgelo con le potenze occidentali, di costruirsi una propria Silicon Valley. 

     

    Infine l’European Council On Foreign Relations suggerisce quella che potrebbe (e dovrebbe) essere una nuova agenda europea verso Teheran. Cooperazione anti Isis in Iraq, soluzione in e per la Siria in preda al caos e risoluzione del conflitto in Yemen. Sarà così?

     

     

    Se ne parla oggi

     

    Le riforme degli altri. Tra poco nel Regno Unito scioperare sarà più difficile. La riforma in discussione riguarderà la scuola, i trasporti, la polizia e le dogane.

    Corsa alla Casa Bianca. Non solo #IranDeal. Il Pew Research ha messo in fila le differenze di visione tra democratici e repubblicani sulle grandi minacce globali. Molto interessante.

    La mia Africa. Il premier Renzi schiera la Cdp anche nel Terzo Mondo (leggi cooperazione allo sviluppo), ma crescono i dubbi…

    Abbiamo scherzato. In un messaggio alla vigilia dell’Eid al Fitr, la festività che segna la fine del Ramadan, il mullah Omar ha annunciato che l’ufficio politico Talebano è stato autorizzato a negoziare con gli “afgani e con gli altri paesi” impegnati a facilitare il processo di pace.

     

     

    Mappa del giorno


     

    Indovinello facile facile: in quale paese le società Telecom hanno peggiorato i tempi di pagamento di altri 20 giorni?

     



     

    Argomenti di dibattito

     

    I Madoff della democrazia. Claudio Cerasa denuncia, sula vicenda greca, la magnifica truffa che ha inchiodato la brigata Krugman Kalimera. Cosa si nasconde dietro la teoria “è tutta colpa del neoliberismo” 

    Saremo alleati? Girotondo a più voci sul deal nucleare. Il Nyt Magazine analizza (storicamente) il motivo per cui i conservatori lo osteggiano; Vox spiega perché l’accordo sarà comunque cosa buona per gli Usa, anche se gli iraniani violeranno le regole d’ingaggio; Limes invece nota come il disgelo sarà un disastro per la situazione siriana (altro che risolverla): il “complotto Usa-sciiti” faciliterà il reclutamento dei qaidisti e dello Stato Islamico.

    La Repubblica dei Pm. Se ne parla poco, ma la giustizia lenta pesa tantissimo (anche) sui conti delle banche italiane.

    Freddi calcolatori. Aeon si chiede perché nella top cento mondiale dei giocatori di scacchi ci sono solo due donne…

     

     

    Cose da sapere

     

    Nani e giganti. Per la cronaca, l’azienda irlandese Probendi, titolare del marchio iWatch, ha denunciato Apple per aver dirottato le ricerche sui motori di ricerca alla parola “iwatch” sul sito di Cupertino.  

    C’è posta per te. Arriva la conferma da Amazon Italia: “venderemo anche cibo fresco.” Cosa dicono Coop e Esselunga?

    La carica giusta. Technology Review spiega che la sfida per poter auto-caricare i proprio smartphone sta entrando nella fase decisiva. Sarà anche una battaglia tra grandi aziende (con beneficio di tutti).

    Prima stesura. Retroscena e prime accoglienze di Go Set a Watchman, nuovo romanzo di Harper Lee, il libro più pre-ordinato su Amazon dopo Harry Potter.

     

     

    Ossessioni 

     

    Soft power. Indovinate quali sono le maggiori attrazioni a Disneyland Shanghai? I supereroi Marvel, ovvio. 

    Non ti tocco, lo giuro. In Germania c’è un programma sanitario che aiuta i pedofili che non vogliono molestare nessuno (e funziona, pare).

    Clima ostile. Cosa significa l’innalzamento delle temperature terrestri per chi vive in Alaska, in foto.

    The Big One. Non sappiamo quando, ma sappiamo dove: un lungo articolo del New Yorker racconta la scossa devastante che prima o poi colpirà l'America del nord.

     

     

    Mettetevi comodi

     

    Altri cimiteri. Ogni anno il mondo produce più di 40 milioni di tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici. Una sterminata montagna di frigoriferi, computer, televisori, telefoni, condizionatori d’aria, lampade, forni, tostapane e altri dispositivi. L’equivalente del peso di sette piramidi di Cheope. La Repubblica dei rifiuti elettronici è un bel reportage di jacopo Ottaviani per Internazionale.

    La vita è bella? Longreads rilancia meritoriamente la storia dimenticata (e agghiacciante) del campo di concentramento nazista per sole donne di Ravensbruck, aperto nel 1939.

    Geopolitica del cibo. In che modo la scoperta della patata ha cambiato la storia del mondo (occidentale). Un magnifico racconto dello Smithsonian Magazine.

    Essere Paul Pogba. A chi somiglia, come gioca e qual è il potenziale di uno dei talenti di maggior valore del calcio mondiale.

     

     

    C’era una volta


     

    La storia appassionante e terribile delle prime sette persone nella storia che raggiunsero insieme la vetta di una delle montagne più alte delle Alpi, il Cervino. Quattro di loro morirono poco dopo. Successe 150 anni fa