Il rimpasto di Tsipras, il macellaio dell'Isis e la riscoperta del Bronx. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno


    “Il medico Tutino nega di aver detto quella frase. Crocetta di averla sentita. La Procura che sia agli atti. Di che stiamo parlando…?”

     

    Marco Castelnuovo


     

     

    Le fatiche di Tsipras 

     

    Il piano di salvataggio greco ha passato l’esame del Bundestag. La Camera bassa tedesca ha dato il proprio assenso all’accordo siglato dall’Eurosummit, dopo i via libera arrivati dalla Finlandia ieri e dall’Austria oggi. «È stato un accordo duro per tutte le parti in causa ed è stato l’ultimo tentativo», ha detto la cancelliera Angela Merkel. Però «non aiutare la Grecia sarebbe stato da irresponsabili e ci sarebbe stato il rischio caos».

     

    Anche il Consiglio europeo ha approvato la richiesta dell’eurogruppo di prestare subito ad Atene 7 miliardi che permettano al paese di pagare entro lunedì 3,5 miliardi alla Bce e di restituire gli 1,5 miliardi che non era riuscita a dare il 30 giugno al Fondo monetario internazionale.

     

    Un po’ di numeri sull’economia greca messi in grafica mentre Tsipras ha varato il rimpasto di governo: via i dissidenti dell'ala dura di Syriza. La maggioranza è tuttavia in bilico: ora il premier greco dovrà affidarsi a centristi e socialisti.

     

    Poi c’è il capitolo delicato dei rapporti (di forza) tra Mario Draghi e il falco Schauble. La Banca centrale europea ieri ha scambiato le riforme di Atene con nuova liquidità alle sue banche. Sullo sfondo la dialettica tra l’ex governatore di Bankitalia e il ministro tedesco su debito e Grexit (che resta una posizione popolare nei parlamenti dell’eurozona). In questo modo Draghi ribadisce la sua indipendenza.

     

    A proposito. C’è un’isola dove il tasso di impopolarità della Germania è persino maggiore che in Grecia: è Creta. Lo racconta bene David Patrikarakos.

     

    Infine il sempiterno ex ministro Varoufakis. È diventato una rockstar anti-austerity ma i suoi veri meriti sono legati al suo lavoro nel mondo dei videogiochi e delle economie digitali, intorno a cui oggi girano cifre da capogiro.

     

     

    Se ne parla oggi

     

    Amico Ayatollah. Storia breve del petrolio iraniano in cinque fasi e perché la riapertura del mercato persiano non sarà una passeggiata per le major occidentali, spiegati bene dal Financial Times. Politico Europe invece passa in rassegna tutte le donne decisive nel deal nucleare iraniano, da Helga Schmid a Wendy Sherman a (soprattutto) Federica Mogherini. Molto interessante.

    Milano-Roma. Avrebbe voluto mandare via Marino ma invece ne è diventato il tutore, il premier Renzi. Avrebbe voluto renzizzare Milano, ma si è accorto che Pisapia è una risorsa e non solo un calcolo renale nell’organismo del centrosinistra. Come la mettiamo?

    L’ultimo samurai. La notizia è passata un po’ in sordina, sovrastata dal negoziato nucleare e la crisi greca, ma il Giappone ha deciso di abbandonare il pacifismo seguito a Hiroshima 1945. Tokyo potrebbe agire militarmente in conflitti all’estero. Non esattamente una quisquilia.

    Corsa alla Casa Bianca. Se anche Jeb Bush arriva a San Francisco via Uber e parla di cambiare leggi antiche, tocca proprio solo alla vecchia Europa…

    La Cina è vicina. Il prevedibile scoppio della bolla cinese non avrà un effetto contagio sulle borse internazionali. Ma se dovesse contribuire all’instabilità politica del paese che più di tutti ha trainato la crescita mondiale, le conseguenze sarebbero devastanti. Occhio.

     

     

    Personaggi

     

    L’Fbi sta indagando su un viaggio in Giordania e in Medio Oriente da parte di Mohammad Youssef AbdulAzeez, il giovane cittadino statunitense originario del Kuwait che giovedì sera ha ammazzato quattro marines a Chattanooga. Il 24enne è stato ucciso dalla polizia dopo aver sparato contro due centri militari. Chi era MYA nella ricostruzione del Washington Post: un altro figlio della middle class musulmana.  

     

    Nel 2002 "Newsweek" lo acclamava come il nuovo Spielberg. E poi cos'è successo a M. Night Shyamalan?

     

     

    Mappa del giorno


    Le principali minacce globali secondo i cittadini dei vari paesi del mondo

     

     


     

     

    Argomenti di dibattito

     

    Vicini scomodi. Cosa succede se lo Stato islamico diventa davvero uno stato? I jihadisti di al-Baghdadi sono anti-occidentali ma non per questo anti-moderni. Ha ragione Stephen Walt: se, come sembra, non riusciamo a sconfiggerli militarmente, dobbiamo abituarci all’idea di conviverci.

    Mamma per sempre. Com’è cambiata la maternità dai primi anni Sessanta ad oggi, rileggendo un vecchio racconto dell’Atlantic.

    Buonismi facili. L'umanità della Merkel spiegata a Gramellini. Il vicedirettore della Stampa dice che “nascere a certe latitudini aiuta”. Forse però ha sbagliato a puntare il sestante.

    Futuro solare. L’Arabia Saudita è uno dei più grandi produttori di petrolio al mondo. Ma la sua stabilità e influenza a livello internazionale potrebbero dipendere dalle energie rinnovabili (articolo tradotto in italiano da Internazionale).

     

     

    Cose da sapere

     

    Droni di massa. Non solo Facebook e Amazon, anche le piccole imprese stanno pensando di utilizzare droni professionali.

    Cattiva fama. Slate è andato alla riscoperta del Bronx, il distretto (colpevolmente) misconosciuto di New York. Ed è persino affascinante.

    Un paese in rete. Il 62% degli italiani usa internet con lo smartphone. I risultati della ricerca di Demopolis: 30 milioni si collegano in rete 2–3 volte la settimana. Tra i 25enni la percentuale sale al 90%.

    Spegnere il cancro. Uno dei problemi della chemioterapia è che attacca anche le cellule sane. Ora un interruttore ottico potrebbe renderla molto più precisa. Lo spiega l’Economist.

     

     

    Ossessioni 

     

    Senza anestesia. Chi lo dice che nella preistoria non c’erano i dentisti? Alcuni reperti farebbero credere il contrario…

    Non rido più. I più bei parchi divertimento abbandonati del mondo, raccolti in foto. Affascinanti e inquietanti insieme.  

    Sotto il vestito (quasi) niente. L’incredibile business della biancheria intima, chi lo governa e lo scontro tra titani italo-americano.

     

     

    Mettetevi comodi

     

    “Non sono un macellaio”. Per oltre un anno e mezzo Abdul Abdullah è stato il responsabile Isis degli attacchi suicidi a Baghdad e uno delle poche figure di spicco del Califfato catturato vivo. Lo Spiegel lo ha incontrato in un carcere di massima sicurezza irachena. Questa la conversazione che ne è scaturita. 

    Nel continente nero. Per due decenni ha vissuto con discrezione all’ombra del marito, poi, all’improvviso, la ribalta. In questo ottimo longread il Guardian si chiede se Grace Mugabe non coltivi l’ambizione di succedere al vecchio Robert ormai 91enne in qualità di presidente/padrone dello Zimbabwe.

    Una miniera d’illegalità. La polizia peruviana ha raso al suolo più di cinquanta miniere d’oro abusive nella regione Madre de Dios. Questo videoreportage racconta come gran parte della regione amazzonica in Perù sfugge al controllo dello stato: il disboscamento e la raccolta illegale d’oro dilagano, insieme alla prostituzione e al lavoro minorile.

    La città del calcio. Un bellissimo racconto sulla grande passione di una città anzi, della “città”: Manchester e la straordinaria rivalità tra il City e lo United.

     

     

    C’era una volta


    L’abbattimento del volo MH17, che precipitò in Ucraina esattamente un anno fa: una storia assurda e incredibile