Profondo rosso cinese, l'Erasmus del terrore e il Parma calcio. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno


     

    Borse mondiali a picco, crolla il castello di carte cinese. Attendiamo con ansia gli esegeti del ‘è tutta colpa del liberismo’…”

    Alessandro Barbera


     

     

    La Cina è vicina

     

    Il crac della Borsa di Pechino trascina in basso le piazze finanziarie di tutto il mondo. Perdite paragonabili a quelle del 2008, mai così male dai tempi di Lehman Brother's.

     

    I capitali stanno defluendo dalla Cina a un ritmo record, in cerca di migliori rendimenti. Questo ha innescato timori sulla tenuta finanziaria di Pechino e complicato gli sforzi da parte della banca centrale che in contemporanea cerca di sostenere un rallentamento dell’economia (abbassando i tassi di interesse).

     

    Listini asiatici, prezzo del petrolio e delle commodities. Un po’ di tabelle sul grande sboom messe insieme da Quartz, con una domanda inevitabile: siamo alla vigilia di una nuova crisi finanziaria globale?

     

    La crisi in Cina e il crollo dei mercati: retroscena, natura della crescita, dirigismo, conclusioni nella bella analisi di Giorgio Arfaras.

     

     

    Contagiamoci tutti?

     

    Un po’ di opinioni autorevoli di analisti internazionali sul “black monday” delle borse.

     

    “La notizia della mia morte è fortemente esagerata…”. Perché, secondo Stefano Cingolani, la crisi cinese potrebbe essere in realtà una svolta salutare per tutti. A patto di trovare un modus vivendi con l’altra locomotiva del mondo, gli Usa: secondo Niall Ferguson solo “Chimerica” potrà dare un nuovo e duraturo ordine globale.

     

    Interessante anche la chiave di lettura che propone l’Economist: perché, si chiede il settimanale britannico, la crisi degli emergenti di oggi non somiglia a quella cominciata nel 1997.


     

    Se ne parla oggi

     

    Sabbie arabe. Passare alla storia distruggendo la storia, mentre il mondo guarda paralizzato (copyright Fabio Bolognini). I militanti dello Stato islamico hanno fatto saltare in aria il tempio di Baal Shamin, uno dei più importanti siti dell'antica città siriana di Palmira. Lo ha annunciato Maamoun Abdul Karim, responsabile delle antichità del Paese. Ottimo anche l’approfondimento di Politico Europe sul cosiddetto “Erasmus del terrore”: la nuova generazione di giovani europei dediti al jihad. Impressionante!

    Due come noi. Il tribunale del mare di Amburgo respinge le richieste sui fucilieri di marina. La corte non assumerà nessuna misura temporanea nei confronti dei due marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, in attesa della conclusione dell’iter giudiziario (via Internazionale).

    Nuova guerra fredda. A proposito: anche Angela Merkel scarica Putin. Sulla crisi ucraina ora lo zar resta solo. Non senza conseguenze.

    Corsa alla Casa Bianca. L’Atlantic si domanda se il partito Repubblicano sarà in grado di salvarsi dal ciclone Trump; Vox invece che farà il presidente Obama se davvero il suo vice, Joe Biden, dovesse correre alle primarie democratiche. Lo endorserebbe o no?

     

     

    Personaggi

     

    Il futuro della robotica nel racconto dell’uomo che ha cambiato, con i suoi robot, i magazzini di Amazon (ah, è italiano, di Pordenone).

     

    La velocista giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce ha vinto la gara dei 100 metri femminili ai Mondiali di atletica in corso a Pechino. Per Fraser-Pryce si tratta dell’ottava medaglia d’oro tra mondiali e olimpiadi! Chi è l’alter ego rosa di Usain Bolt.

     

     

    Mappa del giorno


     

    Se c’erano dei dubbi su cosa pensino gli italiani dei musulmani…

     

     

     

                                                                                                         

    Argomenti di dibattito

     

    Date l’Europa a Hollywood. Giuliano da Empoli spiega magistralmente perché la crisi che attraversa il nostro continente si misura tutta nel non aver saputo costruire (a differenza degli Usa) un’epica pop dell’integrazione europea.

    Nuovo Esperanto. Al Mit di Boston sono convinti di aver trovato la conferma alle teorie di Chomsky che postulano l’esistenza di un “linguaggio universale” capace di unire tutte le lingue parlate sul nostro pianeta. Sarà vero?

    La buona scuola. Ricordatevi, più la scuola è libera più funziona bene. Il caso delle Academy School in Inghilterra.

    Modello Amazon. Il Nyt continua a fare le pulci (interessate?) al colosso e-commerce. Secondo Joe Nocera la strategia di Amazon è quella di privilegiare clienti e azionisti a scapito dei dipendenti, che spesso e volentieri vengono maltrattati.

     

     

    Cose da sapere

     

    Ultimi giapponesi. L’ombra lunga della Seconda Guerra Mondiale sulle recenti contese asiatiche nel Pacifico meridionale.

    Banda stretta. Indovinate in che paese si trova la rete internet più lenta d’Europa? Su, non è difficile.

    Il potere delle batterie. Un’azienda tech britannica sostiene di aver inventato delle batterie di nuova generazione capaci di alimentare un iPhone per un’intera settimana.

    Vacche magre. La prima concretissima conseguenza del crash cinese è il taglio della produzione sul mercato asiatico da parte delle grandi case automobilistiche.

     

     

    Ossessioni

     

    Placide onde. Una donna ha ritrovato sulla spiaggia di Amrun, in Germania, quel che si ritiene essere il più antico messaggio in bottiglia del mondo (sarebbe stato rilasciato nel mare del nord tra il 1904 e il 1906).

    La prevalenza degli ingegneri. Tranquilli, però, il mercato del lavoro ha bisogno anche di laureati in filosofia.

    L’evoluzione della specie. La verità è che nel 2015 fare lo spacciatore all’università è diventata la cosa più facile del mondo.

     

     

    Mettetevi comodi

     

    Eteregenesi dei fini. In che modo la (contro) cultura hacker è diventata col tempo (neanche troppo, per la verità) un’etichetta buona per fare soldi. Tanti soldi. Lo spiega da par suo Aeon.

    Il passato che non passa. Quando Kathy Phipps si trasferì nello Utah, in seguito all’uragano Katrina, i media presero a modello la sua storia raccontando come una tragedia possa delle volte diventare un’occasione di ripartenza. Dieci anni dopo la devastazione, Kathy è però tornata in Louisiana, scioccata da quel che è successo (nel frattempo i media avevano spento la luce su New Orleans). Un ottimo long read firmato BuzzFeed.

    Il secolo delle città. Michael Bloomberg ha scritto un lungo articolo su Foreign Affairs per spiegare che saranno sempre più le grandi città la chiave di volta per combattere seriamente il “climate change”.

    Telecalcio. Dove è andata la Serie A, la Serie B, la Ligue 1 e tutti gli altri campionati. Come li vedremo, e con chi. Guida completa al calcio in tv nel 2015/16, che cambia parecchio.

    Via Emilia. A proposito: il Nyt racconta la rinascita del Parma Calcio dalle ceneri del fallimento e degli scandali.

     

     

    C’era una volta

     

    Ventiquattro anni fa oggi Michail Gorbachev si dimetteva da capo del Partito comunista sovietico. Quanta acqua è passata sotto i ponti. Oppure no…?