Obama ambientalista, la Russia non vola più e le news di Facebook. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno


     

    Certo che si farà…” #PontediMessina

    Matteo Renzi (a Bruno Vespa)


     

     

    Caduta libera

     

    La Russia sospende tutti i voli per e dall’Egitto. Lo ha deciso il presidente Vladimir Putin dopo che il capo dei servizi segreti russi (Fsb), Alexandre Bortnikov, aveva suggerito di annullarli, fino a quando non saranno chiarite le cause dell’esplosione dell’aereo della Metrojet, avvenuta nel Sinai il 31 ottobre. Regno Unito e Stati Uniti sono convinti che a far precipitare l’aereo sia stata una bomba esplosa in volo (via Internazionale).

     

    Troppe falle nella sicurezza e il timore che i terroristi possano colpire ancora: ecco perché (anche) la Russia sospende i voli per l’Egitto.

     

    La verità è che dietro l’aereo russo esploso c’è una mappa del mondo nuova, e tutta nera!

     

    Anche perché, spiega Politico Europe, il presidente egiziano Sisi, almeno per ora, sembra aver fallito nella lotta contro il terrorismo.

     

     

    Sabbie arabe

     

    Mosca propone un piano in 7 punti per porre fine alla guerra in Siria. Lo sottoporrà a Occidente, Paesi arabi e Iran ai negoziati di Ginevra, previsti per il 13 novembre. Modellato sull’accordo di Taif del 1989, che pose fine alla guerra civile libanese, prevede che «non vi siano né vinti né vincitori» e verte attorno all’uscita di scena di Bashar Assad “dopo la formazione del nuovo governo.” Lo racconta Maurizio Molinari.

     

    Considerate che la pace in Siria dipende principalmente da un fattore: se Arabia Saudita e Iran hanno voglia o meno di trovare un punto d’accordo.

     

    Ah, ci sono prove di uso di armi chimiche in Siria. Il 21 agosto a Marea, una città a nord di Aleppo, è stato usato un gas fortemente urticante conosciuto anche come gas mostarda. Lo rivela la Reuters anche se, in realtà, ne aveva già parlato il mese scorso il Nyt.

     

    Foreign Policy illumina un altro aspetto interessante in campo: il fronte interno della lotta per il controllo del governo di Damasco, rimasto in ombra in queste settimane di intervento russo e iraniano.

     

     

    Se ne parla oggi

     

    Il grande esodo. Cosa ha fatto finora l’Europa per i profughi? Dati alla mano, mica troppo scrive sul Guardian Alberto Nardelli (articolo tradotto in italiano su Internazionale).

    Mafia alle vongole. Come traducono “er cecato” alle Bbc? Un fantastico racconto di Mattia Feltri sull’apertura del processo a #mafiacapitale, diventato evento planetario.

    L’auto del popolo. C’è solo una cosa che può fare Volkswagen per ribaltare la propria immagine dopo il #dieselgate: battere Tesla. Il perché lo spiega Bloomberg.

    Food economy. Scrive il Wsj che il settore agroalimentare potrebbe essere il prossimo investito da un’ondata di fusioni e acquisizioni.

    La Cina è vicina. Le spine del piano quinquennale cinese del “modernista” Xi. I rischi dietro il piano economico del Partito comunista che vuol portare Pechino nel mondo.

    Segui i tassi. I dati sul mercato del lavoro Usa, oltre le aspettative, sono in pratica la luce verde al rialzo dei tassi della Fed. A dicembre.

     

     

     

    Personaggi

     

    L’europeista indispensabile. L’Economist scrive che Angela Merkel ha già fatto molto in questi anni (ad esempio sulla Grecia e i rifugiati), ma mai come oggi il continente ha bisogno della sua leadership…

     

    Alla fine Barack Obama ha bocciato la costruzione dell’oleodotto miliardario Keystone XL che avrebbe consentito la realizzazione dell’ultima parte dell’oleodotto che collega il Canada al Golfo del Messico. In questo modo rafforza la sua legacy ambientalista a un mese dalla conferenza sul clima di Parigi.

     

    In questi giorni febbrili il più bel pezzo su Valentino Rossi è questo reportage di Moreno Pisto pubblicato da Riders Magazine. Tutto da leggere alla vigilia della gara delle gare…

     

     

     

    Mappa del giorno


     

    I dieci paesi al mondo con il più malto tasso di obesità. Con alcune sorprese…

     


     

     

                                                                                                         

    Argomenti di dibattito

     

    Demografinomics. Che legame c’è tra andamento della natalità e andamento dell’economia? Dalla fine del figlio unico in Cina all’eccezione americana. Così le culle svelano i punti di forza e di debolezza di ciascun paese.

    Tetto al contante? I dati sui cambiamenti nelle abitudini di pagamento delle famiglie italiane indicano che il tetto al contante è una misura inutile. E il gran parlare che se ne fa finisce per deviare l’attenzione dai problemi reali e dalle soluzioni che si dovrebbero adottare per un’efficace lotta all’evasione.

    La religione rende più altruisti? Secondo uno studio serio e recente no, anzi: l’educazione religiosa sembra scoraggiare la generosità spontanea e aumentare le tendenze punitive (via Il Post).

    La grande sete. Molte grandi corporations sono preoccupate per come la scarsità d’acqua rischia sempre più d’influenzare i rispettivi business. Se lo sono loro, forse dovremmo esserlo anche noi.., dice Fast Company.

    Maledetto pop. Perché pensiamo che gli scrittori siano in grado di comprendere la società? In pochi hanno capito #Expo, per esempio.

     

     

     

    Cose da sapere

     

    Nel continente nero. Attenzione perché il debito complessivo dei paesi africani sta crescendo rapidamente. E non è buona cosa.

    Locomotiva indiana. Alla fine sarà l’India a salvare i paesi Brics in difficoltà? Lo ipotizza The Market Mogul.

    Cronache marziane. Ogni giorno il pianeta Marte sta perdendo circa 100 grammi della sua atmosfera a causa del vento solare. Lo hanno scoperto alcuni scienziati della Nasa.

    Il mondo, domani. La grande trasformazione del lavoro nelle interessanti slide di Francesco Seghezzi di Adapt.

     

     

    Ossessioni

     

    Giù i cappucci. Gli hacker di Anonymous svelano i nomi di 400 membri del Ku Klux Klan come “forma di resistenza” contro i suprematisti bianchi statunitensi.

    Addio giornali. Facebook farà una app per le news. Non è ancora ufficiale ma lo dice il Financial Times, con qualche dettaglio in più: si chiamerà Notify.

    Ancora tu. Dopo le ultime rivelazioni del premier Renzi, storia di un’idea (e di un progetto, cioè il Ponte di Messina) divisiva e vecchia come l’Italia unita…

    Ceto medio radicale. La somma dei consensi elettorali dei partiti anti Unione europea, tutti in un grafico dell'Atlantic Council. Impressionante come vanno forte!

     

     

    Mettetevi comodi

     

    Nuova guerra fredda. Forse non c’è più il fuoco di fila dei mesi passati, ma vivere sul fronte caldo ucraino è come stare in purgatorio. Perennemente. Lo racconta da par suo lo Spiegel.

    Jihad quotidiana. Il Nyt Magazine è entrato nella comunità uzbeka di Brooklyn, accusata di allevare (e proteggere) foreign fighters dell’Isis.

    Guido piano. Roads&Kingdoms ci porta sulle auto d’epoca che ogni anno percorrono le sessanta miglia storiche da Londra al mare di Brighton. Me-ra-vi-glio-so!

    Corsa alla Casa Bianca. Il viaggio di Politico Magazine tra lo scoramento repubblicano (e di Jeb Bush), incapaci di trovare la ricetta giusta per rilanciare la propria campagna elettorale.

    Effetto Netflix. Bloomberg racconta come il boom e la concorrenza della tv in streaming sta alzando il livello delle produzioni di film e show televisivi.

     

     

    C’era una volta


     

    Per il governo cileno è molto probabile che Pablo Neruda sia stato assassinato in quel famoso 23 settembre del 1973, dodici giorni dopo il golpe militare che portò al potere il generale Augusto Pinochet