La morte di Jihadi John, dagli all'ebreo e Italia-Belgio. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno


     

    Berlusconi sempre più confuso. Alla sua età può capitare di smarrirsi per una felpa oscura…”  

    Ellekappa


     

     

    Jihad quotidiana

     

    Un missile lanciato da un drone statunitense vicino a Raqqa avrebbe colpito il jihadista di origine kuwaitiana “Jihadi John”, il cui vero nome è Mohammed Emwazi, conosciuto come il boia dello Stato islamico. Secondo il Pentagono vi è un alto grado di certezza che sia morto.

     

    I nostri “boots on the ground”. Parte da Sinjar il rilancio americano della guerra allo Stato islamico. Alleanze e guai con gli yazidi e il Pkk.

     

    Caro vecchio spirito emulativo. Scrive Reuters Africa che Isis in Libia lotta per replicare i successi in Siria e Iraq. Per Le Monde, invece, gli attentati di Beirut mettono proprio in luce la debolezza del califfato nei due paesi arabi.

     

    A proposito. Le operazioni russe in Siria stanno rivelando un notevole miglioramento delle capacità militari di Mosca.

     

     

    Brutto clima

     

    Scrive l’Economist che l’attesissimo vertice sul clima in programma a Parigi a partire da fine mese somiglierà da vicino ad un negoziato finanziario (articolo tradotto in italiano su Internazionale).

     

    Scrive Moisès Naim sull’Atlantic che la grande lotta del nostro tempo è: la natura umana contro madre natura. Chi vincerà?

     

     

    Se ne parla oggi

     

    Il grande esodo. Almeno tre miliardi alla Turchia per salvare l’Ue senza frontiere. Dopo il vertice di Malta si punta su Erdogan per bloccare l’arrivo dei migranti in Europa. Il caos a Berlino e Schengen a pezzi.

    Grandi della terra. Siria, rifugiati, Putin, Erdogan e non solo. Un po’ di cose da sapere sulla riunione del G-20 che comincia domenica in Turchia.

    Corso d’inglese. Lavorare, lavorare, lavorare. Tra crescita, produttività e occupazione lezioni londinesi per l’Italia dei pensionati (dove si parla solo di pensioni). Anche se Londra è preoccupata per la concorrenza sempre più agguerrita alla City e medita azioni legislative per blindare le grandi banche

    Dagli all’ebreo. Un ebreo ortodosso, Nathan Graff, 40 anni, è stato aggredito di fronte a casa a Milano da un uomo descritto come “alto e biondo”. Dopo l’agguato rafforzata la sicurezza nei luoghi a rischio.

    Amico ayatollah. Domani il presidente iraniano Rouhani sbarca in Italia, prima tappa di un giro europeo. I dossier sul tavolo, e la freddezza americana verso i “soliti” europei. Intanto Forerign Affairs prova a spiegare come gli Usa possono aggiustare le relazioni con i sauditi e i loro alleati, dopo la svolta pro Iran di Obama.

    Sognando Beckham. Arriva il premier Modi in Inghilterra e come non parlare del cinema indiano di casa Oltremanica? Questa sì, una relazione speciale!

     

     

    Personaggi

     

    Chi è(ra) Jihadi John, il figlio della borghesia che ama(va) i Simpson e il calcio.

     

    Occhio perché Angela Merkel ha sempre di più la rivolta in casa sua. I rifugiati, ma non solo…

     

     

    Mappa del giorno


     

    A questo ritmo di crescita l’Italia tornerà al livello di Pil del 2008, prima della crisi, fra 8 anni. Esattamente nel 2023, verso settembre-ottobre… (via Thomas Manfredi)

     


     

                                                                                                         

    Argomenti di dibattito

     

    Grande Madre Russia. Il nepotismo putiniano riuscirà a creare una nuova generazione di leader politici? Buona domanda dell’Atlantic. In realtà la storia di quel paese insegna che le eredità politiche non sono così semplici da trasferire.

    Nel continente nero. E’ immaginabile azzerare la povertà in Africa entro il 2050? Potrebbe essere, dice The Market Mogul.

    Addio dissenso. In che modo la tirannia del politicamente corretto sta diventando profondamente illiberale. Ne parla il New York Magazine.

    Uomini e robot. Quale sarà il futuro dei lavoratori nella società sempre più automatizzata? Agli scenari drammatici si contrappone una visione più moderata, per la quale tra lavoratore e tecnologia si instaura un rapporto di complementarietà. La coscienza umana, il paradosso di Polanyi e le macchine che imparano.

    Elogio del supermercato. Come sarebbe suonata la frase “mi piacciono i supermercati” quindici anni fa? Oggi però, superata ogni remora, ci si abbandona al deliquio dell'esposizione.

     

     

    Cose da sapere

     

    Il mondo, domani. Slate ha messo insieme tre cose di scienza di cui si parlerà molto nel corso del 2016 (articolo tradotto in italiano da Il Post).

    Diritto alla felicità. La mappa interattiva che mette a confronto la qualità della vita in 34 paesi nel mondo (con alcune sorprese).

    On the road? Morning Consult spiega coi numeri che gli americani, popolo con il mito della frontiera, in questi anni si stanno muovendo sempre meno. Ma quando decidono di farlo, si spostano verso sud e verso ovest.

    Le due capitali. I bilanci comunali di Roma e Milano messi a confronto da OpenPolis.

     

     

    Ossessioni

     

    Siete contenti? Per la cronaca, alla fine YouTube ha rilasciato la sua app per la musica.

    Googlecrazia. Lo sapete, vero, che algoritmi e motori di ricerca stanno cambiando il nostro modo di vivere e pensare…?

    Gigantismi. Il Guardian ha messo in fila sette mega strutture quasi pronte: ci sono anche l’hotel più grande di sempre e il prossimo edificio più alto del mondo (via Il Post).

     

     

    Mettetevi comodi

     

    C’è vita (oltre il petrolio). Quartz racconta come l’industria aeronautica sta diventando un importante volano di crescita per i paesi arabi, grazie a 130 aeroporti (spesso super moderni), 200 miliardi di dollari di giro d’affari e 2,3 milioni di posti di lavoro.

    Torri gemelle. Cosa sapeva davvero la Cia prima dell’11 settembre? E perché la Casa Bianca ha sottovalutato il warning dell’intelligence. Negli Usa tornano fuori vecchie fantasmi e vecchie polemiche. Un’ottima cover story di Politico.

    Il cinema al tempo della crisi. Nonostante l’austerity e i budget irrisori, Yorgos Lanthimos e Athina Rachel Tsangari hanno inaspettatamente riacceso i riflettori sul cinema greco a suon di premi e nomination. The Lobster, certo, ma non solo.

    Lo statalismo a zona. Se il Belgio, avversari degli azzurri di Conte, ha costruito una generazione di talenti, il merito è di Michel Sablon: ha imposto a club e scuole regole precise, a cominciare dal modulo.

     

     

    C’era una volta


     

    Cinque anni fa oggi il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi viene liberata dalla prigionia in Birmania. Nei prossimi giorni potrebbe diventarne premier…