Putin contro Erdogan, bombe tunisine e Novak Djokovic. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno

     


    Obama ha finalmente capito come combattere l’Isis: scatenare l’antimafia. E se poi non bastano le parole di Roberto Saviano sul Nyt, aiutarsi con l’Operazione Mafia Capitale. I pozzi petroliferi dell’Isis magari no – non si toccano – ma una pompa di benzina a Roma, putacaso, la si sequestra…”

     

    Pietrangelo Buttafuoco


     

     

    Sabbie arabe

     

    Un jet russo è stato abbattuto dalla Turchia. L’operazione, condotta da due F16 al confine con la Siria, è stata giustificata da Ankara con la presunta violazione dello spazio aereo turco. Mosca ha negato qualsiasi sconfinamento e sostiene che il Sukhoi 24 sia stato colpito da un missile terra-aria nei cieli siriani. Non è ancora chiara la sorte dei due piloti. Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato di “una pugnalata alla schiena da parte dei complici dei terroristi” (via Internazionale).

     

    I pericoli di una guerra fra Russia e Turchia. In Siria sono schierati su fronti opposti: Mosca sostiene Assad, Ankara vuole rovesciarlo. Sale la tensione tra i due Paesi dopo l’abbattimento del jet russo. Anche se gli interessi economici in comune non mancano…

     

    La partita a scacchi di Putin per rendere Mosca (di nuovo) indispensabile.

     

    Perché i “boots on the ground” dell’occidente restano essenziali. La coalizione deve fornire almeno supporto strategico a terra, dice il generale Camporini. Il ruolo essenziale della Russia di Putin e chi sta combattendo che cosa in Medioriente in una bella mappa dell’Economist (mamma mia che confusione!).

     

    Ah, con la guerra all’Isis la Cina sogna di diventare potenza globale. Pechino sa che il suo peso politico è inferiore a quello economico, e cerca equilibrio. Il caos del Medioriente potrebbe essere il salto di qualità necessario per giocare al livello delle grandi potenze.

     

     

    Il mondo dopo Parigi

     

    Esplode il bus delle guardie presidenziali. Undici morti e decine di feriti a Tunisi. L’attacco è avvenuto sulla centrale Avenue Mohamed V. Proprio ieri avevano segnalato questa analisi di Foreign Policy: se volete sconfiggere l’Isis aiutate la Tunisia…

     

    Quarto giorno di massima allerta per il rischio di attentati a Bruxelles. L’allerta resterà al livello più alto per almeno un’altra settimana. Nel frattempo il presidente francese François Hollande è negli Stati Uniti per discutere con Obama di lotta al terrorismo.

     

    Racconto da una casa di Bruxelles. I giorni passati in una città improvvisamente assediata, dove anche una coppia può dividersi su cosa fare e andare al bar diventa un gesto provocatorio.

     

    Ah, secondo il Nyt sarebbe il portavoce dell’Isis, Al Adnani, il regista degli attentati di Parigi.

     

    La Francia ha subito due attacchi terroristici nel 2015. Se a gennaio gli effetti economici sono stati tutto sommato contenuti, ora le conseguenze potrebbero essere più pesanti. Il turismo è tra i settori più colpiti. Come cambiano consumi e mercato immobiliare. I costi dei controlli alle frontiere.

     

    Ci sarà una prossima generazione di jihadisti? Purtroppo ci sarà. Un giornalista di Vice News è andato nel nord della Siria a vedere come funzionano i training camp “giovanili” di Al Qaeda…

     

     

    Personaggi

     

    L’eredità difficile. Bloomberg racconta progetti e ambizioni di Ana Botin, presidente esecutivo del Banco Santander, dopo la morte dell’ingombrante padre Emilio.

     

    Parla Riccardo Albini, il fondatore della prima rivista di gaming italiana, Video Giochi, nonché uno dei massimi protagonisti dell’editoria specializzata. Con lui Prismo Mag ripercorre vent’anni di storia di PC, console e giornalismo.

     

    La sfida parallela di Jeff Bezos (mister Amazon) e Jack Ma (mister Alibaba), dall’e-commerce all’editoria.

     

     

    Mappa del giorno

     


    Chi esporta che cosa nel mondo, paese per paese…

     

     


     

     

    Il mondo oltre il Jihad

     

    Banche che aiutano le banche. Il significato di una decente (ma in extremis) operazione di salvataggio tra privati in soccorso di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio della provincia di Chieti.

    Pastorale vaticana. Ultimi preparativi in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana nell’attesa di Papa Francesco, che da domani a fine mese sarà per la prima volta in Africa.

    Brutto clima. La prossima settimana arrivano invece a Parigi i capi di stato e di governo di mezzo mondo per discutere un tema cruciale per il futuro di tutti, il climate change (con misure di sicurezza con pochi precedenti).

    Le regole del gioco. Dice Amartya Sen che l’India non potrà diventare una potenza globale finchè non investirà decisamente in una forza lavoro preparata e in salute.

    Nuove assicurazioni. Il colosso assicurativo tedesco Allianz ha deciso di espandersi in Cina siglando un’alleanza strategica con il “Google cinese” Baidu. Il Financial Times spiega l’impatto sul settore.

    L’auto del popolo. Altri guai per Volkswagen, questa volta si tratta di problemi con il fisco. In Germania.

    Furbetti del quartierone. Certo che il mega deal farmaceutico tra Pfizer e Allergan sta sollevando un bel polverone per via del “reverse fiscale” in Irlanda.

     

     

    Argomenti di dibattito

     

    Forza e coraggio. Shadi Hamid, ricercatore musulmano ed esperto di estremismo, chiede alla comunità islamica di avviare una riflessione seria: "Dire che la maggior parte di noi non ha nulla a che fare con lo Stato islamico non basta"…

    Era il secolo americano. Il gran caos in Medioriente dice sostanzialmente una cosa: la fine della pax americana. Una bella analisi di Foreign Affairs.

    L’importanza dei numeri. Se ne parla troppo poco ma è la demografia a governare il mondo. Uno splendido speciale interattivo del Wsj.

    L’evoluzione della specie. In che senso la rivoluzione agricola potrebbe avere fatto cambiare il colore della pelle degli antichi abitanti dell’Europa. Un interessante approfondimento del Nyt.

    Tutto il mondo è paese. Una discussione online su Reddit tra psicologi e psichiatri sta mostrando come certi problemi che pensiamo di avere solo noi in realtà sono molto comuni (via Il Post).

     

     

    Ossessioni

     

    Manica larga. Politico racconta che a Berlino hanno messo in piedi una task force voluta da Angela Merkel per smussare il negoziato sulle riforme con Londra ed evitare una Brexit.

    In culo ai lupi. La nazionale di calcio della Nuova Zelanda è così lontana dalle altre che gioca solo due o tre partite all’anno e quasi tutte all'estero, perchè nessuno vuole andare fin lì per un'amichevole.

    Non lo faccio più. A Torino è nato il primo centro di disintossicazione per medici italiani che abusano di alcol (e droga).

    L’erba del vicino. In Canada, nella ex fabbrica di cioccolato, dove si coltiva marijuana per uso medicale.

     

     

    Mettetevi comodi

     

    Due cuori e una capanna. Fast Company ci porta nell’innovation lab di Ikea, dove nascono le (nostre) case del futuro.

    Benvenuti a Hamtramck. Il viaggio del Washington Post nella prima cittadina americana a maggioranza musulmana, in Michigan.

    Postare è un po’ morire. “Come sono diventato un jihadista su Facebook” nell’inchiesta di Rue89 (articolo tradotto in italiano da Internazionale).

    Tutto è relativo. Cent’anni dalla scoperta della teoria della relatività di Einstein nella ricostruzione del Nyt e cos’è cambiato per noi mortali in una bella infografica interattiva.

    Un anno spartano. Novak Djokovic si è laureato "maestro" a Londra chiudendo una stagione perfetta, con 82 vittorie e 6 sconfitte. Lo racconta Fabio Severo.

     

     

    C’era una volta

     


    Vent’anni fa in questi giorni, con gli accordi di Dayton, finiva la brutale guerra in Bosnia Erzegovina. Prima che si aprisse la vicenda Kosovo…