Rohani in Italia, Schengen a rischio e il virus zika. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno


     

    Quelli che i voti di Verdini fanno schifo sulle riforme ma sono ok per le unioni civili, oh yes…”

    Antonio Polito


     

     

    Amico ayatollah

     

    Il senso dello storico viaggio in Europa post sanzioni (tappe in Italia e Francia) del presidente iraniano Rohani.

     

    Gli affari economici e non solo dietro al tour in Occidente, riassunti da Politico (ci sono buoni contratti per le imprese italiane) e il probabile accordo nell’automotive con i francesi di Peugeot. Diritti umani e libertà politiche, questi sconosciuti…

     

    Allargando lo sguardo. Perché l’ambiziosa strategia cinese per pesare di più in Medio Oriente passa dal rapporto con Teheran. Lo racconta bene Foreign Affairs.

     

     

    Il grande esodo

     

    I ministri degli Stati europei ad Amsterdam: “Estendere i controlli ai confini fino a due anni”. Alfano: “Per ora Schengen è salvo. Servono controlli alle frontiere esterne dell’Ue.” Ma il collega austriaco: “Trattato sta per saltare.” Accuse alla Grecia: aumenti la sorveglianza.

     

    Nel frattempo il ministro delle finanze tedesco Schauble fa notare, in un’intervista allo Spiegel, che metà del surplus di Berlino verrà destinato alla crisi dei rifugiati. Così, giusto per avvisarci…

     

    Ovviamente sotto Schengen c’è di più, ammonisce Ilvo Diamanti. C’è l’identità europea in quel trattato. Non possiamo vivere solo di moneta unica.

     

     

    Jihad quotidiana

     

    Ci sono 5 mila “foreign fighters” al sevizio dell’Isis che minacciano l’Europa e stanno “preparando nuovi attacchi terroristici, anche nello stile di quello recente a Mumbai, da attuare nell’Ue e in particolare in Francia.” Lo rivela un rapporto dell’Europol.

     

    Intanto in Libia il Parlamento di Tobruk nega la fiducia al governo Sarraj. Bocciata la lista di ministri per l’esecutivo di unità nazionale sostenuto dalle Nazioni Unite.

     

    Ci sono stati tre attentati suicidi nel nord del Camerun: 26 i morti. Gli attacchi sono avvenuti in un mercato nella località di Bodo, nel nord del paese, in una zona dove ha già colpito il gruppo terrorista nigeriano Boko Haram.

     

    Ah, nel Califfato è l'ora dell’austerità: tagliate le paghe ai combattenti (via Alessandro Barbera). E poi una cosa piuttosto curiosa (ma significativa). Perché gli jihadisti sono ossessionati (nel senso di spaventati) dal gioco degli scacchi. Lo spiega l’Economist.

     

     

    Se ne parla oggi

     

    Sabbie arabe. I colloqui di pace tra regime siriano e opposizione sarebbero dovuti cominciare oggi a Ginevra in base agli accordi raggiunti a New York il 18 dicembre del 2015. Ma non è ancora stata raggiunta un’intesa sui gruppi dell’opposizione che potranno partecipare ai negoziati. Ergo: slittano al 29 gennaio. Incrociamo le dita! E poi il ruolo della Cia e dei soldi sauditi nel finanziamento dei ribelli siriani, secondo il Nyt.

    Ottovolante. Dieci cose utili emerse in questa edizione del Forum economico di Davos, secondo Ian Bremmer. E un’interessante intervista al mogul cinese Zhang Xin sulle montagne russe in borsa e le incertezze di Pechino. Semplice: “il vecchio modello non funziona più, bisogna cambiarlo…”

    Corsa alla Casa Bianca. Una lunga intervista di Politico a Obama sulle primarie, l’Iowa e Bernie Sanders che sta facendo parecchio discutere. Come potrebbe impattare sui risultati elettorali il voto ispanico (composto per metà da millennials) e l’ammonimento di David Axelrod: occhio a sottovalutare (o solamente demonizzare) Donald Trump.

    Più veloce della luce. Arriva il Li-Fi: come il wifi ma 100 volte più veloce grazie alla luce. Al lavoro sullo standard del futuro anche Apple: riferimenti alla nuova tecnologia si troverebbero in iOS, e forse l’iPhone 7 potrebbe essere uno dei primi apparecchi compatibili. Mentre Google sta sviluppando nelle stazioni ferroviarie indiane un mega progetto wifi.

    Nuove frontiere. L’ultima scommessa di Elon Musk è di aprire una fabbrica Tesla in Cina entro fino dell’anno.

    Non andremo più in banca. Perché le banche italiane fanno paura, spiegato bene da Andrea Boda.

     

     

    Personaggi

     

    Chi sono i profughi che arriveranno in Italia attraverso il primo corridoio umanitario dal Libano.

     

    Robert de Niro e la tendenza recente di fare (solo) brutti film. Con il rischio di rovinare una grande carriera cinematografica…

     

    Antonio Spadaro, il guru digitale di Papa Francesco, nel ritratto di Politico Europe.

     

     

    Mappa del giorno

     

    Un numero consistente di impiegati non crede nelle aziende per cui lavora. Ed è un problema (non certo solo italiano)…

     

     

     

    Argomenti di dibattito

     

    Big Oil. Con la fine delle sanzioni all’Iran e una serie di altri fattori (ad esempio i sauditi che non ne vogliono sapere di tagliare la produzione), il costo del petrolio è molto diminuito. Qualcuno ha provato a fare il calcolo: adesso un barile di petrolio costa meno del barile che lo contiene. Il costo medio di un barile, nel senso del contenitore, venduto al dettaglio è infatti intorno a 50 dollari (via Rivista Studio).

    Contro Putin. Il resto del mondo dovrebbe smettere di trattare la Russia come uno stato normale, scrive il Washington Post (articolo tradotto in italiano da Il Post).

    In via di estinzione? Perché rinunciamo a fare figli. Oltre le statistiche ci sono le domande sul futuro, gli egoismi, le ansie, gli ingorghi del femminismo e le irresponsabilità dei padri. Fra punture, camici bianchi e ostinazioni. Un’indagine di Annalena Benini.

    In nome della legge. Perché gli avvocati amano Shakespeare. Prova a spiegarlo l’Economist (articolo tradotto in italiano da Internazionale).

    Chi può dirlo. La vergogna alle volte può essere utile? Se lo domanda il Nyt. Dipende.

     

     

    Ossessioni

     

    Virus Zika. Forse stiamo sottovalutando il pericolo di nuove epidemie, lo dice uno studio dettagliato.

    Nel continente nero. Si chiama Iwacu, è un settimanale ed è l’ultima voce libera del Burundi (via Pietro Minto).

    Uccellino triste. In crisi e alla ricerca di identità, il futuro incerto di Twitter.

    Miti infranti. Perché il crollo delle commodity e lo sboom cinese possono essere l’occasione per un diverso sviluppo africano, più legato ai servizi e all’industria e meno alla scorciatoia delle materie prime.

     

     

    Mettetevi comodi

     

    Resa dei conti. La guerra per la supremazia nell’Islam (politico) dietro il conflitto per procura tra Iran e Arabia Saudita.

    Il sorpasso. Come un’Audi gialla rubata sta facendo impazzire il Veneto, la polizia e l’Internet nel racconto di Vice.

    La vita è bella. In che modo l’autismo ha modificato il ruolo dei genitori e delle famiglie nel corso della storia. Un grande pezzo del New Yorker.

    Persuasori occulti? La nuova potente elites tecnologica che influenzerà le elezioni alla Casa Bianca 2016.

    L’elefante nella stanza. Il licenziamento di David Blatt e il futuro dei Cleveland Cavaliers di LeBron James.

     

     

    Accadde oggi

     

    Quel che resta della rivoluzione egiziana a 5 anni da piazza Tahrir…