La promessa di Al Sisi, il duello Clinton-Trump e la Bmw elettrica. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno

     


    Candidati anche tu per il centrodestra, e porta un amico…” #Roma

     

    Jena


     

     

    Jihad quotidiana

     

    Quattro persone sono state fermate stamattina all’alba nella diciottesima circoscrizione di Parigi e nella vicina banlieue di Saint-Denis. Erano sospettati di voler compiere un attentato «imminente» nella capitale francese. Sono attualmente in stato di fermo presso il quartier generale della direzione generale per la sicurezza interna francese.

     

    Intanto a Bruxelles è giallo dopo la sparatoria di ieri: due ancora in fuga. Nel covo ritrovata la bandiera dell’Isis.

     

    Il piano delle forze di sicurezza irachene per respingere i miliziani dello Stato islamico dalle province petrolifere mentre, dati alla mano, risulta evidente come il Califfato stia perdendo territori (e piuttosto velocemente).

     

    La verità è che dietro l’esplosione del terrorismo jihadista in Africa c’è anche la rivalità tra Isis e al Qaeda. Ne scrive Quartz.

     

     

    Sabbie arabe

     

    Parla per la prima volta il presidente egiziano Sisi in una intervista a Repubblica: “Scopriremo e puniremo i responsabili della morte di Giulio Regeni. Ma bisogna interrogarsi sulla tempistica del delitto: perché hanno fatto ritrovare il corpo durante la visita del vostro ministro?” Renzi: parole importanti. Ora i colpevoli.

     

    Mentre a Ginevra sono in corso i negoziati di pace, i curdi hanno annunciato che fonderanno un’area autonoma federale che comprenda le tre zone del nord della Siria sotto il loro controllo: 400 chilometri, dal confine turcosiriano, a quello tra Siria e Iraq, fino al fiume Eufrate (via Internazionale).

     

    Storia di un’irritazione molto discreta e recente tra Mosca e Damasco. Assad si rivela un “free rider”: ha goduto dei vantaggi della copertura di Putin ma senza rispettare del tutto i patti…

     

    Poi c’è il fronte libico, sempre in ebollizione. Il premier di Tripoli minaccia Al-Serraj: se viene qui lo arrestiamo. Il primo ministro del governo riconosciuto dalla comunità internazionale è infatti nel mirino degli esecutivi rivali.

     

     

    Corsa alla Casa Bianca

     

    Alla fine si sta arrivando dove ci si attendeva (e in molti temevano): salvo clamorose sorprese a novembre sarà Hillary Clinton contro Donald Trump. Anche se i due front runner faticano a conquistare i cuori degli americani. Il loro consenso sembra in mancanza d’altro…

     

    In particolare se Hillary parla già di novembre, i repubblicani no. Cruz infatti può dare qualche problema a Trump. Previsioni: si va verso una convention caotica.

     

    Chi è davvero John Kasich, l’ultimo baluardo repubblicano. E dove può arrivare l’uomo della maggioranza silenziosa. Doveva essere Rubio l’anti Trump perfetto, invece la sua campagna è stata deludente e vacua.

     

     

    Il grande esodo

     

    I sei paesi che potrebbero far deragliare l’accordo Bruxelles-Turchia sui migranti in discussione domani al vertice Ue (spoiler: crescono ogni giorno).

     

    Perché a paesi come Bosnia e Albania converrebbe prendersi la propria quota di rifugiati. Aiuterebbe il loro percorso di avvicinamento all’Unione europea.

     

     

    Se ne parla oggi

     

    Segui i soldi. C’è l’accordo tra Francoforte e Londra per dare vita alla più grande borsa europea (Wall Street preoccupata).

    Liberali cercansi. Dal Brasile sconquassato dalle inchieste e dalle proteste al Venezuela, i governi populisti latinoamericani sono in crisi. Ma cosa viene dopo di loro?

    Ragazzi di campagna. Alibaba aiuterà un milione di giovani della Cina rurale a costruire il proprio business online, con l’obbiettivo di diffondere l’e-commerce nelle province dell’impero.

    Battaglia navale. La guardia costiera argentina ha affondato un peschereccio cinese accusato di violare le sue acque territoriali. La Marina Usa invece si dice preoccupata per l’escalation di tensione nel Pacifico meridionale che potrebbe minare il fiorente commercio regionale.

    Il fondo del barile. In che modo il calo del greggio sta imponendo all’Arabia Saudita di ripensare la propria economica. Mentre il mese prossimo i paesi Opec e non Opec dovrebbero trovare un accordo sul taglio della produzione (chi lo dice all’Iran?).

    Nomine. Il presidente degli Stati Uniti ha scelto Merrick Garland, 63 anni, considerato un moderato, per il posto nel più alto tribunale federale rimasto vacante alla morte di Antonin Scalia. Perché è stato scelto Garland secondo il Nyt. Ah, un po’ più a sud, in Brasile, Lula ha accettato l’offerta della presidente Dilma Rousseff di diventare suo capo di gabinetto.

    Non ci posso credere. Per la cronaca, il futuro di Bmw sarà elettrico. Il colosso dell’automotive cambia strategia industriale.

     

     

    Personaggi

     

    Ze Frank, il primo youtuber. A dieci anni dalla nascita di the show, la storia del vlogger da sei miliardi di visite e dell’esercito di freak al quale ha dato vita.

     

    Florentino Pérez e le mani sul Real Madrid: come il presidente ha costruito un impero miliardario con affari ben oltre il calcio (ma grazie al calcio).

     

     

    Mappa del giorno

     


    Per il secondo anno consecutivo le emissioni globali di C02 non sono cresciute…

     


     

                                                                                                        

    Argomenti di dibattito

     

    Zar Putin. Il presidente russo ha sorpreso tutti prima con il suo intervento in Siria e poi, di nuovo, annunciando il (parziale) ritiro delle truppe. Cosa c’è da sapere su quanto sta accadendo in Medio Oriente e sugli scenari futuri.

    Vite parallele. Ma la politica dell’Ulivo di Romano Prodi era così diversa da quella del governo Renzi?

    Se lo dice lui. Come ha fatto l’Istituto di Studi fiscali inglese a diventare la voce più autorevole (e temuta) nel dibattito economico. Lo racconta il Guardian in un interessante long read.

    Nuova manifattura. Perché le nuove startup dell’abbigliamento cool stanno riportando in America le produzioni? Lo racconta bene Fast Company.

    Scrittori di culto. Com’è l’ultimo libro di Emmanuel Carrère? “Il est avantageux d’avoir où aller” è una raccolta dei suoi articoli dagli anni Novanta a oggi, sarà pubblicato in Italia nel 2017.

     

     

    Ossessioni

     

    Falsi miti. Tranquilli, la tecnologia non corrompe né disumanizza, quando lo capiremo?

    L’energia di domani. La soluzione, anzi l’uovo di Colombo? Riscaldiamo le persone non gli edifici, scrive l’Atlantic (articolo tradotto in italiano da Internazionale).

    Non s’inventa niente. La prima infografica della storia la pubblicò il New York Tribune a metà ottocento ed era sui casi di colera nella Grande Mela.

     

     

    Mettetevi comodi

     

    Una grande famiglia. BuzzFeed racconta i piani dell’amministrazione Obama per imbarcare i giganti tech di Silicon valley nella lotta contro Isis.

    Ogni maledetto giorno. La vita nelle case occupate di Castel Volturno nel fotoreportage di Francesca Leonardi.

    Terra promessa. La seconda puntata dell’inchiesta di Vice News sull’esodo degli ebrei europei verso Israele (un’altra volta).

    Abbandonato tra gli orsi polari. La storia incredibile di un pilota di elicotteri russi precipitato nelle acque ghiacciate dell’artico…

     

     

    Compleanni

     


    Novant’anni fa oggi nasceva il mitico Jerry Lewis (che lotta ancora insieme a noi)…