Le falle nella sicurezza europea, la condanna di Karadžić e Johan Cruyff. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno

     


    Il rischio è di diventare penosi…” #Dalemaecompagni #Pd

     

    Luciano Violante


     

     

    Jihad quotidiana

     

    Bruxelles, “c’era un secondo uomo con il kamikaze della metro”. Due in fuga. Nel mirino dei fratelli Bakraoui centrali nucleari. Il tassista: parlava solo il terrorista fuggito. La polizia ha fermato un uomo dopo la perquisizione della sua auto. Nel frattempo il suo avvocato fa sapere che Salah Abdeslam non si opporrà all’estradizione in Francia.

     

    Non ci sono solo le accuse del governo turco, Khalid El Bakraoui, uno dei due fratelli kamikaze, era già sospettato per aver affittato un rifugio al commando parigino del Bataclan. E le autorità belghe lo sapevano…

     

    Resa dei conti dopo la strage. Perché i servizi belgi sono accusati di aver ignorato “avvertimenti precisi”. Le parole dell’intelligence americana e del quotidiano israeliano Haaretz. E perché Najim Laachraoui è la chiave di tutto.

     

    Dopo gli attacchi di Bruxelles, il Consiglio e il Parlamento dell’Ue si riuniscono per trovare contromisure al terrorismo. Al vaglio anche la direttiva sul controllo dei nominativi sui voli da e per l'Europa e su cui ancora non è stato trovato un accordo. Quanto è difficile ai 28 stati membri dare una sola voce alla guerra al terrore…!

     

    Una prova? Ecco cosa hanno proposto in novembre (dopo gli attacchi di Parigi) i ministri Ue, gli stessi che si rivedono a Bruxelles. E poi non è successo quasi nulla. In ogni caso, spiega Politico, le intelligence europee e quella americana (Cia) sembrano distanti anni luce.

     

    Il viaggio dell’Ft a Schaerbeek, la cittadina belga da dov’è partito il commando jihadista che ha attaccato l’aeroporto di Bruxelles.

     

    Secondo Foreign Policy il fatto che lo Stato islamico stia perdendo terreno in Siria e Iraq non fa che renderlo ancora più pericoloso.  Secondo l’ex sindaco di New York, Rudi Giuliani, “considerate le scelte in Iraq e Siria quando era segretario di Stato, Hillary Clinton andrebbe considerata una fondatrice dell’Isis…”

     

     

    Il mondo oltre Bruxelles

     

    Sabbie arabe. L’esercito di Assad sarebbe entrato a Palmira. L’antica città nell’ovest della Siria era stata conquistata dallo Stato islamico nel maggio del 2015.

    Maschere per un massacro. Bosnia, Karadzic condannato a 40 anni per crimini di guerra e genocidio a Srebrenica. Il Tribunale dell’Aia: colpevole anche dell’assedio di Sarajevo, ma assolto dalle accuse di genocidio nelle municipalità. La verità? A mezz’ora di volo dall’Italia, si è perseguito per anni un piano di strage e di genocidio contro una comunità musulmana di religione, non di etnia.

    Manica larga. Brexit sì, Brexit no. I numeri e le posizioni in campo in vista del referendum di giugno sull’Europa (in una bella infografica).

    Il fondo del barile. Scusate, ci eravamo sbagliati. I Rockefeller, si proprio quei Rockefeller, una delle grandi famiglie del petrolio Usa, hanno deciso di uscire dal settore. Crisi di coscienza ecologista (ne sa qualcosa Exxon Mobil).

    Segui i soldi. Il dilemma dei banchieri centrali (non solo Janet Yellen e Mario Draghi), spiegato bene dall’Economist. Forse perché il miracolo finanziario sta per finire?

    Il grande esodo. Il Guardian ha il merito di riportarci a Lesbo, tra i rifugiati. Un’isola, quella greca, completamente trasformata e incerta sul proprio futuro.

    Amico robot. E’ scattata la sfida tra case automobilistiche per accaparrarsi le migliori startup che lavorano sulla guida autonoma.

    Il potere logora. Zuma (Sudafrica), Rousseff (Brasile), Obama (Usa), Cameron (UK) e Merkel (Germania). Cinque paesi per cinque leader assediati (per vari motivi), nel racconto di Bloomberg.

     

     

    Mappa del giorno

     


    I dieci migliori datori di lavoro negli Usa (con qualche sorpresa)…

     


     

     

    Argomenti di dibattito

     

    Conosci il nemico. Perché, secondo Foreign Affairs, Isis non andrebbe trattato semplicemente come un gruppo terrorista ma come un vero e proprio stato “canaglia”.

    Fratelli kamikaze. Perché è sempre più frequente che commando jihadisti siano formati da fratelli? Ne parla il Nyt.

    Dopolavoro. I manager “impegnati” aiutano le loro aziende? Se lo chiede il Washington Post. Le parole del capo di Apple sui matrimoni gay o di quello di Starbucks sul razzismo sembrano giovare sia alla loro immagine che al business (articolo tradotto in italiano da Il Post).

    Madre terra. No panico, la crescita demografica del mondo non è così drammatica. L’interessante video di uno statistico su Aeon.

    Dove sta andando il lusso? Esiste ancora il genio creativo? La democratizzazione del fast fashion è reale? Un po’ di domande aperte sull’industria dell’abbigliamento.

     

     

    Ossessioni

     

    Dolce vita. Cinque apps imperdibili per godersi alla grande San Francisco, selezionate da Mashable.

    Carne cruda. Scusate vegetariani, ma forse è grazie alla carne che ci siamo evoluti (lo studio della Harvard University).

    Occhi a mandorla. Fermi tutti! L’attenzione alla cosmetica della generazione Millennials sta spingendo il boom del botox nello sterminato mercato cinese…

     

     

    Mettetevi comodi

     

    La vita continua. In che modo Damasco cerca di continuare vivere, oltre la guerra e gli stenti di questi anni, nel bellissimo long form di Bloomberg.

    Cubani in trasferta. Storia della più importante comunità cubana che vive in Florida, conservatrice e anti-castrista.

    Cuore di tenebra. Narratively racconta gli strani casi dei piccoli “farmers” francesi morti suicidi (per debiti e non solo).

    Tutto scorre. Perché e in che modo la Realtà Virtuale sta ridisegnando l’intera industria globale (tranquilli, il gaming è solo l’inizio).

    La casa del football. "Il Leicester domina": una sera nella città che sta vincendo la Premier League inglese di calcio.

     

     

    Se ne sono andati

     


    Johan Cruyff se n’è andato oggi a 68 anni, portato via da un tumore ai polmoni. Visionario, rivoluzionario, epico. Non c’è stato, né ci sarà mai, uno come lui…