Fusione obbligata per il Monte dei Paschi
La Banca centrale europea ha sollecitato formalmente banca Monte dei Paschi di Siena a cominciare a valutare eventuali aggregazioni, comunica la banca senese in una nota venerdì sera su richiesta della Consob. L'operazione è considerarsi "aggiuntiva" rispetto all'aumento di capitale da tre miliardi deciso dalla banca sotto la sorveglianza della Banca centrale europea in conseguenza alla bocciatura ricevuta dopo gli stress test. L'aumento di capitale sarà sottoposto al voto degli azionisti chiamati a esprimersi nell'assemblea straordinaria del 14-15-16 aprile.
L'industria bancaria italiana è spinta verso aggregazioni tra istituti di medie e grandi dimensioni anche in forza degli effetti della riforma della governance, considerata barocca, delle undici banche popolari con attivi per otto miliardi di euro. L’obiettivo della scelta del governo Renzi, sostenuta dalla Banca d'Italia, non è quello di favorire o conseguire aggregazioni ma mettere le banche in condizione di aumentare il capitale all’occorrenza in modo cospicuo e soprattutto rapido.
Mps è stata spesso al centro delle speculazioni riguardo a possibili partner. Intesa Sanpaolo e Unicredit, i due principali poli del mercato, hanno negato l'ipotesi. Idem Banco popolare e Ubi banca che, secondo indiscrezioni interne all'istituto, potrebbe essere interessata solo alla rete dell'ex Ambroveneto.