“Tutta colpa del liberismo”
Da scagliare contro gli avversari nella dialettica della politica domestica, da utilizzare per riaccendere la fede nei credenti, da brandire per sedere in maniera gagliarda al tavolo dell’Eurosummit di turno, e infine da sfoderare in ogni talk-show che si rispetti quando arriva la domanda più spinosa (quella su Charlie Hebdo, per esempio). “Tutta colpa del liberismo” è infatti la nuova versione, al passo con i tempi, del più tradizionale “piove, Governo ladro!”.
Una selezione a cura di Luciano Capone e Marco Valerio Lo Prete.
Siamo nella fase rapace di un neoliberismo senza regole che ha straripato distruggendo la capacità di contenimento da parte della sovranità popolare. Siamo nella fase del saccheggio. Saccheggio dei beni pubblici, di ciò che rimane degli Stati e dei loro asset strategici. Saccheggio della biosfera. Saccheggio del lavoro dipendente, dei pensionati e dei giovani precari senza futuro.
Casini, convertiti! Il liberismo è il diavolo.
Il cinismo che la rivoluzione liberista ha depositato nel vocabolario della lingua pubblica italiana è come un’onda di ammoniaca che assale le narici.
Nichi Vendola, leader di Sel
Il Jobs Act? Un’altra tappa del mercantilismo liberista raccomandato dalla Troika.
Renzi interpreta in modo estremo e abilissimo la subalternità al liberismo che, ad esempio sul lavoro, ha introdotto il D’Alema innamorato della Terza Via.
Stefano Fassina, deputato Pd
Con Renzi la sinistra sta proprio perdendo la sua anima. Si sta consegnando a un neoliberismo sfrenato, presentato come se fosse l’unica teoria economica possibile, l’unica interpretazione possibile del mondo. Come se non fosse possibile, per esempio, mettere l’eguaglianza dei cittadini prima della libertà dei mercati. E poi Renzi sta patteggiando questa riforma con Berlusconi.
Gustavo Zagrebelsky
L’accordo del 1993 sulla concertazione è morto, ha vinto il liberismo.
Susanna Camusso, Cgil
Oggi è prevalsa la cultura liberista che riconosce il solo primato del mercato e i desiderata delle imprese.
Maurizio Landini, Fiom
La nuova disciplina sui controlli sul posto di lavoro rappresenta l'ennesimo strumento di un neoliberismo dalla faccia buona, ma non meno sfrenato di quello antico.
Carmelo Barbagallo, Uil
Viene nascosto all’opinione pubblica che, lungi dall’essere un’evidenza, tale rappresentazione riflette un punto di vista ben definito (quello della teoria economica neoliberale), oggetto di severe critiche da parte di economisti non meno autorevoli dei suoi sostenitori. Così, una teoria controversa, da molti ritenuta corresponsabile della crisi (perché concausa degli eccessi speculativi e degli squilibri strutturali nella divisione internazionale del lavoro e nella distribuzione della ricchezza sociale), è assunta e presentata come autoevidente, sottraendo a milioni di cittadini la nozione della sua opinabilità e impedendo la formazione di un consenso informato, presupposto della sovranità democratica.
Dall’appello “Furto d’informazione”, firmato tra gli altri da Luciano Gallino, Guido Rossi e Valentino Parlato
MI DEPILO le ASCELLE ...o NO? Questa domanda se lè chiesta XIAO MEILI, una esponente dei Diritti per le Donne in Cina. “Le ragazze si depilano perché ritengono che non depilarsi sia un segno di trascuratezza e di sporco. Ma dovremmo avere il diritto di scegliere cosa cresce naturalmente sul ns corpo”, sostiene la ragazza. Così ha lanciato il “Concorso dei Peli Ascellari” che sta avendo un successo enorme in tutto il paese e le foto delle ragazze che mostrano orgogliose i loro peli campeggiano su tutta la rete. Sto contattando XIao Meili. Voglio discutere con lei del tema. Come mai Xiao e le sue giovani amiche si battono per questo Diritto in un paese che per altri versi come sapete ha abdicato totalmente a usi e consumi del piu sfrenato neoliberalismo economico?
Lorella Zanardo, femminista
La diffusione dell’Ebola è una conseguenza delle drastiche politiche di risanamento finanziario adottate in paesi in difficoltà, con tagli alla spesa pubblica e privatizzazione dei servizi.
Laura Boldrini, presidenta della Camera
Anche l'esame di maturità è neoliberista
Lo scorso giugno, 24mila classi delle scuole superiori del nostro paese, per l’esame di maturità, sono state anche loro invitate a riflettere su alcune colpe del neoliberismo. Qui sopra, la riproduzione della traccia del “Saggio breve di ambito socio-economico”.
(Per gentile concessione del gruppo Facebook “Colpa del neoliberismo”)
L’orrore ultraliberale, vale a dire la società della povertà e della diseguaglianza estreme, ecco tutto quello che sono riusciti a costruire il Ps, l’Ump e tutti i loro alleati dopo anni al potere.
Marine Le Pen, leader del Front National
L’ultraliberalismo applicato al calcio porta a risultati mostruosi. Si è voluto fare del calcio una struttura dedita solamente a fare soldi. Sono state liberalizzate le quote di calciatori stranieri. Bisognerebbe mettere un tetto agli stipendi nelle squadre di calcio.
Marine Le Pen, leader del Front National, dopo la sconfitta della Francia contro l’Ucraina ai play-off delle qualificazioni ai mondiali di calcio 2014
In Francia la gauche è al 36 per cento come la destra. Le Pen al 25. Ma il neoliberismo ha diviso le sinistre e il doppio turno non esclude più Le Pen.
Corradino Mineo, senatore Pd, dopo le elezioni amministrative francesi
L’America insegna quanto sia difficile fermare la pazzia, ma quella del “Conte tacchia” è pazzia sociale, una forma particolare di pazzia alimentata da un processo inesorabile e inevitabile di proletarizzazione del ceto medio. E questa furia si può, si deve, cercare di prevenirla. Tutti self made man. Con la partita Iva, imprenditori con soldi a prestito e conti coperti, ma con i loro dipendenti senza coperture. Non era questo il miracolo neoliberista promesso da Berlusconi?
Corradino Mineo, aprile 2015, commenta così la strage al tribunale di Milano
Con la globalizzazione la ricchezza esce dalla gabbia, si solleva dal territorio, entra nella “Repubblica internazionale del denaro”, nel “Regno di Anomia”, un luogo in cui l’unica regola è che non ci sono regole.
Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia
La cultura del relativismo è la stessa patologia che spinge una persona ad approfittare di un’altra e a trattarla come un mero oggetto, obbligandola a lavori forzati, o riducendola in schiavitù a causa di un debito. E’ la stessa logica che porta a sfruttare sessualmente i bambini, o ad abbandonare gli anziani che non servono ai propri interessi. E’ anche la logica interna di chi afferma: “Lasciamo che le forze invisibili del mercato regolino l’economia, perché i loro effetti sulla società e sulla natura sono danni inevitabili”.
Dal momento che il mercato tende a creare un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti, le persone finiscono con l’essere travolte dal vortice degli acquisti e delle spese superflue.
Papa Francesco
Papa Francesco è l’unico vero politico lungimirante in un panorama di disarmante mediocrità. Emblematico il passaggio (dell'enciclica) dedicato alla grande finanza e alle banche, con una critica netta al liberismo senza regole e senza attenzione alle necessità dell’uomo.
Antonio Ingroia, leader di Azione Civile
Beati quelli che hanno la forza e il coraggio di credere nel Dio dei cieli e non nel monoteismo del mercato, nel fanatismo cieco del consumo e nelle false omelie degli economisti.
Diego Fusaro, allievo indipendente di Hegel e Marx, a Tv2000, la tv dei vescovi
Renzi non si batte con i dubbi sull'Europa e con il liberismo economico. Si batte con il Ppe italiano.
Franco Frattini, ex ministro degli Esteri
Schäuble è un sommo sacerdote, custode inflessibile dell’ortodossia di una dottrina che è ben più di una teoria economica. E’ la religione dominante nel mondo contemporaneo, quella di cui Schäuble si erge guardiano. L’economia ha preso il posto delle grandi religioni monoteiste come suprema regolatrice del nostro ordine costituito.
Gad Lerner, giornalista
Io e Michael Moore ci siamo poi trovati perfettamente d’accordo sul fatto che mafia e capitalismo siano in sintonia e che non si può sconfiggere la mafia senza mettere in discussione questo sistema economico.
Sabina Guzzanti
L’uragano Hayan è frutto del turbocapitalismo. Serve ecosocialismo per rispettare lavoro e ambiente.
Paolo Ferrero, leader comunista, a proposito del tifone nelle Filippine che ha causato circa 6 mila morti
La gestione politica della crisi del debito sovrano nell’Eurozona è inscritta dentro il processo di trasformazione istituzionale dell’Europa merdionale lungo le linee direttrici del capitalismo neoliberista anglosassone.
Alexis Tsipras, premier greco, nella sua dichiarazione programmatica per le elezioni europee del 2014
Oltre ad aver compreso i drammi fondamentali delle dinamiche capitaliste, Marx mi ha dato i mezzi con i quali sono diventato immune alla propaganda tossica del neoliberismo.
Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze greco, “How I became an erratic Marxist”, lecture per la sesta edizione del Festival sovversivo di Zagabria
L’Europa si sta disintegrando perché la sua architettura non era solida a sufficienza per contrastare i contraccolpi causati dalla morte di quello che chiamo il Minotauro globale: il sistema del capitalismo neoliberista con base a Wall Street e che chiede il suo tributo al mondo fin dal 1971.
Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze greco
Il sistema neoliberista è un modello di sviluppo dalle conseguenze catastrofiche per il genere umano. E’ un sistema che condanna alla povertà milioni di persone e al deterioramento ambientale.
Pablo Iglesias, leader di Podemos
Syriza e Podemos sono una reazione contro l’assalto neoliberista che sta strangolando i paesi periferici.
Noam Chomsky, linguista
Fratelli e sorelle della Grecia non abbiate paura a spezzare le catene del Fmi.
Nicolas Maduro, presidente del Venezuela
I socialisti europei salvino la Grecia dalle mani della destra liberista.
Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, Pd
I ragazzi delle banlieu non hanno trovato nel partito o nell’ideologia una visione del mondo, hanno trovato nella religione una risposta a un’identità. Sono degli esclusi. E’ una cosa che non potete capire l’esclusione che ha provocato questa nuova società liberista, che con l’89 ha ucciso il discorso di sinistra.
Carlo Freccero sul terrorismo islamico dopo la strage di Charlie Hebdo
E’ il risultato di molti fattori, tra cui il capitalismo odierno che fa la guerra ai poveri e non alla povertà.
Daniel Pennac sulla strage di Charlie Hebdo
Le conseguenze indirette dell’11 settembre potrebbero essere notevoli anche in campo economico e sociale. Anzitutto, ed è una cosa positiva, non potrà più imporsi come dottrina una certa forma di “pensiero unico” che difende un liberismo sfrenato.
Romano Prodi, presidente della Commissione europea nel discorso a un mese dall’attentato alle Torri gemelle
A spingerli verso il gesto estremo è il senso di inadeguatezza rispetto alle aspettative sociali agli obiettivi prefissati dagli sponsor della società tardo-capitalista. Esiste una correlazione tra capitalismo e malattie mentali, tra neoliberismo e suicidio: si diffondono di pari passo.
La Repubblica, in un commento sulla tragedia aerea di Germanwings
Le noti dolenti cominciano con l’avvento del pensiero unico del “neoliberismo economico”, divenuto soffocante nell’ultimo ventennio. Questo modo di vedere, così contrario alla scienza urbanistica, uccide la “città pubblica” e la fa diventare un puro “conto economico”.
Paolo Maddalena, “Il Neoliberismo ha ucciso le città”, MicroMega
Troppo liberismo, troppe concessioni alla deregulation. La Terza Via fu pensata in una prospettiva ottimistica della globalizzazione, che si è rivelata fallace. L’eccesso di liberalizzazione ha portato a enormi disuguaglianze sociali, a grave instab ilità economica e, in ultima analisi, alla crisi del 2008.
Massimo D’Alema, ex premier italiano
La politica e le istituzioni devono reagire, sia in Italia, sia in Europa e nell’intero mondo globalizzato, contro l’eccesso di privatizzazione dei beni comuni e l’introduzione di un nuovo ordine dell’egoismo che, con l’alibi di alimentare la costante vitalità dell’economia capitalistica, hanno invece provocato la diffusa corruzione delle classi politiche e minato le basi stesse della democrazia.
Guido Rossi, Sole 24 Ore
No al liberismo sfrenato nell’agroalimentare.
Massimiliano Bernini, Deputato portavoce M5S
E’ un importante punto di partenza con cui molti di noi dovranno confrontarsi: riunire ciò che fermenta nella società e che può - oggi - concorrere a costruire un fronte di opposizione alle politiche liberiste e antidemocratiche dell'Europa - e a quelle di questo come dei precedenti governi italiani.
Guido Viale, commentando la nascita della Coalizione sociale di Landini
Non credo, però, che si possa accettare l’interpretazione, soddisfatta e a suo modo rassicurante, di chi sostiene che è stato sconfitto il progetto liberista consegnato al Trattato costituzionale e che sarà, quindi, possibile avviare finalmente la costruzione di un’Europa solidale attraverso una più larga partecipazione dei suoi cittadini. La realtà è ben diversa. Lo stallo del processo costituente europeo ha ridato forza proprio a chi si è battuto perché non si uscisse dalla logica economicistica del passato. L’Europa sostanzialmente liberista, che alcuni immaginano sconfitta, è la vera vincitrice di questa fase. E il tempo presente è tutt’altro che propizio all’avvio di una nuova, grande impresa costituzionale che inverta il segno che ha caratterizzato le ultime vicende.
Stefano Rodotà, giurista