E' incomprensibile agevolare il “nero”
E’ accertato che tutti coloro che non lavorano a busta paga, o che sono obbligati a registrare le operazioni (per esempio i gestori di carburante), preferiscono pagamenti cash perché prospettano uno sconto al posto della fattura o della ricevuta fiscale. Stiamo parlando di avvocati, notai, medici, dentisti, ristoranti, parrucchieri, estetisti, meccanici, idraulici ecc. oltre ai commercianti. Ne consegue la possibilità di dichiarare volumi di incasso più bassi di quelli reali. Questo dato di fatto è confermato dalle stime nazionali sull’economia sommersa, che è del 21 per cento, mentre secondo il Fondo monetario arriva al 27 per cento. Un dato inferiore solo a paesi che non dovrebbero rappresentare un modello a cui tendere, come il Messico, la Bulgaria, la Romani, la Croazia, la Grecia. Nessun altro paese industrializzato ha un’ economia “nascosta” paragonabile alla nostra, e di conseguenza una evasione altrettanto alta. Perché? 1) Le sanzioni sono alte, l’evasore viene considerato un ladro e la condanna sociale è più forte. 2) Possibilità di detrarre dalla dichiarazione dei redditi alcune spese. 3) Commissioni bancarie più basse. 4) L’uso delle “carte” è enormemente più diffuso, ne consegue una maggiore difficoltà a occultare gli incassi. Questa è la ragione per la quale non ha senso fare paragoni con i limiti (o non limiti) adottati da altri paesi: loro ne hanno meno bisogno. Tuttavia tutti gli organismi internazionali sono concordi sul fatto che meno contante circola e più si abbassa la possibilità di farne un uso criminoso. A tutto questo si aggiunge la possibilità di trasferire contante attraverso i “money transfer”. Uno strumento nato per favorire il trasferimento di piccole somme da parte degli immigrati verso la loro famiglia di origine. Basta prendere gli elenchi di Bankitalia per capire la vastità del fenomeno. Nel 2014 sono usciti più di 5 miliardi di euro. E’ frutto di lavoro regolare o lavoro nero?
Impossibile saperlo. Sono solo gli immigrati che trasferiscono denaro contante, o anche qualcun altro che si costruisce la sua riserva di “nero”, magari da utilizzare per corrompere? Guardando la tabella ufficiale suddivisa per province, si vede che somme significative vanno anche verso San Marino, Svizzera, Stati Uniti. Dai meney trasfer di Parma sono partiti 700.000 milioni di euro con destinazione Emirati Arabi. A Parma risultano residenti 2 soli cittadini provenienti dagli emirati arabi. Qualche domanda bisognerà pur porsela! E’ evidente che il “tetto” a 1.000 euro non è risolutivo, ma vista la peculiarità del nostro paese sarebbe più utile abbassarlo anziché aumentarlo, se non altro per dare almeno l'impressione che le nostre istituzioni hanno a cuore il problema. Bene fa dunque la Orlandi a premere su questo punto. La direttrice dell’Agenzia delle entrate sa bene che incrociando i dati si hanno risultati concreti, ma sa anche che sul sommerso i dati non esistono (altrimenti si chiamerebbe economia “emersa”), e quindi la battaglia va fatta a tutto campo. La prima politica di dissuasione è quella di obbligare le banche a diminuire il costo delle commissioni, poi dare la possibilità di scalare qualche spesa dalla propria dichiarazione dei redditi, e infine una campagna informativa. Se la popolazione capisse che più paga con mezzi tracciabili e meno rischia di vedersi alzare il ticket sanitario o togliere un servizio, userebbe più volentieri bonifici, assegni, prepagate, bancomat, ecc.
[**Video_box_2**] Quello che bisogna smettere di raccontare è la balla degli anziani che hanno poca dimestichezza con le carte. Quando Tremonti decise di regalare 40 euro mensili agli anziani disagiati attraverso la social card, si scoprì che non avevano nessuna difficoltà verso la carta elettronica. Se oggi l’unica idea che abbiamo per incentivare i consumi, e vedere risalire un po’ l’inflazione, è quella di agevolare il sommerso è preoccupante. Preferirei che la discussione si concentrasse su un progetto industriale, quello si che attirerebbe investitori e ci porterebbe verso la modernità.
Milena Gabanelli è giornalista, conduttrice Report ed editorialista del Corriere della Sera