L'unica via per creare mobilità sociale

Salvatore Rebecchini
L’orizzonte internazionale si è fatto più cupo. Liberare settori e mercati è una valida difesa. Il ddl Concorrenza basta? Cos’altro serve? Girotondo di idee

Ovviamente è apprezzato il fatto che per la prima volta un governo abbia deciso di dare attuazione alla legge annuale sulla concorrenza cogliendo alcuni suggerimenti contenuti nelle segnalazioni dell’Antitrust. Sul contenuto non mi esprimo, il Parlamento sta discutendo il disegno di legge. E’ però interessante sottolineare che con questo procedimento si è aperto un dibattito vasto sulla stampa e nell’opinione pubblica su molti aspetti importanti relativi alla diffusione della concorrenza in settori cruciali per il nostro paese e per i consumatori come le farmacie, i servizi professionali, la mobilità. Quindi la cultura della concorrenza si può dire sia un pochino cresciuta. Ritengo comunque importante che il governo mantenga una sistematicità nell’usare questo strumento, che è la legge sulla concorrenza, anche in futuro: che, insomma, non cada nel dimenticatoio e passino degli anni prima che si riusi il meccanismo di una proposta legislativa poi discussa dal Parlamento. Sull’utilità delle liberalizzazioni come stimolo per la crescita economica c’è molta letteratura, ma vorrei sottolineare un punto: liberare dei settori chiusi o inefficienti oltre a essere importante per aumentare la produttività e allargare le prospettive di crescita, come sappiamo, serve soprattutto a creare mobilità sociale. Aprire mercati, sviluppare settori capaci di andare su altri mercati e facilitare lo sviluppo di nuove imprese aiuta il processo di integrazione economica europeo e soprattutto aiuta i giovani, quelli che di solito hanno idee brillanti. Questo è l’importante: si creano nuove imprese vitali con giovani imprenditori che possono fare nascere le Google, le Airbnb, le Uber del futuro. Questo significa occupazione giovanile ma soprattutto dare vitalità all’economia.

 

 

 Salvatore Rebecchini, commissario dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato

 

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