Un negoziato duro ringalluzzisce gli elettori. Ma Roma deve portare qualcosa in cambio
Detto ciò, prendere di petto Bruxelles e Berlino ha senso? Un girotondo di opinioni
Attaccare Berlino e Bruxelles è pagante sul fronte interno perché consolida i consensi indeboliti dalla vicenda del salvataggio delle quattro banche. In questo il presidente del Consiglio, con la consueta abilità politica, capitalizza sulla minaccia dell’impresentabile opposizione interna. Per la Merkel, è sempre meglio lui del duo Grillo-Salvini. Ma la strategia negoziale del governo ha due problemi. Uno è che il negoziato è piu efficace se si porta qualcosa in cambio, non se si chiede (maggiore flessibilità in questo caso). Il secondo problema è che se ogni paese tira dal suo lato, la corda può spezzarsi. Questo non è colpa di Renzi ma se anche l’Italia si mette a giocare a questo gioco il risultato è la fine dell’Europa.
Nel 2016 il governo italiano deve fare di tutto per cogliere le opportunità offerte dai bassi prezzi dell’energia e del basso euro. Lo potrà fare riducendo davvero le tasse per il 2017 e 2018 grazie a una spending review più incisiva di quella vista finora. Il riaccorpamento delle regioni (c’e una proposta ma per ora è stata accantonata) aiuterebbe molto da questo punto di vista. Altri provvedimenti utili sarebbero quelli volti a ridurre l’ammontare di crediti deteriorati.
Francesco Daveri è Professore di Politica economica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, redattore di Lavoce.info