Processi (s)Trani
Roma. L’ormai celebre procura di Trani ha aperto un’inchiesta sulla Deutsche Bank per la vendita di titoli di stato italiani nel 2011 per un valore di 7 miliardi. Sono indagati per manipolazione del mercato cinque ex dirigenti Deutsche Bank (Db), tra cui l’ex ceo Josef Ackermann. Secondo il pm Michele Ruggiero, il management della banca, mentre comunicava pubblicamente la “sostenibilità” del debito italiano, avrebbe nascosto ai mercati e al ministero dell’Economia del nostro paese l’intenzione di abbattere nel breve termine il possesso di titoli italiani in portafoglio, alterando così illecitamente il prezzo dei bond italiani. La giustificazione abbastanza intuitiva della banca, secondo cui le vendite sarebbero state un’operazione di riduzione dell’esposizione nei confronti del rischio-Italia, per la procura sarebbe falsa.
La vicenda si inserisce nella turbolenta crisi dei debiti sovrani, precede di poco la famosa lettera della Banca centrale europea e l’impennata dello spread che di lì a poco segnano la fine del governo Berlusconi e l’inizio del governo tecnico guidato da Mario Monti. Quindi l’operazione della Db sarebbe un tassello fondamentale del fantomatico “golpe” dei mercati (delle banche e delle istituzioni europee) contro l’Italia. Naturalmente si tratta di ipotesi tutte da dimostrare e l’impresa non è semplice. Non si tratta della prima inchiesta azzardata da parte della procura guidata da Carlo Maria Capristo, da ieri nuovo procuratore a Taranto.
La procura di Trani e il pm Ruggiero in particolare sono gli stessi che hanno messo sotto inchiesta le principali agenzie di rating mondiali, Moody’s, Fitch e Standard & Poor’s, responsabili di aver tagliato il rating italiano ingiustificatamente e manipolato il mercato. Le inchieste contro “i big della finanza” non stanno ottenendo grandi risultati. Quella contro Moody’s è stata archiviata. Il processo contro Fitch, come scriveva ieri il Corriere della Sera, si è diviso in due, con un troncone che prosegue a Trani e un altro, spostato a Milano per competenza territoriale, basato sulle medesime circostanze, è stato archiviato dal gip su richiesta del pm milanese. Destino simile per Standard & Poor’s che, mentre il processo tranese va avanti, ha incassato un’archiviazione dalla Corte dei Conti per un procedimento parallelo in cui il procuratore per il Lazio, Angelo Raffaele De Dominicis, contestava un danno di circa 234 miliardi di euro per non aver tenuto conto al momento del downgrade dell’“alto valore del patrimonio storico, culturale e artistico del nostro paese, universalmente riconosciuto, che rappresenta la base della sua forza economica”. La vicenda attirò l’attenzione del Financial Times che titolò ironicamente: “L’Italia accusa S&P’s di non aver considerato la ‘dolce vita’”.
Trani, processo contro le agenzie di rating Fitch e Standard & Poor's (foto LaPresse)
Prima di diventare il Davide che combatte contro i Golia della finanza, il pm Ruggiero è salito agli onori delle cronache per un’altra inchiesta con un forte impatto mediatico, il cosiddetto Tranigate, in cui sono state diffuse le intercettazioni in cui Silvio Berlusconi avrebbe fatto pressioni per censurare Michele Santoro. Berlusconi è stato indagato prima per minacce e concussione, poi l’accusa è decaduta ad abuso d’ufficio, e infine si è giunti, anche in questo caso, a un’archiviazione. Nel curriculum di Ruggiero c’è un’indagine contro una “falsa cieca”, accusata di truffa aggravata per aver indebitamente percepito la pensione d’invalidità. Solo che si trattava di una falsa “falsa invalida”, nel senso che la donna, a cui erano stati sequestrati 80 mila euro, era davvero una non vedente. In un’altra inchiesta lo stesso pubblico ministero aveva accusato dieci persone, tra cui l’ex sindaco di Trani, per degrado nel cimitero comunale: sei sono stati assolti in primo grado e quattro in Appello.
Sempre Ruggiero è autore dell’indagine, che ha suscitato molto scalpore nella comunità scientifica, sulla correlazione tra vaccini e autismo. L’inchiesta è partita dopo che Ruggiero è intervenuto in un convegno con un medico antivaccini che vende cure antiscientifiche alle famiglie dei bambini malati. L’ipotesi che i vaccini causino l’autismo è smentita da tutte le organizzazioni sanitarie del mondo, ma proprio la diffusione di teorie strampalate sta causando un calo delle vaccinazioni e il ritorno di malattie mortali per i bambini. Resta da vedere se l’inchiesta contro Deutsche Bank poggi su basi più solide.