La Brexit strategy italiana
Ora attiriamo i lavoratori della City. Come? Detassazione
Sicuramente per l’Italia la Brexit è un’occasione ghiotta di cui approfittare, visto che ci sarà un riposizionamento delle imprese finanziarie localizzate nella City di Londra. Certamente, se si vuole pensare a qualche provvedimento, bisogna partire dalle persone fisiche più che dalle aziende, perché soprattutto nel settore finanziario si tratta di figure altamente specializzate che muovono le decisioni delle grandi banche e intermediari finanziari. Sulla falsariga inglese si potrebbe pensare a un sistema di tassazione territoriale per stranieri, in modo che coloro che vengono in Italia paghino le tasse sui redditi prodotti in Italia e non per gli altri. Per le multinazionali sarebbe un grande vantaggio, visto che un manager lavora per tutte le filiali nel mondo e non solo in quella italiana. Sarebbe una norma di grandissimo interesse perché oltre ad attrarre capitale umano non comporterebbe una perdita di gettito, ma un incremento, e sarebbe quindi compatibile con i vincoli di finanza pubblica. Si tratterebbe del primo provvedimento che renderebbe appetibile il sistema paese per giovani manager che hanno freschezza intellettuale e che devono costruire il loro risparmio, quindi sono interessati alla detassazione. Se dipendesse da me sarebbe un provvedimento del genere che favorisce l’immigrazione di alta professionalità sarebbe il primo da adottare. A ruota ne riceverebbero un logico beneficio anche tutte le imprese, per un costo del lavoro riferibile solo a quanto da loro corrisposto in Italia e quindi con costi previdenziali contenuti. Si può poi discutere di un provvedimento complementare, di cui si parla, come della “no tax area” nella zona Expo, che invece va a beneficio delle imprese, ma sarebbe una soluzione complementare alla prima. Si tratta di un’ipotesi più complicata, andrebbe studiata bene, perché altrimenti verrebbe attenzionata sotto il profilo comunitario per aiuto di stato e violazione del principio di non discriminazione.
Giuseppe Marino (Marino e Associati)
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