Il sondaggio: in hotel più mance per addetti sorridenti
Roma, 11 ago. (Labitalia) - Il sorriso, si sa, è un toccasana per la salute e l'umore, combatte lo stress, favorisce le relazioni e migliora la comunicazione tra colleghi. Ma aiuta anche a guadagnare di più. Lo rivela un sondaggio promosso dalla catena alberghiera Soft Living Places. Secondo la ricerca, realizzata su 1.200 operatori del settore presenti in Italia, di età compresa tra i 18 e i 66 anni, il sorriso, accompagnato da modi gentili e tante piccole attenzioni, rappresenta quel 'quid' in più per cui gli ospiti dei più importanti alberghi - come l'Hotel Byron di Forte dei Marmi che fa capo alla catena - decidono di premiare il lavoro dello staff con laute mance.
Roma (Labitalia) - Il sorriso, si sa, è un toccasana per la salute e l'umore, combatte lo stress, favorisce le relazioni e migliora la comunicazione tra colleghi. Ma aiuta anche a guadagnare di più. Lo rivela un sondaggio promosso dalla catena alberghiera Soft Living Places. Secondo la ricerca, realizzata su 1.200 operatori del settore presenti in Italia, di età compresa tra i 18 e i 66 anni, il sorriso, accompagnato da modi gentili e tante piccole attenzioni, rappresenta quel 'quid' in più per cui gli ospiti dei più importanti alberghi - come l'Hotel Byron di Forte dei Marmi che fa capo alla catena - decidono di premiare il lavoro dello staff con laute mance.
E il riferimento è ad alberghi top, che accolgono importanti clienti come emiri arabi, capi di Stato, industriali, attrici famose, cantanti internazionali e calciatori. Chi ha il privilegio di lavorare in simili realtà può totalizzare mensilmente 'compensi extra' molto significati, che possono raggiungere anche cifre a tre zeri, 5.000 euro in alcuni casi.
“In fatto di mance al personale gli americani e gli arabi sono sicuramente i più generosi - conferma l’imprenditore Salvatore Madonna, proprietario della catena che ha promosso l’indagine - mentre i tedeschi, gli svizzeri e gli inglesi sarebbero i più avari. Anche gli italiani però non sono affatto male”.
In base alle risposte fornite dal campione, inoltre, è stata elaborata una classifica con le categorie meglio 'premiate' da chi soggiorna in un albergo. Al primo posto troviamo il cameriere (26,4%): se svolge con passione e dedizione il suo lavoro, usa enfasi nel proporre un piatto piuttosto che un altro, allora i commensali lasceranno ben volentieri un 'premio' per la particolare qualità del servizio svolto. Gli intervistati rivelano che a settimana si può arrivare a guadagnare una somma che supera anche i 1.000 euro. “Il classico garcon - spiega Salvatore Madonna - è quello più tradizionalmente a contatto con la clientela, quindi questo dato non mi ha stupito".
Segue il facchino d’albergo (17,9%), che aiuta l’ospite a portare i bagagli nella camera, una mansione particolarmente pesante che merita di essere ricompensata come si deve. Complessivamente, può totalizzare a settimana una cospicua somma che oscilla tra i 900 e i 1.000 euro.
Terzo posto per il general manager d’hotel (13,2%), il 'regista' dell’albergo, che supervisiona tutto affinché il soggiorno dei suoi ospiti corrisponda agli standard richiesti a un 5 stelle lusso: dalla cura dei particolari nella suite all’attenzione al ristorante nel caso il cliente richiedesse un menù particolare, vegetariano o vegano ad esempio. In base alle attenzioni riservate agli ospiti, le mance che il manager potrebbe ricevere a settimana si aggirano tra gli 800 e i 900 euro.
Al quarto posto troviamo il barman (9,8%), in grado di conquistare anche la clientela più esigente con cocktail ricercati, accompagnati da stuzzichini d’haute cuisine. Se sarà in grado di trasformare l’aperitivo in un appuntamento imperdibile, e bravo nell’intrattenere gli ospiti, avrà la possibilità di guadagnare tra i 600 e 700 euro ogni sette giorni.
In quinta posizione c’è una figura chiave delle strutture ricettive, il receptionist (7,8%), a contatto h24 con il cliente dall’arrivo alla partenza, che lo assiste durante tutto il soggiorno e ne gestisce eventuali richieste. Serietà, professionalità e disponibilità lo potrebbero premiare con mance comprese tra i 500 e 600 euro a settimana.
Qualsiasi luxury hotel che si rispetti ha nel suo staff almeno uno Spa & wellness manager (6,9%), un professionista incaricato di gestire e dirigere lo Spa Resort presente nell’albergo, dotato di un'ottima capacità di problem solving. Accogliere il cliente nel centro benessere con eleganza, facendolo sentire a suo agio, e allo stesso tempo curare i bisogni e soddisfare le sue attese, sono gli aspetti che fanno sì che l’ospite metta mano al portafogli per ringraziare dei servizi usufruiti con mance intorno ai 4-500 euro.
L’albergo spesso è scelto come location per importanti eventi pubblici e privati e l’event manager (5,8%), che occupa il settimo posto, ha il compito di gestirlo a 360 gradi, dall’ideazione al post evento e la buona riuscita, senza nessun intoppo, renderà il cliente soddisfatto e quindi sarà invogliato a dare un 'extra', tra i 300 e 400 euro, a chi ha curato nei minimi dettagli il ricevimento o la conferenza.
Il campione assegna l’ottavo posto allo chef (4,9%), una figura di grande spessore che guida i cuochi della sua cucina per un perfetto funzionamento del servizio di ristorazione. Un piatto invitante agli occhi e gradevole al palato addolcirà di più il cliente che riconoscerà, a chi ha reso piacevole la cena, una ricompensa che settimanalmente può aggirarsi tra i 200 e i 300 euro circa.
Il concierge (4,4%), nono in classifica, assiste in tutto e per tutto l’ospite, dal prenotare il ristorante o la limousine a consigliare i locali più cool, dall’organizzare un tour della città all’acquisto dei biglietti per uno spettacolo teatrale o un concerto. Un vero e proprio angelo custode premiato con mance comprese tra i 100 e 200 euro. Ultimo il personal trainer (1,9%), a disposizione di chi non vuole perdere il ritmo e continuare ad allenarsi anche in vacanza. Nel suo caso, le mance che può ricevere si aggirano intorno ai 100 euro.
Ma cosa consiglia il campione intervistato per ricevere mance principesche? Innanzitutto, porsi al cliente con il sorriso, perché racchiude in sé la disponibilità a instaurare un rapporto umano (45,3%), far capire all’ospite che si è scelta per lui la camera migliore dandogli la sensazione di essere un privilegiato (23,5%), intervenire con tempestività nel risolvere problemi o richieste avanzate dal cliente (11,2%), rispondere sempre in maniera chiara ed educata cercando, nel caso si debba dire di no, di spiegare perché l’albergo non è nella condizione di accontentarlo (7%) e assicurare per tutta la durata del soggiorno il massimo della privacy (2%).
E, secondo il campione, nella sfida uomo-donna, il dipendente di sesso maschile (53,1%) avrebbe maggiori possibilità di ricevere più soldi rispetto alle colleghe donne (36,5%). Il 9,4% degli intervistati, invece, ritiene che non esiste una differenza di sesso, bensì il premio è strettamente legato alla bravura.
Infine, quali sono le nazionalità più larghe di manica preferiti dagli staff dei lussuosi alberghi? Primi fra tutti gli americani (20,2%), gli arabi (18,8%), i russi (16,6%), francesi (13,7%), cinesi (11,4%), australiani (9%), gli italiani (4,01%), tedeschi (2,6%), svizzeri (1,9%) e i brasiliani (1,79%).