A Udine la prima Construction Conference nazionale
Udine, 30 ago. (Labitalia) - A quarant'anni dal terremoto che ha colpito il Friuli un altro sisma ha raso al suolo alcuni Paesi dell'Italia centrale causando morte e distruzione. Esistono soluzioni, tecnologie e materiali in grado di ridurre i rischi per il territorio e garantire adeguati livelli di sicurezza. Conoscere le potenzialità delle costruzioni e valorizzare ciò che di innovativo oggi esiste è uno degli obiettivi della prima Construction Conference promossa da Civiltà di Cantiere e da Ance Udine, dedicata al tema 'Governare l'innovazione nel mercato che si trasforma', che si terrà il 23 e il 24 settembre al Teatro Giovanni di Udine.
Udine (Labitalia) - A quarant’anni dal terremoto che ha colpito il Friuli un altro sisma ha raso al suolo alcuni Paesi dell’Italia centrale causando morte e distruzione. Esistono soluzioni, tecnologie e materiali in grado di ridurre i rischi per il territorio e garantire adeguati livelli di sicurezza. Conoscere le potenzialità delle costruzioni e valorizzare ciò che di innovativo oggi esiste è uno degli obiettivi della prima Construction Conference promossa da Civiltà di Cantiere e da Ance Udine, dedicata al tema 'Governare l’innovazione nel mercato che si trasforma', che si terrà il 23 e il 24 settembre al Teatro Giovanni di Udine.
“La scelta di tenere la Conferenza a Udine - spiega Roberto Contessi, presidente di Ance Udine - non è stata casuale. Il quarantennale del terremoto del 1976, i cui effetti drammatici si trovano a rivivere in questi giorni altre popolazioni italiane, costituisce per che vive di edilizia un riferimento al terremoto economico e finanziario che continua a sconvolgere il mercato e che ha portato a livello nazionale a perdere oltre 700.000 posti di lavoro e l’uscita dal mercato di decine di migliaia di imprese".
"Effetti che stiamo vivendo in modo drammatico - avverte - anche nella nostra regione e che ha ridotto al lumicino l’industria locale delle costruzioni. Come nel 1976, vogliamo rilanciare con questo evento una nuova stagione, partendo dalle potenzialità offerte dall’innovazione e cogliendo le opportunità del cambiamento”.
Partner dell’iniziativa, oltre ad Ance nazionale e al sistema di rappresentanza imprenditoriale che fa capo a Confindustria, anche gli Stati generali delle costruzioni del Fvg, Anaepa/Confartigianato e una serie di aziende industriali nazionali e internazionali leader e protagoniste dell’innovazione nell’edilizia.
Alla Conferenza, che si richiama alle iniziative per il Quarantennale del terremoto, interverrà la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani.
La Conferenza si articola in tre sessioni rispettivamente dedicate a 'Innovazione e trasformazione', che sarà aperta dal rettore dell’Università di Udine, Alberto Felice De Toni, a 'Innovazione e costruzioni', aperta dal presidente dell’Ance, Claudio De Albertis, a 'Innovazione e sperimentazione', introdotta dall’assessore alle Infrastrutture e al Territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, Mariagrazia Santoro, e conclusa da Paolo Coppola, consigliere politico per l’Agenda Digitale del ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione.
"A Udine a settembre - aggiunge Alfredo Martini, amministratore unico di Strategie Comunicazione e ideatore del brand Civiltà di Cantiere - inizieremo a delineare i contorni di quella che sarà l’era delle Costruzioni 4.0. Ovvero proveremo a rappresentare i nuovi confini di un mercato, quello dell’edilizia, che dal 2008 ha visto fortemente ridursi la dimensione quantitativa, con il crollo degli investimenti e una rilevante riconfigurazione dei segmenti della domanda e dell’offerta, alla ricerca di una nuova identità e di un nuovo equilibrio".
"Lo faremo - spiega - disegnando i contesti che stanno caratterizzando la trasformazione e il cambiamento, tra cui le nuove frontiere della domanda abitativa, il ruolo della digitalizzazione, le potenzialità offerte da modelli e soluzioni a forte industrializzazione. Partiremo da qui per analizzarne gli effetti sulle costruzioni, anche con l’aiuto tra gli altri di Stefano Schiavon, docente dell’Università di Berkeley - California, e di Paolo Zilli, Senior Associate dello Zaha Hadid Architects di Londra".
"Una serie di esperienze - prosegue - e di esempi di sperimentale applicazione delle innovazioni consentiranno sabato mattina di calare la teoria nella concretezza delle opere realizzate. E lo faremo con alcuni dei più promettenti studi di architettura italiani, evidenziando l’affermarsi di una nuova cultura del costruire".
"Quel che ci ripromettiamo - sottolinea - è favorire tra gli operatori della filiera delle costruzioni una sempre maggiore consapevolezza che rispetto al passato il mercato ha mutato e allargato i propri confini e che la sfida della competizione si vince in misura sempre maggiore mettendo in campo nuove e più forti competenze”.
La Conferenza si colloca nell’ambito delle Giornate nazionali della formazione in edilizia, previste dal contratto nazionale collettivo del lavoro e promosse e organizzate dal Formedil, ente di coordinamento delle scuole del Sistema bilaterale delle costruzioni (Sbc), che si aprono il giorno prima, il 22 settembre, presso il Cefs, l’ente scuola di Udine. E la formazione alla luce della domanda di nuove competenze sarà oggetto di un confronto con la partecipazione, il pomeriggio del 23 settembre, di Vladimir Nanut, Dean of Mib School of Management di Trieste, dell’architetto Mario Panizza, rettore di Roma Tre, di Massimo Calzoni, presidente del Formedil, e di Alessandro Genovesi, nuovo segretario generale della Fillea Cgil.
Un esplicito riferimento al terremoto e alle nuove opportunità offerte da una visione più ampia e del futuro troverà spazio nell’intervento dall’architetto Alessandro Verona che illustrerà il progetto Udine 2024, quale ambito privilegiato dove sperimentare l’ampia gamma delle innovazioni per una evoluzione della gestione e dello sviluppo urbano.
“Alla Conferenza - sottolinea Contessi - interverranno manager, architetti e docenti universitari che racconteranno il nostro futuro alla luce dei profondi mutamenti che stanno caratterizzando la nostra vita attraverso le nuove frontiere del digitale, dell’intelligenza artificiale, di nuovi modelli, destinati a cambiare profondamente i processi produttivi e a imporre nuove competenze".
"Tutto ciò riguarderà e come vedremo sta già interessando - aggiunge - anche il modo di costruire e la pianificazione e la gestione dei cantieri".
Pensiamo soltanto a che cosa vuol dire progettare e pianificare una costruzione con il Bim (il Building Information Modeling), per non parlare delle potenzialità di tutta una serie di nuove soluzioni e applicazioni del digitale che si riverseranno sulle nostre imprese, consentendo loro di offrire prodotti più sostenibili, a costi più bassi e in tempi certi”, conclude.