Immobilisti di governo?
Del radioso futuro dell’Italia governata dall’alleanza 5 Stelle-Lega abbiamo un’anteprima: l’alta velocità ferroviaria Genova-Milano
Del radioso futuro dell’Italia governata dall’alleanza 5 Stelle-Lega abbiamo un’anteprima: l’alta velocità ferroviaria Genova-Milano, il cosiddetto Terzo valico. Destinato a far viaggiare in un’ora i passeggeri tra le due città ma soprattutto a trasportare le merci del maggior porto italiano nel centro e nord Europa fino a Rotterdam, è un’infrastruttura strategica interamente finanziata per 6,2 miliardi e con lavori che termineranno tra quattro anni. Ma i neogrillini intendono farla saltare tra i primi atti della nuova legislatura. “Opera inutile e devastante per l’ambiente” dicono i neoeletti a 5s. “Dalle montagne si sprigionerà l’amianto e ci guadagneranno le lobby del cemento”. L’amianto era già stato evocato, e mai si è materializzato, per la Tav in Piemonte e per la direttissima dell’Appennino. La regione Liguria, guidata da Giovanni Toti, uno dei migliori amici di Matteo Salvini in Forza Italia, e Genova, dove il manager Marco Bucci è sindaco a seguito di un accordo Toti-Salvini premiato dalla popolazione, si ribellano definendo “una follia” l’ostruzionismo a 5 stelle. Le cifre parlano chiaro: l’altro corridoio europeo del Brennero è completato per 14 chilometri su 17; è in fase di studio il collegamento Rotterdam-Trieste; mancano dunque i 53 chilometri del Terzo valico per collegare la Liguria alla pianura padana, e far uscire Genova e l’intero asse tirrenico da un isolamento testimoniato anche dalla percentuale di piccole e medie imprese liguri sul totale italiano: lo 0,99, rispetto al 28,57 della Lombardia, al 19,6 del Veneto, al 15 dell’Emilia. Ma anche meno di Campania, Lazio, Abruzzo. D’altra parte l’utilità o meno degli investimenti è per i 5s un concetto variabile come il meteo: vedi le Olimpiadi di Roma e Torino. E Beppe Grillo, dopo la paga di cittadinanza, non ha appena teorizzato la “società senza lavoro con reddito per diritto di nascita”? E l’altro paraguru Carlin Petrini, pentito del Pd, non invita al “passaggio dalla democrazia animale a quella vegetale, all’economia di comunità?”. Certo, un meet-up e una cinquantina di like potrebbero rimangiarsi tutto e imporre un nuovo programma di governo. Nel frattempo auguri a Salvini & Di Maio.