Perché per Pimco per l'economia è in arrivo un clima tempestoso
Politiche accomodanti, espansione, New Neutral, l'inizio della fine. Le risposte – poco incoraggianti – del fondo di investimenti ai dubbi sul futuro della crescita globale
Nel 2018 ci attende un clima tempestoso. E’ quello che sostiene un report di Joachim Fels, consigliere economico globale di Pimco, che segue all’ultimo outlook pubblicato dal fondo di investimenti californiano (di proprietà dell'assicurazione tedesca Allianz). La guerra commerciale inaugurata da Trump con la Cina, la Fed a trazione Powell che supererà (e in parte lo sta già facendo) la politica di neutralità della banca centrale americana e persino la tempesta di neve nel nordest degli Stati Uniti, sono tutti fattori, presagi che annunciano come nei prossimi anni l’economia globale rischia di ritrovarsi in una fase turbolenta.
Tutto parte da una domanda, quella che si pone appunto Pimco con l’ultimo dei suoi “cyclical outlook”, intitolato “The beginning to the end?”. “Siamo davvero all’inizio della fine”? E se sì, di cosa? Joachim Fels, consigliere economico globale di Pimco, ha provato a rispondere, sotto tre punti di vista.
Politica dei tassi
Innanzitutto il 2018 sarà l’inizio della fine per le politiche accomodanti estreme dal punto di vista monetario. Almeno negli Stati Uniti, dove già la settimana scorsa Jerome Powell, nuovo presidente della Fed, ha innalzato i tassi d’interesse, aumentando il costo di un quarto di punto, all’1,75 per cento, ed è sembrato meno ottimista sulle condizioni generali dell’economia, con una crescita “moderata” e non più, come a gennaio, “solida”. Dopo sei aumenti, i tassi continueranno a crescere, e secondo il Federal Open Market Committee (il comitato della Fed che si occupa delle politiche monetarie) arriveranno al 3,4 per cento entro la fine del 2020. La fine delle politiche espansive significa anche un nuovo inizio per la volatilità dei mercati finanziari.
L’espansione economica
Anche l’espansione economica potrebbe presto finire. Secondo la Banca mondiale la crescita a livello globale supererà il 3 per cento, ma un suo rallentamento è dato per scontato. Joachim Fels sostiene ad esempio che nel 2020 potrebbe esserci una potenziale recessione all’orizzonte. Quest’anno le attese saranno rispettate, grazie soprattutto all’effetto congiunto di condizioni finanziarie favorevoli e degli stimoli all’economia negli Stati Uniti. Fra due anni infatti, l’effetto dello choc fiscale di Trump sarà svanito e la Fed avrà terminato i rialzi dei tassi. “C’è sempre stata una recessione ogni volta che la Fed ha innalzato i tassi sopra la soglia considerata neutrale”, suggerisce Fels, che utilizza questo dato per dare il terzo e ultimo dei suoi perché.
Il New Neutral
Nella preparazione dell’outlook di marzo, questo è stato uno degli argomenti più dibattuti. forte argomento di dibattito. Pimco – e Fels – sostengono che l’aspettativa di un tasso reale di politica neutrale negli Stati Uniti – il cosiddetto New Neutral appunto, quello cioè che si mantiene tra lo 0 e l’1 per cento – rimane “un framework appropriato” in cui muoversi. La tesi è che una politica neutrale con bassi tassi di interesse, sia un’ancora, “non un pavimento né un soffitto”, sostiene Pimco.
Potremmo essere all’alba di una nuova recessione, conclude il report, dopo dieci anni di espansione globale sincronizzata. Quello che rimane da capire – osservava già nel suo outlook di marzo Pimco – è se siamo di fronte a un ciclo positivo “drogato” da condizioni finanziarie favorevoli e contingenti oppure nella fase preliminare di un’era di produttività che porterà a una crescita costante, coadiuvata dalla deregolamentazione e dominata dagli animal spirits (gli istinti e i comportamenti umani che portano alle scelte economiche). La risposta ancora non è certa, e da qui nascono le incertezze del futuro economico globale. La tempesta potrà essere terribile oppure passeggera. Ma, dice Pimco, è probabile che ci sarà.