Fuoco su Atlantia
Il gruppo ha perso 4,5 miliardi in tre sedute ma per Salvini le parole del governo su Autostrade non c'entrano. Quanto pesa sul gruppo dei Benetton il crollo del ponte Morandi
"Qualcuno rimprovera l'attuale governo se Atlantia e Autostrade perdono soldi in Borsa. Probabilmente perdono soldi in Borsa perché è caduto un viadotto, non perché Salvini è brutto e cattivo. Se l'autostrada fosse al suo posto il titolo sarebbe al suo posto". Per il vicepremier Matteo Salvini, i 4,5 miliardi che Atlantia ha bruciato in Borsa nelle due sedute successive al crollo del viadotto Morandi non c'entrano con le minacce avanzate dal governo di revocare la concessione autostradale, né con le responsabilità attribuite senza le opportune verifiche della magistratura.
Continua così lo scontro tra governo e Autostrade, che negli ultimi giorni sta provando a riabilitare la propria immagine. Venerdì l'amministratore delegato Giovanni Castellucci ha parlato di un progetto pronto per ricostruire un nuovo viadotto e di un fondo da 500 milioni di euro. "Non accettiamo elemosina", è stata la risposta del ministro Luigi Di Maio. Ma ripristinare le strade con sicurezza ed efficienza è una priorità per Genova e la sua economia. Di seguito qualche numero per capire quanto pesa su Atlantia la tragedia di Genova, qui invece i numeri sulle conseguenze del crollo sui traffici portuali liguri.
2 per cento
Il tratto di strada chiuso dopo il crollo del ponte Morandi rispetto al traffico totale gestito da Aspi. Secondo l’agenzia di rating Moody’s, Atlantia e Aspi subiranno conseguenze maggiori dalle implicazioni politiche della tragedia di Genova che dalla diminuzione degli incassi dovuta alla chiusura della strada.
4,5 miliardi
La capitalizzazione del gruppo bruciata in tre sedute: dai 20,5 miliardi di lunedì 13 agosto, il giorno prima del crollo, ai 16 miliardi di venerdì 17.
18
Il picco minimo del valore delle azioni di Atlantia si è registrato giovedì scorso, quando è sceso sotto i 18 euro per la prima volta dall’autunno 2014.
8 mesi
Venerdì l'ad di Autostrade, Giovanni Castellucci, ha detto di avere pronto un progetto che in 8 mesi consegnerà a Genova un nuovo ponte in acciaio che ripristinerà le vie di transito. Castellucci ha anche annunciato che la società stanzierà un fondo da 500 milioni per finanziare i lavori e indennizzare gli sfollati.
65 per cento
In percentuale, il valore delle autostrade italiane sul totale delle attività del gruppo Atlantia. Il 15 per cento è rappresentato dagli aeroporti italiani, che Atlantia controlla tramite Aeroporti di Roma, che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino. Il 16 per cento è costituito da attività all’estero, tra infrastrutture autostradali e aeroportuali, il restante 4 per cento da altre attività minori.
1 miliardo
Tanto valgono per Atlantia le concessioni autostradali italiane, su cui pende ora la decisione del governo Conte, su un utile che nel 2017 era pari complessivamente a 1,17 miliardi.
15.394
I dipendenti del gruppo a fine 2017, il 6 per cento in più dell’anno precedente. Oltre all’Italia, Atlantia gestisce infrastrutture anche in Brasile, Cile, India, Polonia e Francia.
30 per cento
La partecipazione della famiglia Benetton. L’altro 70 per cento delle azioni fa parte del mercato a partire dai fondi pensione o dai risparmi che migliaia di investitori affidano a Vanguard, BlackRock o altri colossi attraverso le società del risparmio gestito.
21 agosto
Domani si riunirà il cda straordinario di Autostrade per l’Italia, mercoledì quello di Atlantia. Sul tavolo il tema del ritiro della concessione annunciata dal governo, su cui mancano ancora dettagli. Secondo alcuni analisti revocare la concessione potrebbe costare allo stato tra i 15 e i 20 miliardi di penali. Perciò non si esclude un passo indietro dell'esecutivo verso una revoca parziale o a una sanzione, secondo quanto riporta il Sole 24 ore. Aspi dovrà poi presentare entro fine mese un report che fornisca i dettagli degli adempimenti previsti per ripristinare il funzionamento del ponte e per la prevenzione degli incidenti, come chiesto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.