Il Fmi avverte l'Italia: non è il momento di aumentare il deficit strutturale

Mariarosaria Marchesano

Alla vigilia del Consiglio dei ministri che lunedì prossimo approverà la manovra per l'invio a Bruxelles, Piazza Affari prova a risalire dai minimi di marzo 2017

Milano. Piazza Affari prova a risalire la china dopo essere tornata al livello di febbraio-marzo 2017, ma l'indice Ftse Mib, dopo un avvio molto positivo riduce progressivamente i guadagni. Il listino milanese si aggira oggi intorno ai 19.400 punti, il livello, appunto, di un anno e mezzo fa. Gli investitori sembrano un po' confortati dai giudizi di alcune banche d'affari come Morgan Stanley e Societè Generale che nelle loro ultime valutazioni sulla situazione italiana sono apparse più ottimiste. Altro fattore che ha influenzato in modo positivo l'avvio del mercato azionario italiano, e delle altre Borse europee, è la ripresa dei futures di Wall Street che rimbalzano dopo il nuovo calo fatto registrare ieri dal mercato americano che appare sempre più raffreddato dalla prospettiva di nuovi rialzi dei tassi d'interesse e dalle tensioni commerciali con la Cina. Nel complesso, però, la seduta di oggi appare incerta in un clima generale in cui permangono le preoccupazioni intorno alla manovra economica che il governo gialloverde si appresta a varare per inviarla a Bruxelles. Lo spread con i bund tedeschi continua a scendere sotto quota 300 per poi risalire in un'altalena incessante negli ultimi giorni. Il dato rilevante è che i rendimenti dei titoli italiani nelle ultime due aste del Tesoro sono praticamente raddoppiati.

 

Lunedì il Consiglio dei ministri sulla manovra

Ieri, intanto, Camera e il Senato hanno approvato il rinvio del pareggio di bilancio a dopo il 2021 prospettato dalla Nota di aggiornamento al Def. I governi a guida Pd avevano garantito all'Europa l'azzeramento entro il 2020 del deficit strutturale. Invece, il quadro macro-finanziario della prossima manovra di bilancio presentato dal governo Lega-5 stelle prevede un aumento del deficit strutturale nel 2019 pari allo 0,8 per cento del pil, deviando dal percorso di consolidamento previsto dai vincoli Ue. Lunedì 15 ottobre il Consiglio dei ministri approverà l'intera manovra (legge di Bilancio e decreto fiscale) che dovrà inviare alla Commissione europea, la quale, peraltro, in una lettera inviata dal ministro Giovanni Tria ha già avanzato forti dubbi sulla sua sostenibilità in relazione soprattutto ai target di crescita economica dell'Italia.

 

Non è il momento di aumentare il deficit strutturale

Secondo quanto riportato stamattina dall'agenzia Reuters, il responsabile del dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, Poul Thomsen, ha ribadito la necessità che la legge di bilancio italiana per il 2019 sia compatibile con le norme europee, in modo da ricostituire dei margini di sicurezza per far fronte alle fasi di rallentamento del ciclo. "Riteniamo che un allentamento del bilancio di quella proporzione in Italia nelle attuali condizioni non sia corretto", ha detto Thomsen, durante gli incontri annuali al Fmi. E ha aggiunto che non è questo il momento di allentare la politica di bilancio, come invece intende fare il governo, ma di ridurre il deficit strutturale.